Sindaco a Montaldo «Non dimenticarti del nostro ospedale»
piano sanitario, lista di richieste per l'assessore
Lettera di Berruti in Regione per spiegare i timoridei medici savonesi. «Meno attese per le diagnosi»
IL SECOLOXIX
 
UNA LETTERA dai toni pacati e confidenziali. Nella quale viene però segnalato il timore, sollevato nei giorni scorsi dai primari, che l'ospedale San Paolo goda a livello genovese di scarsa considerazione e che per esso nel nuovo piano sanitario regionale non sia prevista una prospettiva di sviluppo e di crescita della qualità e delle specializzazioni.
È quella che ieri mattina il sindaco Federico Berruti ha scritto di proprio pugno ed ha subito inviato all'assessore regionale alla sanità Claudio Montaldo. Una missiva con la quale il primo cittadino di Savona chiede precise rassicurazioni sul fatto che per il San Paolo esista un progetto di sviluppo, seguendo una logica di integrazione e complementarietà con il Santa Corona.
«Caro Claudio - si legge nella lettera che il sindaco Berruti ha inviato all'assessore Montaldo - ho raccolto in questi giorni la preoccupazione espressa dal collegio dei primari dell'ospedale San Paolo in esito alla lettura del documento sull'organizzazione della rete di cura e di assistenza. Tale preoccupazione deriva dalla constatazione che nel documento, nell'ambito dei programmi relativi all'Asl 2 savonese, viene dedicato poco spazio all'ospedale di Savona. Poco spazio nel quale il nostro ospedale risulta caratterizzato unicamente per funzioni e specialità di base, senza che venga indicato nessun progetto di crescita e di sviluppo. Insomma, la lettura del documento giustifica il timore che l'ospedale di Savona goda di scarsa considerazione, e che per esso non si programmi una propsettiva di sviluppo e di crescita della qualità e delle specializzazioni».
Dal primo cittadino di Savona arrivano poi una serie di osservazioni. «L'ospedale di Savona - spiega Berruti nella missiva - deve essere correttamente valutato partendo da un dato di fatto semplice e oggettivo: è l'ospedale della città capoluogo di questa provincia, terza città della Liguria per abitanti, e per questo riveste un ruolo centrale che non può essere disconosciuto. Del resto tale ruolo centrale per la salute dei cittadini emerge in tutta evidenza dai dati ufficiali forniti dall'Asl. Apprezzo il lavoro che stai facendo per il sistema sanitario ligure. È mio dovere, tuttavia, segnalarti con decisione, e con spirito di collaborazione, la richiesta, che proviene non solo dall'amministrazione comunale ma da tutta la comunità di Savona, di programmare una prospettiva di crescita e sviluppo per il sistema della sanità della nostra città in tutte le sue componenti, dall'ospedale alle strutture territoriali passando per i medici di famiglia».
E a questo punto Federico Berruti si lascia andare ad alcuni suggerimenti. «In primo luogo - scrive - è necessario garantire ai cittadini di Savona e del comprensorio che tutti i servizi di emergenza, urgenza e terapia intensiva siano difesi e progressivamente sviluppati via via che il progresso medico e tecnologico lo consente. Inoltre il potenziamento della rete dei servizi territoriali deve garantire ai cittadini l'adeguato livello di prevenzione e di continuità assistenziale. In terzo luogo i servizi di diagnosi devono essere garantiti con tempi di attesa che vanno ridotti. Ciò significa che deve essere affrontato il problema della carenza di personale, perchè non è possibile che i savonesi debbano recarsi in altre città, spesso più piccole, per ottenere una diagnosi tempestiva, vista tra l'altro la professionalità che il San Paolo è in grado di offrire».
La polemica sugli aborti. Il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè, ha preso ieri posizione sulla vicenda. «Quanto sta accadendo a Savona - ha detto - ha dell'incredibile: nonostante si registri quasi una interruzione di gravidanza al giorno, la Regione non fa nulla e ci sono comuni come Albenga che hanno revocato la convenzione che assegnava contributi economici alle madri in difficoltà».
Gianluigi Cancelli