Orti Folconi al Comune IL SECOLOXIX
Trattativa da quattro milioni con le Opere Sociali. Obiettivo: alloggi per i giovani
IL COMUNE entra mani e piedi nella partita degli Orti Folconi. Insieme a Binario Blu si tratta della più grande operazione urbanistica in ballo a Savona, destinata a cambiare lo skyline da Mongrifone a piazza del Popolo e a rivoluzionare l'assetto della città sulle due rive del Letimbro. Palazzo Sisto ha deciso di valutare le possibilità di acquisto - attraverso la costituzione di una società ad hoc - dei terreni che le Opere Sociali hanno messo in vendita nell'Oltreletimbro: un'area di oltre 11 mila metri quadrati, valutata 4 milioni e 240 mila euro. L'obiettivo è entrare nel cuore della gigantesca operazione immobiliare (i terreni interessati sono un quinto del totale), per mettere in circuito alloggi a prezzo di costo, da destinare a quella fascia di giovani che hanno un lavoro autonomo, flessibile o precario. In altre parole, quei famosi "bamboccioni" che senza l'aiuto dei genitori non hanno la possibilità di andarsene di casa o di mettere su famiglia.
L'obiettivo è alto e ambizioso: contribuire all'inversione di tendenza di una città che ha vissuto, con la fine dell'età industriale, una crisi economica drammatica e un crollo demografico che la pone in coda ad una regione, la Liguria, che è già di suo al fondo di tutte le classifiche italiane e mondiali sui trend delle nascite e dell'età media. Il mezzo è nuovo, al momento senza uguali in Italia. Palazzo Sisto pensa infatti a costituire una società che possa in qualche modo fare il paio con il lavoro di Ips sul fronte degli insediamenti produttivi: una società, insomma, che si occupi di ramazzare aree da destinare agli insediamenti abitativi. L'effetto sperato è quello di calmierare i prezzi e di rendere disponibili fette di mercato ad una fascia di popolazione che, altrimenti, non avrebbe alcuna chance di potervi accedere. «Quello della casa per le giovani generazioni - dice il sindaco Federico Berruti che ha curato personalmente la pratica e ieri l'ha sottoposta alla giunta - è un problema che gli strumenti tradizionali a nostra disposizione non ci consentono di affrontare. Non lo si affronta infatti con le cosiddette case popolari, gestito da "Arte" con finanziamenti regionali e destinato alle fasce deboli, e neppure, se non parzialmente, con il cosiddetto social housing». Prosegue il sindaco: «Per questo abbiamo iniziato a ragionare sulla possibilità di mettere in campo strumenti innnovativi. Al momento, non c'è nulla di intermedio tra le case di lusso e l'edilizia sociale. Stiamo pensando, senza avere certezze preconfezionate, a come favorire lo sviluppo sociale di classi medie giovani e dinamiche sul territorio del Comune».
Ma torniamo alle aree: le Opere Sociali sono proprietarie di un quinto del compendio sul quale, in base agli strumenti urbanistici, è prevista l'operazione immobiliare che coinvolge gli imprenditori Mirgovi, Panero, Bagnasco, De Filippi e alcune cooperative del ramo edilizio. Da tempo le Opere Sociali hanno deciso di monetizzare il valore di questi terreni. Ora la palla è nel campo del Comune: «Entro gennaio le Opere Sociali devono chiudere la partita, non rallenteremo comunque una vendita che alle Opes serve per finanziare altre operazioni di interesse sociale», sottolinea Berruti. Insomma, il Comune arriverà al dunque in tempi rapidissimi: «Con l'atto approvato oggi in giunta non abbiamo deciso di comprare - specifica con forza il sindaco - Abbiamo invece espresso la volontà politica di andare a vedere sino in fondo, e in tempi molto rapidi, se l'operazione è fattibile». Il perché delle cautele è presto detto: il Comune non ha risorse proprie da destinare a operazioni di questo tipo. Toccherà, eventualmente, alla nuova società reperire i finanziamenti accendendo prestiti presso le banche, per poi restituirli con quanto ricaverà dalla vendita delle case: «Rispetto ad un imprenditore privato - conclude il sindaco - il vantaggio è che questa società non avrà l'impegno a realizzare utili, ma solo a rientrare delle spese. Questo consentirà di tenere i prezzi più bassi: con il doppio risultato di permettere l'accesso alle case per i giovani di cui si diceva e, più in generale, di esercitare un effetto di calmiere sul mercato».
Antonella Granero