CONTROLLI DELL’ARPAL SUGLI EFFETTI DELLA NUOVA VIABILITA’
I socialisti all’attacco
In via Torino zona disco
per aiutare i negozianti
Finiti i restauri a palazzo S. Chiara
ma mancano gli inquilini pubblici

La novità concordata dal Comune con l’Ascom
 
SAVONA LA STAMPA
A Villapiana in arrivo zone disco e aree di carico-scarico delle merci. La novità è stata concordata nel corso dell’assemblea che si è svolta mercoledì sera alla sms Generale di via San Lorenzo fra i commercianti del Centro integrato di via, l’assessore al Traffico Di Tullio e il comandante dei vigili Aloi.
«Abbiamo spiegato al Comune che i negozianti hanno subito un danno economico perchè in via Torino e in via Piave non esiste più la possibilità di sostare - hanno detto Oscar Franco dei commercianti di Villapiana e il presidente dell’Ascom Fiorenzo Ghiso - e quindi abbiamo chiesto all’amministrazione di apportare correttivi».
A quel punto Di Tullio e Aloi hanno tirato fuori dalla borsa una bozza di progetto per la riorganizzazione della sosta e della viabilità in via Torino. «L’ipotesi è quella di realizzare due corsie - e di sistemare i parcheggi ai lati della carreggiata e disposti in linea e non più a pettine. Inoltre per venire incontro alle richieste dei commercianti verranno realizzate zone disco fra via Verdi e via Alba. Circa il 50% dei parcheggi resteranno liberi e il restante 50% sarà a rotazione rapida di 15-30 minuti in modo da consentire ai cittadini di fare gli acquisti».
Il Centro integrato di via ha chiesto inoltre al Comune di estendere questo modello al resto del quartiere. L’amministrazione però dovrà contemperare le esigenze dei commercianti con quelle dei residenti che a quel punto perderebbero i parcheggi permanenti. Di Tullio ha annunciato inoltre in assemblea che l’Arpal sta effettuando il monitoraggio ambientale di via Torino e via Piave e che se dovessero emergere dati allarmanti, verrà ripristinato il doppio senso in via Cavour. «Invece resterà in ogni caso la rotatoria di piazza Saffi che è stata istituita per ragioni di sicurezza». I socialisti aprono il fronte di Palazzo Santa Chiara, chiedendo al sindaco Berruti di farsi carico del riutilizzo dell’ex questura. L’iniziativa è del consigliere Roberto De Cia che afferma: «I lavori per la ristrutturazione di Palazzo S.Chiara, di proprietà demaniale, stanno arrivando alla fase finale. Mi risulta che l'Autorità Portuale non intenda realizzarvi la propria sede perchè i costi sono troppo elevati. Chiedo quindi al sindaco se l’amministrazione intenda attivarsi con i ministeri competenti per poter utilizzare quel prestigioso complesso, se l’amministrazione intenda incaricare gli uffici di esaminare un progetto di utilizzo, se il Comune intenda avviare contatti con altri enti pubblici per determinare una eventuale proposta di utilizzo della struttura che altrimenti potrebbe rischiare un nuovo degrado. Tutto questo ora che i lavori di recupero stanno per finire dopo lunghi anni di restauro».