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AMBIENTE SAVONA:
TRANQUILLI, NESSUNA RIVOLUZIONE!!!


di ANTONIA BRIUGLIA

 

POPOLO: SIGNIFICATO E ABUSO

 Dalle recenti decisioni di politica berlusconiana arriva un nuovo mistificante uso del termine: POPOLO, nell’ennesimo tentativo di sfruttarne la capacità di forza e di coinvolgimento democratico.

Per chi non ha la memoria corta, sarà facile ricordare come, nella storia, ciò sia avvenuto a destra e a sinistra e quanto questo sia servito per mascherare, neanche troppo velatamente, progetti politici che di democratico non avevano proprio nulla.

Il popolo: termine nobile, ma spesso svuotato di un vero significato che è persino difficile trovare in un dizionario, così da lasciare l’uomo libero di assegnargli significati spesso opposti e interpretabili. Il popolo, diventa così, da nome comune e concreto, nome proprio, con tanto di maiuscola, ma sempre più astratto.  

 

SAVONA: IL POPOLO NECESSARIO

 

Il popolo, in politica è necessario, anche Berlusconi ha compreso di averne tremendamente bisogno.

Nelle battaglie di opinione, di politica concreta che tocca la vita di una città, è poi basilare che i protagonisti si avvalgano del sostegno popolare.

Un popolo che non si limiti solo ad apporre qualche firma qua e là, o a riempire la piazza di un uomo di spettacolo che ha occupato il posto lasciato vuoto da chi è stato eletto e pagato per fare le sue battaglie.

Io mi sono ormai, da qualche tempo, convinta che a Savona il popolo non c’è.

Non c’è quando ci si deve ribellare contro coloro che eletti dalla stragrande maggioranza dei savonesi, portano avanti decisioni e progetti su cui non hanno chiesto il consenso elettorale.

Non c’è quando deve schierarsi sull’incoerenza di chi rappresenta malamente una sinistra, forza e tradizione di Savona, città rossa e partigiana.

Non c’è quando sono lottizzati in modo inqualificabile, gli ultimi spazi della città e del mare, lasciando ai privati la capacità speculativa e  decisionale dello sviluppo della Savona del futuro.

24 NOVEMBRE –ORE 01.20  RETE 4

 

Sabato sera su Rete 4, a “Tempi moderni” dopo baby- squillo, Garlasco  e Perugia, dopo l’una di notte, è andato in onda un “servizio” sulla speculazione edilizia a Savona.

A quell’ora, davanti al video ci saranno sicuramente stati i protagonisti e altri quattro gatti, come me allertati sul web, non certo il popolo savonese.

Il popolo era ignorato anche nello stesso programma, a testimonianza che  queste battaglie per il territorio sono sempre più oggetto di goliardico spettacolo e sempre meno di vero dibattito politico.

Questi venti minuti sul video a cavallo tra parodia teatrale e approssimata denuncia, sono stati l’ennesima occasione per alcuni savonesi di fare vetrina e per altri di confezionare  un deludente spettacolo dove spero almeno i protagonisti si siano divertiti.

Freccero, Sanguinetti, Lugaro e Lombezzi protagonisti di una performance che ha prevalso sul dramma del contenuto e dove, per giustificarne la spettacolarizzazione, si è tirato in ballo il “situazionismo” di Deborg, accampando una Savona capitale di questo movimento.

Savona, però, questo movimento non l’ha visto neppure di striscio e sono convinta che molti savonesi, anche intellettuali, non sappiano neppure cosa sia stato.

Ancora una volta la gente non c’era: il popolo savonese non era là a testimoniare la sua battaglia contro gli scempi savonesi, ma non per sua responsabilità, per colpa, invece, di un individualismo sempre più radicato, di chi pensa di essere più titolato a portarla avanti.

Non i temibili ambientalisti, non un movimento d’opinione savonese che abbracci la società civile e i giovani, ma tanti piccoli gruppetti, tante piccole lobby, in cerca di meriti individuali.

Tra questi anche politici che, orfani di partito, cercano in questa catastrofe ambientale una deriva populista.

Se si cavalca lo sfaldarsi della politica dei partiti savonesi, se si riempie il proprio blog di cattivi umori, se si cerca l’applauso in qualche momento pubblico e si gode nel partecipare alla distruzione dei movimenti politici istituzionali, cavalcando la attuale  deriva antipolitica, si possono soddisfare vecchi rancori e nuove ambizioni magari in prossime elezioni.!

Ma il popolo non c’è: a Savona solo populisti senza popolo, ambientalisti improvvisati persino tra le file di artisti e critici d’arte in cerca di una nuova ribalta, movimenti sempre più vecchi ed esigui perché pervasi dai personalismi di chi li rappresenta.

 

 I RISCHI 

 

Se l’intenzione era di togliere pesantezza alle vicende gravemente oscure che interessano la Savona del 2000: trovo l’esperimento riuscito!!

Allo stesso tempo trovo ingenuo pensare che questo tipo d’intervento e a quell’ora di notte sia stato visto o abbia colpito i savonesi, tanto meno il Sindaco e tutti coloro che si ergono ad artefici di quello che viene chiamato: lo sviluppo della città.

E’ più facile che, di questo passo, proprio chi propaganda il modernismo, la conquista economica del mare savonese e il cambiamento evolutivo, tragga un consenso interclassista, una forma di pericolosa simpatia, perchè all’opposizione rimangano solo coloro che in un modo scarsamente coinvolgente lottano per qualcosa che è facile scambiare per involuzione, per conservatorismo strumentale, per ottusa incompetenza urbanistica e architettonica.

Da una parte la “sana speculazione edilizia”, dall’altra un’indiscriminata  opposizione che sfrutta le paure della gente e alimenta pregiudizi.

25 novembre 2007 :il popolo savonese ringrazia.

 

     ANTONIA BRIUGLIA