«Esuberi negli iper se arriverà Conad»  IL SECOLOXIX
allarme dei sindacati sul caso metalmetron
 
ESUBERI all'Ipercoop e al Famila. È il rischio che paventa il sindacato di fronte allo sbarco non concertato di Conad all'ex Metalmetron, che si contenderebbero la stessa utenza, senza un allargamento del bacino di riferimento. Un rischio che il sindacato chiede alle imprese di non strumentalizzare. Ma che lo spinge anche a chiedere a Palazzo Sisto di rispettare l'accordo del 2005. Ieri Cgil-Cisl-Uil (Rossello, Meneghini e Fiore con le categorie del commercio) si sono incontrate con il sindaco Federico Berruti e l'assessore al commercio Franco Aglietto. Fulvia Veirana, segretaria della Filcams-Cgil lo ha definito «molto insoddisfacente».
Scrive Veirana: «Nel 2005 si arrivò ad un accordo politico che vide licenziare dal tavolo la proposta di realizzare un progetto comprendente 5 medie strutture di vendita non alimentare, 9000 metri di aree artigianali a prezzi calmierati, un albergo di qualità e servizi. Questo "accordo" doveva culminare nell'adozione di atti formali da parte dell'Amministrazione che "blindassero" la trasformazione vincolandola a quel progetto. È superfluo dire che nell'iter amministrativo non fu indifferente anche all'interno del consiglio comunale che ci fosse condivisione delle parti sociali sul progetto discusso». Prosegue Veirana: «Oggi l'amministrazione ci dice che è sorto un problema tecnico perché a luglio è stato presentato da Unieco un progetto che comprende, fra le altre, una media struttura di vendita di alimentari. Per noi il problema evidentemente non è tecnico, ma squisitamente politico perchè quando si fanno accordi ci si premunisce di renderli fattivi».
Ieri, intanto, il sindaco Berruti ha consegnato a tutti gli assessori la nota del dirigente Luciano Campagnolo, secondo il quale il nuovo progetto di New.Co, relativo alla Metalmetron, è in linea con tutti gli atti amministrativi assunti in proposito. L'architetto esamina tutti i passaggi della pratica, sin dal 2003, sino agli ultimi atti in cinque fitte pagine. E non rileva alcun profilo di «incoerenza» nelle richieste ultime di New.Co rispetto a quanto accaduto in precedenza. Se ne discuterà nelle prossime giunte.
A. G.