il caso Emergenza al cimitero. Non c’è posto Savona, loculi esauriti ma c’è la cremazione IVO PASTORINO SAVONA LA STAMPA |
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Nel cimitero di Zinola si va
incontro a una fase di emergenza, quantificata, pare, in tre settimane:
i loculi sono finiti e le alternative rimaste sono due soltanto:
inumazione nella terra o cremazione. Entrambe accettate a malincuore dai
parenti dei defunti. Il Comune, almeno per i loculi, sta correndo ai
ripari: ha affrettato i lavori per un nuovo lotto di almeno 600 loculi e
aperto le prenotazioni per i primi 72 appena pronti. Sembra
un’operazione lugubre quella della prenotazione di un loculo, però
succede e non da oggi. Sono venduti sulla carta come gli apparttamenti o
i box a un costo che si aggira, a seconda della posizione, tra i 3 e i 4
mila euro. Non una bazzeccola, specie di fronte a quanto succede per la
cremazione, che è gratuita. La vendita in anticipo dei loculi nei colombari avviene per l’abitudine di chi, morendogli un congiunto stretto, il marito o la moglie in genere, gli compra il loculo e contemporaneamente acquista anche quello adiacente per sè stesso, quando sarà tempo. Tra qualche tempo, insomma, chi sceglie i colombari non avrà i problemi di oggi, ma è una situazione che è destinata a tascinarsi nel tempo. Poi c’è la soluzione della terra. Ma con risvolti spesso negativi e perfino irrispettosi per il defunto. Dopo il previsto periodo di inumazione, dai 10 ai 12-13 anni, spesso accade al momento dell’esumazione che la salma non sia decomposta. Vi sono due uniche soluzioni. O si ricopre il tutto e si rifà la tomba, con costi facilmente intuibili, oppure i resti vengono raccolti con la pala meccanica e sistema in una bara di cartone pressato e avviati, per motivi igienici, alla cremazione. E così chi non è stato cremato al momento giusto, lo è una decina di anni più tardi. Ieri a palazzo comunale si è parlato di tutti questi problemi tra i rappresentanti della Socrem, ente morale fondato a Savona nel 1911 e che dai 63 soci iniziali ne conta oggi ben oltre 5 mila. In un confnronto con l’assessore ai Servizi cimiteriali e all’Anagrafe, Luca Martino, la presidente Maria Parodi e il tesoriere Angelo Berio, che erano affiancati dal vice presidente Berruti e dalla segretaria Benso, hanno osservato, a proposito della campagna di sensibilizzazione che in questi giorni attueranno in città con il patrocinio del Comune, come la cremazione a Savona rappresenti ormai una scelta in costante ascesa, determinata sempre più da una presa di coscienza dei sani principi che ne sono alla base. Ma anche nell’ara crematoria ormai i loculi per la conservazione delle ceneri sono esauriti da tempo. Ed è altrettanto da tempo che giace in qualche cassetto la proposta della Socrem di una struttura provvisoria da realizzare in uno dei viali adiacenti. Ma occorrerebbe un progetto complessivo di totale ristrutturaz«ione e ampliamento del tempio crematorio savonese. Anche se sta diffondendosi l’uso dell’affidamento delle urne con le ceneri ai parenti, che possono conservarle in casa, come accade negli Usa, oppure il ricorso alla dispersione, uso per il quale la Regione ha in fase di approvazione la legge attuativa. Insomma ceneri disperse in natura, specie in mare. Per intanto la Socrem si è detta soddisfatta dell’adesione del Comune alla campagna di sensibilizzazione che vede accumunati i due enti nello sforzo di rendere sempre più profonda la presenza dei principi che governano l’ideale della cremazione. Un ideale avverso il quale non esistono più opposizioni di tipo religioso da parte della stessa Chiesa cattolica. |