La storia
Molti aerei venivano assemblati al «Panero» AUGUSTO REMBADO LA STAMPA FINALE LIGURE |
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Il 30 luglio di 101 anni fa,
davanti al notaio finalese Raimondo Anfossi, fu stipulato il contratto
per la costruzione di un nuovo impianto industriale a Finalmarina. Fu
quello l'atto di nascita di quella che è oggi la Piaggio Aero Industries.
Anche se non sono ci sono stati festeggiamenti ufficiali, di fatto,
l'industria aeronautica finalese ha compiuto cent'anni la scorsa estate
(lo stabilimento, infatti, cominciò a produrre nel 1907). Entro il
2010-2011 la Piaggio lascerà la sede di Finale per trasferirsi a
Villanova d'Albenga. La sua partenza metterà la parola fine ad anni di
storia, sacrificio e lavoro. Durante la seconda guerra mondiale la Piaggio arrivò ad occupare 3 mila maestranze. La punta massima del nuovo corso dell'industria fu raggiunta nel 1989 con 1456 dipendenti, ridotti oggi a circa la metà. Nel 1906, fu l'allora sindaco Nicolò Saccone a firmare con la Società Officine di Finalmarina, rappresentata da Rinaldo Piaggio, il contratto che portò alla costruzione della fabbrica. Il Comune pagò in varie rate circa 170 mila lire per poterla avere a Finale. Marina, all'inizio del Novecento era più piccola di oggi ed aveva seri problemi economici e occupazionali rispetto a Pia e al Borgo. La crisi dell'industria della navigazione di piccolo cabotaggio in seguito all'arrivo della ferrovia, spinse il sindaco Nicolò Saccone (si firmava Niccolò Sacconi su una rivista dell'epoca), a cercare nuove possibilità di lavoro. La ricerca, faticosa e complicata secondo gli storici, portò alla firma del 30 luglio 1906 e alla nascita delle officine a Finalmarina. Non ci furono festeggiamenti per la posa della prima pietra malgrado i tentativi fatti in proposito dal primo cittadino: Rinaldo Piaggio non volle contribuire alle spese. Nel contratto per la costruzione della nuova fabbrica si legge un passaggio di grande valore ambientale. Anche se all'inizio del secolo la parola inquinamento era sconosciuta, lo stabilimento si impegnò a non provocare fumi e rumori. Così è stato. Finale ha avuto una grande fabbrica, quasi al centro del paese, senza dover soffrire questo tipo di impatto ambientale. Le Officine di Finalmarina iniziarono a funzionare e a lavorare regolarmente il 22 luglio del 1907. L'atto notarile di costituzione della società risaliva all'8 giugno dell'anno precedente. In servizio il primo giorno di lavoro, 82 dipendenti. Per la cronaca, il primo ad essere assunto fu Francesco Canepa, capo falegname trentaduenne di Marina. Allora, 71 operai su 82 erano di Marina, 9 del Borgo, uno di Pia ed uno di Pietra. Oggi, solo un terzo dei dipendenti risiede a Finale. La prima commessa per la nuova fabbrica arrivò, il 18 ottobre del 1906, dalle Ferrovie dello Stato per la costruzione di cento carri per derrate alimentari. Risale invece al dicembre 1908 il primo sciopero. Nel secondo semestre del 1917 la Officine di Finalmarina finì in liquidazione. Divenne successivamente «Piaggio e Comp.» allargando la propria produzione al settore aeronautico. E' infatti per gli aerei che la Piaggio è conosciuta in tutto il mondo e quasi tutti i modelli sono stati progettati nello stabilimento finalese. Dagli Anni ‘20 sino agli Anni ‘60 l’industria finalese ebbe rapporti strettissimi con l’aeroporto di Villanova d’Albenga al punto che molti aerei furono assemblati sulla pista aeroportuale. L'industria aeronautica non ha sempre avuto momenti di grande produzione, ma la crisi che viene ricordata come la peggiore, oltre a quelle del 1936 e del 1950, è quella che andò dal 1994 al 1998, quando la Piaggio finì in amministrazione controllata sfiorando il fallimento. La nuova proprietà, con il presidente Piero Ferrari riuscì nell’impresa di rilancio internazionale, anche attraverso l'acquisizione di importanti commesse per motori e per il P 180. Tutto oggi sembra subordinato alla realizzazione della nuova fabbrica a Villanova. |