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IL TASSO di occupazione dei laureati in Ingegneria
gestionale al Campus di Savona è molto elevato, migliore di
quello di altre facoltà, come Scienze della comunicazione. I
rapporti tra il Campus di Savona, in particolare il
Dipartimento di Ingegneria gestionale, e gli enti
amministrativi locali sono troppo rari e sporadici. Questi
sono i passaggi più salienti dell'intervento di Roberto
Mosca, direttore del Dipartimento di Ingegneria della
Produzione, Termoenergetica e Modelli Matematici (DIPTEM)
dell'Università di Genova, Campus di Savona, durante
l'incontro-lezione di mercoledì scorso sul tema "Università
a Savona: conseguenze occupazionali e supporto alle
decisioni amministrative" nell'ambito del corso "Conoscere
per decidere" organizzato da Roberto Cuneo con la Natrusso
Communication alla Società Operaia Cattolica N.S della
Misericordia.
I dati sull'occupazione dei laureati savonesi in ingegneria
gestionale parlano da soli. Il 90% dei quasi 700 laureati
che hanno fatto uno stage in aziende in contatto con la
facoltà hanno trovato in quelle aziende il primo impiego,
con un tempo di attesa tra l'istante della laurea e l'inizio
dell'attività lavorativa pressoché nullo. «Trecentocinquanta
aziende ubicate nelle province di Genova e Savona - ha
spiegato Mosca - hanno ospitato quasi 400 tesisti ossia i
2/3 dei laureati in Ingegneria gestionale (3 o 5 anni) e ad
essi hanno poi dato un posto di lavoro». «Un dato che ci
soddisfa - commenta Luciano Pasquale, direttore dell'Unione
industriali di Savona - perchè siamo sempre stati vicini al
Campus sotto ogni punto di vista, a partire da quello
economico. Ci fa quindi piacere se in molte nostre aziende
hanno trovato occupazione i laureati in Ingegneria
gestionale».
Nella scelta della facoltà universitaria gli studenti spesso
prendono in considerazione variabili secondarie, sono
facilmente influenzabili dalle mode del momento e non
prendono in considerazione il fattore occupazionale offerto
da una facoltà universitaria. «Un corso come quello di
Scienze della comunicazione difficilmente può fornire
un'occupazione», ha proseguito Mosca. A chi
provocatoriamente, come Franco Lirosi, ribatte che anche le
materie umanistiche hanno una loro importanza dicendo:
«Allora a che cosa servono, a scrivere poesie ai matrimoni?»
Mosca risponde: «Ho il massimo rispetto per il lavoro dei
miei colleghi, e ritengo che tutte le culture universitarie
siano assolutamente rispettabili. Ma io sono qui a parlare
di dati occupazionali di una realtà accademica di cui faccio
parte».
Un altro argomento dibattuto è lo scarso rapporto che
l'Università ha con gli enti locali. «Ci dicono che siamo
cari- continua Mosca - il rapporto prestazione/prezzo è
decisamente elevato anche in relazione al fatto che,
attraverso il collegamento con atenei sparsi in tutto il
pianeta la capacità di analisi e di ricerca di soluzioni
avanzate è sempre a livelli elevatissimi. Il fatto che
l'Università debba venire pagata per le sue prestazioni non
per tutti gli enti risulta comprensibile».
Un discorso al quale risponde il sindaco Federico Berruti.
«Di questa questione - sottolinea il primo cittadino di
Savona - ho già parlato direttamente nei mesi passati con il
professor Mosca. Il discorso dal quale si deve a mio avviso
partire è che bisogna tener conto dei bisogni della pubblica
amministrazione ma anche delle sue capacità di spesa. Sono
concorde sul fatto che al Campus di Legino vi siano delle
professionalità di altissimo livello, ma devono esser
compatibili con le capacità di spesa di un Comune come il
nostro. Voglio dire che dobbiamo venirci incontro, e loro
devono rendersi disponibili a lavorare a condizioni
economiche di favore».
Gianluigi Cancelli
Elena Romanato
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