Cantieri Rodriquez il sindaco a Burlando«Ora basta attese» IL SECOLOXIX
pietra, cassa integrazione per 31 dipendenti
Il progetto di riconversione dell'area è fermo da nove mesi. «Serve subito un piano di riqualificazione»
PIETRA. Il sindaco Luigi De Vincenzi non ci sta più a sopportare il silenzio prolungato calato, da parte della Regione, sul progetto di riconversione dell'area del cantiere navale Rodriquez e che dura da gennaio. Dopo la conferenza dei servizi referente, tenutasi infatti il 18 gennaio, essun passo è stato più fatto da parte dell'ente regionale per far proseguire l'iter burocratico la cui conclusione avrebbe dovuto coincidere, secondo gli accordi presi, con la sospensione dell'attività cantieristica.
La sospensione è avvenuta a fine settembre, i trentuno dipendenti sono attualmente in cassa integrazione ordinaria per tre mesi, ma il progetto è fermo al palo. Una situazione che, a quanto pare rimarrà tale fino a quando la Regione non procederà alla modifica del Piano della costa, dove non è prevista la realizzazione della darsena inserita nel progetto preliminare e che quindi non potrà fino ad allora essere approvato.
«Essendo ormai iniziato il periodo di sospensione programmata dei cantieri navali - ha scritto il sindaco in una lettera inviata ieri al presidente Claudio Burlando, agli assessori Carlo Ruggeri e Renzo Guccinelli e al presidente della Provincia Marco Bertolotto - ritengo sia necessario, da parte delle amministrazioni coinvolte, fare una verifica di quanto fatto e quanto (molto) ancora da fare per l'auspicata riconversione e riqualificazione dei cantieri».
Preoccupa il sindaco la lunga battuta d'arresto dell'iter di approvazione del progetto. «Un fermo tale da poter determinare il mancato rispetto dei tempi programmati - sottolinea De Vincenzi - e da far giungere i cantieri alla sospensione delle attività senza che possa essere parallelamente intrapresa, in via esecutiva, la trasformazione del sito produttivo, come sarebbe stato opportuno».
Resta pertanto il rischio concreto che il dilatarsi dei tempi possa prolungare il periodo di mancato lavoro per i dipendenti. «Il timore è che la stasi operativa - conclude il sindaco - possa produrre ricadute negative non solo occupazionali, ma anche dell'indotto che ruota intorno al cantiere e che vengano gravemente frustrate quelle aspettative di sviluppo fondate sulla ormai improcrastinabile riconversione delle aree produttive. Ritengo sia indispensabile ritrovare quello slancio iniziale sulla scia del consenso unanime espresso al progetto dagli enti locali, dalle organizzazioni sindacali e dalla rappresentanza sindacale unitaria di fabbrica che ha determinato la sottoscrizione del protocollo d'intesa con il quale ogni amministrazione si è impegnata a fare la sua parte».
silvia andreetto