...non resta che tessere le lodi del silenzio che, almeno, non reca inquietudine.
MARGHERITA PIRA |
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Un numero del
Secolo XIX della scorsa settimana portava in prima pagina – e non sulla
cronaca di Savona bensì su quella nazionale – questo titolo:”A Savona il
Procuratore imita Grillo.” |
Il problema del ruolo dei giornali nel degrado culturale della società è importante, ma non intendo questa volta trattarlo anche perché è molto complesso ed è già stato sviscerato da sociologi e studiosi di psicologia della comunicazione e non potrei far altro che scimmiottarli in modo triste. Il problema che mi interessa in questo momento è invece quello della deriva demagogica della democrazia. Questo per me è veramente tormentoso. Probabilmente, anzi ne sono sicura, il Procuratore ha parlato da cittadino preoccupato da una situazione che effettivamente lascia tutti assolutamente confusi, cioè quella della cementificazione selvaggia, ma è la strumentalizzazione che di ogni affermazione delle persone di rilievo viene fatta a rendermi assolutamente perplessa. Nessuno può mettere in dubbio il diritto alla libera esposizione dei propri pensieri e quindi alla libertà di stampa; il problema è del tutto di tipo etico. E’ corretto stralciare brani di discorsi dal contesto in cui sono stati pronunciati e esporli in maniera che le frasi assumano un significato magari in tutto o in parte diverso da quello che dovevano avere nelle intenzione di colui che queste parole ha pronunciato? Io, ormai, in televisione seguo soltanto i telegiornali e neppure sempre perché mi creano uno stato d’angoscia, quindi non ho volutamente seguita la puntata di “Anno zero” di Santoro. L’ho conosciuta solo dal commento dei giornali, diverso a seconda dell’impostazione editoriale, ed il problema non è in questo. Le persone che leggono costantemente i quotidiani sono già indirizzate in un determinato senso o sono tanto smaliziati da decodificare il messaggio; il problema esiste per coloro che non comprano i giornali e si accontentano dei titoli sulle locandine. In questo caso comprano e traggono delle conclusioni spesso non corrette. Non credo, in effetti, che il ministro Mastella sia difendibile. Certe azioni di abuso di potere per interesse personale sono quasi incredibili. Ma non tutti i politici sono Mastella. Ormai nel pensiero popolare si è creata l’equazione Politici = Corrotti e non è vero. Ci sono dei politici corrotti ed ha ragione Grillo quando afferma che bisogna espellerli dal Parlamento, ma quello che mi preoccupa è che ormai nessuno ( forse sono rimasta solo io e pochi appartenenti alla mia ormai vetusta generazione ) crede più nel Parlamento. E’ un fatto assai grave. Questa disaffezione nei confronti degli Organi Costituzionali può avere effetti catastrofici. E’ la mia idea fissa, forse perché ho insegnato storia per tanti anni, ma il fascismo è nato così, come nello stesso modo è nato il nazismo. Ripenso alle poesie di Brecht o ai libri di Primo Levi con cui mi sono nutrita e mi sento assolutamente disperata e altrettanto impotente. Meditate che questo è stato…queste parole… ripetetele ai vostri figli,/ o vi si sfaccia la casa,/ la malattia vi impedisca,/ e i vostri nati torcano il viso da voi” Probabilmente sono troppo pessimista ed è la mia incapacità di accettare il nuovo che mi rende così angosciata, ma in tutta buona fede, come penso siano coloro che urlano invettive contro la politica. Penso che corrano cattivi tempi. I profeti di sciagure non sono mai ascoltati e già da tempo ho smesso di citare “La resistibile ascesa di Arturo Ui” . Sento che non è più il momento, tuttavia continuo a provare angoscia O la deriva è ormai inarrestabile o io considero deriva ciò che è semplicemente evoluzione. Mi auguro che sia vera la seconda ipotesi. A me non resta altro che entrare nel silenzio e parlare di arte e di letteratura che ( anche qui bisogna andarci piano ) vanno comunque bene. L’uomo che parla di arte è comunque accettato da tutti e va bene. E’ entrare nel silenzio. A questo punto per me - e spero non per la mia generazione – non resta che tessere le lodi del silenzio che, almeno, non reca inquietudine. Margherita Pira. |