L’ex sindaco suona la carica
ai portuali della Pippo Rebagliati
Lettera aperta agli ex soci portuali della compagnia Pippo Rebagliati di Savona
Venerdì 5 ottobre ho assistito alla presentazione del libro di Bruno Lugaro, dal titolo Il Fallimento Perfetto che racconta la storia delle ex aree Italsider.
Chi si ricorda di me, avendo lavorato con voi sulle navi per il trasporto autovetture dal 1971 al 1992 sulle banchine di Savona e Vado Ligure, sono Carlo Gambetta.
Per voi, sempre e comunque, “u cumandante”, poi anche il “sindaco” (sfottò...). Ricorderete che molto spesso si parlava di politica, sapevate che ero sindaco democristiano di Noli, l’avversario, non il nemico.
C’era molta confidenza, pur nel rispetto del mio ruolo, quando ci si sfotteva, appunto, sui ruoli della politica. In particolare di quella locale. La stragrande maggioranza di voi condivideva le mie critiche al sistema messo in pratica dai compagni comunisti nel governo della cosa pubblica savonese. Cosi come io ero consapevole nell’ammettere errori e malefatte (spesso impunite) dei miei amici di partito.
C’era sintonia di sinistra, da parte mia, ma altrettanto da parte vostra nell’auspicare che sarebbe stato bello e utile per la società, un’alleanza Dc-Pci, ma non con i socialisti di allora.
Quelli di voi, disposti al dialogo, hanno subito negativamente questo sogno politico con l’omicidio di Aldo Moro e quello amministrativo con la vicenda Teardo & soci. Pur essendo legati al partito Pci e al sindacato CGIL, ricordo con simpatia la vostra predisposizione al “pulito” e al sociale, criticando talvolta le scelte dei vostri vertici savonesi.
Nessuno di voi, anzianotti come me, ho ritrovato nella sala rossa il 5 ottobre. Avreste ascoltato denunce ben circostanziate sulle scelte fatte dai vostri rappresentanti. Da destra e sinistra, pochi esclusi. Dai sindacati “rossi”. Nomi e cognomi di persone che anche voi avete aiutato ad eleggere, in queste cosa per violentare proprio l’area portuale savonese.
Avreste ascoltato attraverso quali giochi si è arrivati a favorire immobiliaristi vari.
E il silenzio del giorno dopo dei quotidiani locali non vi dice niente?
Non esiste più la terza narice di Guareschi, non esiste più il muro di Berlino. Esiste la possibilità di realizzare il sogno del vostro “zoccolo duro” verso l’onestà politica ed amministrativa che io ricordo di aver riscontrato e condiviso con tanta simpatia.
E’ giunto il momento, cari compagni e amici di lavoro, o adesso o mai più!
Se siete ancora coerenti, non permettete che vi si prende ancora in giro da un vertice che, credetemi, non agisce né per il vostro bene, né per quello delle generazioni future.
Carlo Gambetta già sindaco di Noli dal 1975 al 1990. Per dieci anni componente del direttivo provinciale della Democrazia Cristiana.