Foto Storiche, l'archivio "parlante":

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I BIG DELLA SETTIMANA SCORSA?

Gin Noberasco aveva un sogno:

restaurare il teatro civico di Albenga

 

  

ALBENGA - Nella foto “storica” d’archivio sono ritratti Gin Noberasco, Silvio Riolfo Marengo, Roberto Avogadro, Binny Dobelli e Giovanna Riolfo Marengo.

Sono stati fotografati il giorno dell’inaugurazione della mostra di Dobelli, acquerellista, alassina d’adozione, ma d’origine milanese. Fu anche l’occasione per presentare un libro su Albenga, in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco che per un errore di stampa riportava in copertina anziché “in tedesco”, “il tedesco”), con numerosi dipinti dell’isola Gallinara, edito dalla tipografia Bacchetta.

Il libro era stato scritto da Silvio Riolfo Marengo, già vice presidente Carisa di Savona, autorevole esponente della cultura della nostra provincia. E’ stato direttore generale della Garzanti a Milano, ha sempre seguito con interesse e passione tutte le iniziative locali e provinciali che promuovono storia, cultura e arte. Fa tuttora parte  del consiglio di amministrazione del Banco San Giorgio. Con la moglie abita in uno stupendo alloggio che si affaccia su piazza Sisto IV, a Savona, dove sono state girate alcune scene del film su Sandro Pertini. La moglie, Giovanna, appartiene ad una facoltosa famiglia e pure lei coltiva l’hobby per la poesia.

Il personaggio di maggiore spicco e caratura della fotografia (nel frattempo deceduto) è Gin Noberasco. La sua popolarità va ben oltre la terra e la pianura albenganese. Non a caso Il Secolo XIX, con Nino Cavassa (figlio del mitico Umberto Vittorio Cavassa diventato direttore del giornale il 9 giugno 1946), gli dedicò un ampio servizio in terza pagina (Cultura); seguirono molti altri articoli a testimoniare i meriti dell’intraprendente Gin che per anni rappresentò un punto di riferimento del mondo imprenditoriale savonese, seguito e superato solo da Raffaello Orsero (anche lui morto nel frattempo).

Di Gin Noberasco, forse dimenticato in fretta almeno dal Comune di Albenga e dalla Provincia, esiste un’esauriente biografia, curata dalla famiglia. Aggiungiamo qualche piccolo aspetto inedito. Ad esempio una delle persone che negli ultimi tempi gli era più vicino, è il dottor Roberto Pirino di Albenga. Si vedevano quasi tutti i giorni, erano accomunati dalla passione per la gastronomia e l’Accademia della cucina. Roberto era il figlio dell’ufficiale sanitario di Albenga.

Gin si accompagnava molto spesso con Carla Savasini, segretaria e vedova di un altro personaggio molto amato, il notaio Marcello Navone.  Tra Carla e Gin c’era un’amicizia sincera e disinteressata, era lei che guidava la “500” per visitare la mostra dei libri di Peagna, ma anche recarsi al ristorante. Spesso si incontravano all’”Italia”, per decenni ritrovo culinario degli albenganesi.

Gin, per Albenga, è stato un mecenate, benefattore. Ha dato molto e c’è un particolare mai reso noto. Un suo sogno, irrealizzato, era di far restaurare il sipario del teatro civico (dove ora si trova l’Ambra). C’era un motivo. Gin da ragazzo aveva recitato, proprio in quei locali. Il telone che in realtà rappresentava più che il sipario una scena teatrale, interamente dipinto, era stato “ispezionato” dalla Soprintendenza di Genova che aveva confermato il valore artistico e storico. L’opera sarebbe ora finita in uno scantinato.

E ancora, Gin si interessava molto di arte. Grazie a lui si organizzò una bellissima mostra di presepi in legno a Palazzo Vecchio, con opere anche di Maragliano. Un patrimonio che, a quanto pare, un nipote non ha più coltivato, decidendo la vendita in blocco.

La moglie di Gin, Mara Semeria, storica famiglia imperiese, ha vissuto gli ultimi anni a Cisano Sul Neva, pure lei coltivava la passione e l’estro della pittura. Ad una persona che le è rimasta vicino aveva confidato che avrebbe voluto pubblicare un “quaderno” di lettere d’amore scritte al suo compagno di vita, con il quale ha cresciuto tre figli ed una figlia, che hanno saputo far onore al nome. Continuando l’opera imprenditoriale del padre, sviluppandola e assicurando preziosi posti di lavoro.

Nella foto anche un giovanissimo Roberto Avogadro, all’epoca di professione insegnante, sindaco di Alassio, ma soprattutto con una fortunatissima elezione al Senato della Repubblica sotto il simbolo della Lega Nord, partito dal quale ha poi “divorziato”. Avogadro si era trasferito per una certo periodo nella “patria” del Brunello, Moltalcino, dove aveva gestito in società un albergo.

Della pittrice Binny Dobelli, assai apprezzata, si racconta un aneddoto: da studentessa dipingeva tabacchiere fasulle destinate agli antiquari con lo scopo di mantenersi agli studi.

Tra le segnalazioni ricevute sui protagonisti delle fotografie pubblicate nelle ultime due settimane da Trucioli Savonesi, ringraziamo per la collaborazione il giornalista de “La Stampa” Stefano Pezzini, tra le memorie storiche di Albenga, dove ha esordito come corrispondente de Il Secolo XIX.

Luciano Corrado        

 

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