«Politica inerme contro il partito del cemento»
il caso IL SECOLOXIX
Durissimo j'accuse del procuratore Scolastico contro il proliferare delle operazioni edilizie. «Troppe case per ricchi»
07/10/2007
«IL CEMENTO è una piaga specie quando fa gli interessi di pochi a scapito dell'interesse della collettività». «Certi politici dovrebbero capire che la cittàè della popolazione, è la gente che deve viverci ed è quindi per gli interessi della gente che andrebbero orientate tutte le scelte». «Ma lo vedete già oggi quanto ci vuole a percorrere la strada da corso Tardy e Benech alla Torretta? Mezz'ora, e figuriamoci quando ci saranno tutti i nuovi palazzi..».
Parole di un consigliere d'opposizione? No. Di un rappresentante ambientalista? No. Del portavoce di un comitato anti-cemento? Neppure. Sembrerà incredibile ma questo durissimo j'accuse contro il cemento è arrivato sabato sera dal procuratore capo Vincenzo Scolastico che ha preso la parola durante la presentazione del libro "Il fallimento perfetto" in una Sala Rossa gremita.
Dopo gli interventi dell'autore Lugaro, dei giornalisti Gomez (L'Espresso), Lombezzi (Mediaset) e Preve (Repubblica), dell'ex sindaco di Genova Adriano Sansa e di altre personalità presenti, il procuratore Scolastico ha chiesto la parola dal pubblico facendo un discorso sul senso civico della classe politica che ha riscosso applausi a scena aperta.
«La Procura sulla torre di Bofill ha indagato e disposto perizie a consulenti di fuori Liguria proprio per non subire alcun condizionamento - ha detto - Alla fine non è emerso niente di penalmente rilevante e la spiegazione e quindi che è inutile continuare ad invocare l'intervento della magistratura di fronte al cemento che avanza. Il partito del cemento è la politica che deve disciplinarlo e contenerlo. E se la politica non lo fa, bisogna prendersela col legislatore che negli ultimi anni non ha fatto nulla per consentire a noi magistrati un'adeguato controllo giudiziario sull'attività degli amministratori pubblici. Prima un amministratore doveva rispondere in prima persona delle sue scelte, oggi fa rispondere i dirigenti, i tecnici, tutte figure che in qualche modo vivono un conflitto per questo. E poi c'è il problema dei tempi di prescrizione dei reati d'abuso d'ufficio sempre più brevi. E così noi magistrati siamo in difficoltà e spesso impotenti».
«La procura non può entrare nella discrezionalità degli amministratori - ha aggiunto - nel cambio Autorità portuale-privati per i terreni della torre di Bofill ci sono metrature di aree non proprio consuete eppure l'amministratore ha facoltà di decidere. Certo deve farlo nell'interesse del pubblico che rappresenta. Sono i cittadini, insomma, magari attraverso un movimento d'opinione, che possono incidere sulle scelte degli stessi amministratori e a mio parere devono farlo».
D. Frec.