Claudio
Scajola SANDRO CHIARAMONTI “L’Air One non lascerà l’aeroporto di Albenga” IMPERIA LA STAMPA |
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E’ in forma, il leader di
Forza Italia. Claudio Scajola attacca forte Burlando sull’attività della
Regione, ma lo risparmia con attenzione sul piano personale; ha voglia
di parlare di Riviera e Valbormida, boccia i progetti Piaggio e Ferrania
(almeno così come li vorrebbe Genova), critica Borea, è duro sui temi
del porto di Imperia e soprattutto si scatena in difesa dello scalo di
Villanova. «L’aeroporto....» Un momento, Scajola. Il centrodestra e Forza Italia non hanno risparmiato il presidente della Regione neppure sui suoi affetti più cari. Qualcuno ha visto un accanimento non consono alla dizione «Casa delle Libertà». «Non c’è stata una posizione unica, ma differenze anche nette. Parlo per me: lo scontro politico deve avvenire sulla sostanza, sui programmi per far migliorare la vita dei cittadini e sulle capacità di realizzarli. La modalità dell’incidente crea qualche sospetto, ma ho detto dal primo momento che si vede il fallimento della giunta Burlando dal mancato gradimento dei liguri, come dimostrano i sondaggi. La Regione è indietro, ha le tasse più alte d’Italia, ha bloccato le più importanti decisioni del governo Berlusconi come quelle su terzo valico, Ferrania, Piaggio, passante di Genova, statale 28, Pontremolese. Tutte cose che avevo varato io. Ecco, di questo preferisco parlare». Allora, l’aeroporto di Villanova. «La Liguria ha bisogno di uscire dall’isolamento, di diventare la porta dell’Europa centrale. Servono strade, ferrovie, un sistema portuale che intercetti i flussi dall’Oceano Indiano e dal Pacifico. E ovviamente aeroporti. Il Colombo di Genova è diventato un deserto, un costo per lo Stato che paga i servizi. Noi abbiamo la fortuna di avere Villanova, che siamo riusciti a mantenere in vita grazie alle poche risorse degli enti locali imperiesi e savonesi e dell’aiuto che ho dato quando ero al governo con il centro di protezione civile, la caserma dei pompieri, l’aerostazione e la linea dell’Air One. Abbiamo questa fortuna, e che fa la Regione? Silenzio assoluto». Veramente Burlando si è detto pronto a finanziare opere strutturali. «L’aeroporto sta morendo, ci vogliono cose concrete, non parole, non prese di posizione generiche. Questo vale per tutti. Ma volevo dire che ho avuto assicurazione dal presidente dell’Air One che manterrà almeno una coppia di voli, andata e ritorno per Roma. Questo potrebbe significare la salvezza del Panero se fra tutti riusciremo a conservare anche gli altri due voli, per portare ad esempio flussi turistici». Ma possibile che non si riesca a riempire questi due benedetti aerei? Che non si punti sul parcheggio, sulle comodità di Villanova? Che il volo venga soppresso un giorno sì e l’altro anche? «Guardi, io non so più che cosa fare, a Villanova devo solo fare le pulizie. Devono mettersi insieme i Comuni maggiori, le due Province e le due Camere di commercio, le associazioni di categoria, e fare una proposta seria all’Air One. Ha ragione: non c’è neppure un pullman diretto da Savona, Imperia e Sanremo. Deve svegliarsi anche il management del Panero, impostare comunicazione, pubblicità. Dobbiamo fare sistema da Savona a Ventimiglia, e invece il Comune di Sanremo stringe accordi con Nizza. Ma pensano che con tutti i casinò della Costa Azzurra vengano a giocare a Sanremo»? Un tema caldo della Val Bormida, la Ferrania. «Come ministro delle Attività produttive avevo firmato un piano che coinvolgeva Stato, Regione, privato ed enti locali per sistemare lo scandalo del carbonile, puntare sulla centrale, in modo da avere energia in provincia di Savona a costi minori, e rilanciare l’azienda. Ora è tutto fermo. Si sono spostati su soluzioni minori, come per la Piaggio». La Piaggio? «Sì, anche qui un compromesso. Il contratto che avevo firmato significava rilanciare l’area turistica, avere risorse per il nuovo stabilimento, sviluppare l’occupazione, allungare la pista di Villanova con il contributo del Ministero. Sa che vogliono fare? Si profila un accordo senza intervento dello Stato, con il privato che si aggiusta, con l’aeroporto che ci rimette. Ci sarà solo sviluppo edilizio. Ecco, su questo profilo basso per Ferrania e Piaggio mi troveranno contrario. Fortemente contrario, con tutte le mie forze». Il dibattito è rovente anche sui porti turistici. Domenica c’è stata la posa della prima pietra a Ospedaletti. «Credo che si stia recuperando il terreno perso con la Costa Azzurra. Ma facciamo un passo indietro. La Liguria, e soprattutto il Ponente, devono primeggiare nel turismo, puntare sul rapporto qualità-prezzo, prepararsi a competere su un mercato che porterà milioni di persone dai Paesi emergenti, considerarsi un unico comprensorio da quel bel posto che è Bergeggi sino a Ventimiglia. E allora, come ho detto: le strade, a cominciare dalla Albenga-Carcare-Predosa, l’aeroporto e ovviamente i porticcioli. Non devono essere dormitori o garage, ma hotel in grado di garantire ogni genere di accoglienza. Occasioni di vita e di scambio, devono portare ricchezza». Sul nuovo porto di Imperia c’è una polemica al giorno, che spesso la riguarda. «E allora meglio essere chiari. Lo sviluppo della portualità commerciale in Liguria passa da Genova, Savona e La Spezia. Stop. I porti di Imperia devono essere turistici con un’idonea possibilità di sviluppo della pesca. Ogni altra considerazione è strumentale e fuori dal tempo». Torniamo alla politica. Forza Italia di Savona ha scelto Vaccarezza come coordinatore provinciale. Si dice che sia stato lei a «suggerire» l’unità. «Forza Italia deve rivalutare la classe dirigente ligure. In provincia di Savona siamo maggioranza, ma spesso perdiamo le elezioni locali. Al di là di piccole beghe, mi sembra che ci sia un nuovo progetto per dare la scossa. Vaccarezza è un sindaco molto efficiente. Ci sono scadenza importanti, si voterà presto per la Provincia e in 51 Comuni. Dobbiamo essere pronti con candidature vincenti». Il nostro Gian Piero Moretti ha svelato che il sindaco di Sanremo Borea si è incontrato con lei... «Sanremo ha un marchio importante ma pieno di polvere, ha bisogno di un progetto di rilancio che questa giunta non è in grado di attuare. Borea vuole passare alla storia come lo sponsor del collante per stare attaccato alla poltrona. Sinceramente non so chi glielo faccia fare». Infine, che cosa vuol fare Claudio Scajola da grande? «Ho una collocazione che mi occupa molto e mi offre occasioni di crescita personale. Per il resto, collaboro con Berlusconi perchè il governo Prodi cada il più presto possibile, per tornare a governare e riprendere il percorso interrotto». Un governo anche con lei, quindi... «Non mi sono mai sottratto ai miei impegni». |