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 LUCIANO CORRADO

La cronaca (completa e senza tagli) del dibattito sul libro di Bruno Lugaro che racconta la speculazione edilizia nelle aree ex Italsider. Laddove c’era una fabbrica ora.... 

DOPO “IL FALLIMENTO PERFETTO”

ECCOVI IL “SILENZIO PERFETTO”

Tutti i protagonisti e gli interventi della serata, con un annuncio finale a sorpresa: per Natale uscirà il “calendario del cemento”. L’ex senatore, avvocato Russo: “”Il Secolo XIX e La Stampa hanno tradito i savonesi, ma non dobbiamo rassegnarci alla sconfitta. Adriano Sansa: “Le scorrettezze di Burlando, a Savona molti dovrebbero arrossire. Pressioni sugli editori”. Vincenzo Scolastico: “Lo strapotere della politica, Grillo si fa portavoce dello scontento popolare”. Roberto Cuneo: “L’Italsider poteva essere salvata, aveva forti potenzialità, anche i sindacati non hanno dimostrato cultura industriale”. Marco Preve: “La figura ed i ruoli di Luciano Pasquale, passati sotto silenzio”. Mimmo Lombezzi: “La stampa locale ha la museruola, a Savona è di moda la vendetta”.
Invito

SAVONA – Nel dibattito seguito alla presentazione del libro “Il fallimento perfetto”, scritto dal giornalista Bruno Lugaro del Secolo XIX-Savona, sono intervenuti Mimmo Lombezzi (docente e giornalista del gruppo Mediaset), Marco Preve (La Repubblica-Il Lavoro), lo stesso  autore Lugaro, Vincenzo Scolastico (Procuratore della Repubblica di Savona),

 Pietro Corona (consigliere comunale di minoranza ad Albisola Superiore), Roberto Cuneo (già direttore generale Asl, candidato a sindaco di Savona per la Casa delle Libertà, per 4 anni consigliere comunale), Adriano Sansa (presidente del Tribunale dei minori di Genova, città di cui è stato sindaco), Patrizia Turchi (consigliere comunale di minoranza “A sinistra per Savona”), Peter Gomez (L’Espresso), Nanni Russo (avvocato ed ex senatore Ds), Pierfranco Pellizzetti (docente universitario, collaboratore di Micromega e de “Il Secolo XIX”), Luigi Bertoldi (ex consigliere comunale a Celle Ligure), Sergio Lugaro (consigliere comunale di maggioranza a Savona), Stefano De Felice (studente in scienze della Comunicazione).

Nell’edizione domenicale de “La Stampa” e “Il Secolo XIX” i resoconti della serata sono stati rigorosamente limitati agli interventi del procuratore Scolastico (Il Secolo XIX, con Dario Freccero fa parlare solo lui, mentre La Stampa con Marco Raffa, cita anche alcune dichiarazioni di Sansa. Aggiungendo frasi che Scolastico non ha detto in pubblico).

Totalmente ignorato – solo per motivi di spazio? –  l’intervento-denuncia-appello dell’avvocato ed ex senatore Nanni Russo che ha affrontato, tra le altre cose, il ruolo finora svolto, e della conseguente responsabilità, dall’informazione locale - citando proprio i due quotidiani - attorno al sistema di potere trasversale che ha permesso a Savona l’avanzare della “piaga del cemento” e di grandi operazioni edilizie - speculative come la Torre Bofill-Orsero, il Crescent e l’avvio dell’iter del grattacielo Fuksas alla Margonara.

L’atteggiamento dei mass media avrebbe finito, secondo Russo, per catalizzare il consenso di un’opinione pubblica favorevole all’autodistruzione da cemento, spacciato come progresso e benessere.

 


     Nanni russo con Nicola Mancino


Domenico Buscaglia


Aldo Pastore

DA NANNI RUSSO

PAROLE DI FUOCO

"Il libro di Lugaro mette in evidenza in modo completo e documentato una situazione grave che suscita l’indignazione dei cittadini perbene, dal punto di vista morale e politico. Il trasferimento, la scissione tra la proprietà dell’azienda e delle aree a due società diverse, ma di fatto appartenenti alle stesse persone, è un problema un aspetto d’eccezionale gravità. Eppure sui giornali non è seguita la eco che il caso meritava. Articoli sporadici, con prese di posizione, sono finiti nel dimenticatoio. Non ci sono reati? Questo non basta per ignorare, sminuire il fatto incontrovertibile che in uno dei punti più belli di Savona, è stata creata una situazione abnorme di degrado ambientale.

Si è tradisce la vocazione marittima di Savona dalla Margonara alle aree ex Italsider. Poche le voci di dissenso in consiglio comunale. Anche se non si può tacere l’opera meritoria compiuta da persone come l’ingegner Domenico Buscaglia e da Aldo Pastore che non hanno avuto molto aiuto".

Quindi l’affondo: "Vorrei ricordare che Il Secolo XIX e La Stampa, nelle loro edizioni locali, hanno sempre presentato in grande evidenza  ed enfasi positiva questi progetti. Hanno contribuito ad illudere l’opinione pubblica dei grandi vantaggi che deriverebbero. Un tradimento, una sconfitta per Savona  anche ad opera di chi ha assecondato queste operazioni".

L’avvocato Russo, considerato non da oggi, dagli stessi suoi colleghi, uno dei più preparati giuristi di Savona, chiamato ad affrontare i processi più impegnativi della storia giudiziaria degli ultimi 40 anni della Procura della Repubblica e del tribunale (alcuni di grande impatto sociale come i blocchi stradali e ferroviari degli operai Piaggio e Acna). Uomo, professionista, politico, abituato a misurare e pesare le parole, spesso in contrasto col Pds savonese durante il suo mandato parlamentare per la sua autonomia, si è chiesto: "Di fronte a questo quadro allarmante, inquietante, possiamo parlare di sconfitta definitiva? Non rassegniamoci. Il nodo della Margonara è ancora aperto, spero che la città dia un aiuto maggiore".

LE RIVELAZIONI DI

MIMMO LOMBEZZI

L’esordio di una serata dove si è sbagliato a sottovalutare il grande interesse e l’affluenza di pubblico (molti in piedi, seduti sul pavimento, un caldo insopportabile) è toccato a Mimmo Lombezzi. Parole durissime. Altra denuncia contro certi poteri e politici: "Savona è una città che non perdona, dove la vendetta è assicurata. Io, come giornalista Mediaset, ho già pagato le conseguenze. Abbiamo fatto, con amici, anche l’esperienza diretta della sudditanza della stampa locale. In una certa circostanza per far uscire un appello abbiamo dovuto prendere contatti personali ai vertici, altrimenti non veniva pubblicato nulla. Al termine della serata vi comunicherò un’iniziativa molto ghiotta e molte forte...". E ancora. "L’importanza del libro di Lugaro è la risposta democratica alla democrazia e ai suoi retroscena. In questa storia sono rimasto colpito dalla circostanza che la Cgil, sindacato storico della sinistra, ha trovato casa, ovvero i nuovi uffici, ad un prezzo di gran lunga sottostimato, mentre la Cisl, altro sindacato di sinistra, decise di non acquistarlo per motivi di opportunità. Non voglio dire che il gruppo imprenditoriale si è comprato il sindacato, sta di fatto che la Cisl non ha comprato. Pur in assenza di comportamenti che necessariamente non sono un reato. Vorrei dire qualcosa anche sul ruolo delle cooperative. Ottima cosa per le loro finalità, hanno fatto molto per fare crescere la società civile. Ma c’è un problema a livello locale e nazionale. Non esiste solo il conflitto d’interessi di Berlusconi, oggi il conflitto di interessi tra Ds e cooperative rosse è evidente, con un travaso di dirigenti e partito. Con situazioni inaccettabili in un paese democratico. Vorrei pure citare gli affari di Gnutti con l’amico Burlando...."

 

Mimmo Lombezzi

Paolo Campostano
 

MARCO PREVE PARLA

DEL “CASO PASQUALE”

Il giornalista di origine savonese Marco Preve si è spesso occupato di vicende edilizie savonesi e non solo. Ha scritto con Ferruccio Sansa, su Micromega (maggio 2006), un reportage di eccezionale impatto e denuncia dal titolo: <Liguria, L’Unione fa il cemento>. Fatti, episodi, persone, interviste, da Ventimiglia a Portovenere. Nomi e cognomi di imprenditori (Raffaello Orsero, Paolo Campostano, Aldo Delle Piane, l’industriale principale protagonista dell’operazione Italsider, descritta nel libro di Lugaro).

E ancora Cristoforo Canavese, ex deputato ed oggi “patron” incontrastato dell’ente porto. Il tutto per raccontare che in Liguria, anche con la giunta Burlando, per i costruttori era iniziata una stagione d’affari e successi. A quel servizio non mancarono per Sansa e Preve reprimende altolocate e la minaccia di querele, richieste di risarcimento danni. Non accadde nulla. C’è di più, quel documento giornalistico ricco di citazioni anche sul piano politico e morale, fu completamento ignorato da Stampa, Secolo XIX, Repubblica-Lavoro (quest’ultimo durante l’estate non ha lesinato interviste e dichiarazioni di Burlando e Carlo Ruggeri, assessore regionale all’urbanistica). Al punto che il periodico della Curia di Savona, Il Letimbro, mise in risalto quel “silenzio tombale”. Nessuna querela, né richiesta di risarcimento danni per gli scomodi e coraggiosi – visto il panorama – Preve e Sansa (quest’ultimo passato ora al Decimonono).

Marco Preve, venerdì sera, ha aggiunto altra carne al fuoco. Ha ribadito il concetto del ruolo dei “poteri forti” e dello strapotere di una frangia robusta dell’imprenditoria. Ha ricordato a chi l’avesse dimenticato che persino Gianpiero Fiorani, già patron assoluto della Banca Popolari di Lodi, aveva fiutato il vento favorevole in quel della provincia di Savona e Imperia, con l’avvio di operazioni ad Alassio, Ceriale, Imperia.

Ancora Preve: "C’è un altro aspetto che dovrebbe far riflettere. La figura di Luciano Pasquale, direttore dell’Unione Industriali e presidente della Fondazione Carisa (definito, in un’intervista, da Claudio Scajola domino assoluto e riverito di Forza Italia in Liguria, <manager di grande caratura regionale e in campo nazionale> n.d.r.). Ebbene, Pasquale – ha rimarcato Preve – ha seguito da vicino, da attore e protagonista, tutte le principali vicende industriali e di riconversione edilizia di fabbriche, già dagli anni ’90, le operazioni immobiliari, tra cui l’Italsider-Omsav. E’ è stato di recente rinviato a giudizio e dovrà essere giudicato per la vendita della Carisa alla Carige. Gli uni e gli altri episodi sono passati quasi in silenzio. Lui, nonostante la delicata posizione che occupa, ha ritenuto di non mettersi da parte, fare un passo indietro e nessuno, a Savona, parla".

BRUNO LUGARO: "ATTO DI CORAGGIO?

NO, HO FATTO IL GIORNALISTA".

Il cronista Lugaro di fronte alle lodi ricevute per il suo “gesto di coraggio” con la pubblicazione del libro ha risposto: "Nessuno atto di eroismo, ho fatto soltanto il giornalista". E rispondendo ad una specifica domanda ha chiarito: "Inizialmente ho raccolto il materiale perché pensavo di utilizzarlo per Il Secolo XIX, poi ho capito che non sarebbe mai stato pubblicato, da qui la decisione del libro". Sempre l’autore: "Non ho voluto ergermi a giudice o pubblico accusatore, semmai fotografare una pagina della storia di Savona che sul fronte socio-politico era deteriorata da particolari rapporti tra potere politico ed imprenditoria. Ho voluto descrivere Savona di ieri, per imparare a difenderci oggi e domani. L’operazione Italsider ebbe il suo fulcro con un cambio di destinazione d’uso su aree produttive di 33 mila metri quadrati. Diventate turistiche e poi residenziali. La società Orsa 2000 è la testimonianza di cosa può fare un gruppo di potere in una città".

 


Il Procuratore Scolastico

IL PROCURATORE SCOLASTICO

CITA IL TRAFFICO CAOS A SAVONA

Tutto è oggi lasciato al giudizio discrezionale dell’amministratore, anche quando svende un bene collettivo. Se il nuovo processo accusatorio ha determinato una conquista civile, dall’altra non ha tenuto conto di realtà come l’assenza di controlli da parte dello Stato su atti amministrativi.

 Sulle aree Italsider ed operazione Bofill ho nominato tecnici di fuori regione per accertamenti approfonditi, non sono emerse irregolarità penali. Certo, mi chiedo come cittadino se già ora impiego mezzora da Corso Tardy e Benech per raggiungere La Torretta, cosa accadrà quando tutta l’area portuale sarà cementizzata. Penso ai posti auto, ai parcheggi che con uffici ed abitazioni, ormai  per ogni alloggio ci sono fino a  3-4 auto. Penso a carico di chi saranno realizzate strade ed infrastrutture di cui finiranno per beneficiarne gli autori delle speculazioni. Aggiungo che i dirigenti pubblici sono sotto “tutela” del potere politico, c’è una palese soggezione. Si può essere cacciati in 24 ore. Il messaggio Visco, comandante della Guardia di Finanza, non lascia dubbi. Non seguire le indicazioni del politico si può perdere il posto. Poiché nessuno vuole fare la vittima sacrificale, queste sono le conseguenze del sistema".

Vincenzo Scolastico che stando alla nuova legge sulla permanenza degli incarichi direttivi negli uffici giudiziari, al 31 dicembre prossimo dovrebbe essere sostituito, ha fatto un cenno agli enti inutili per i quali si crea un nuovo ente per “cancellarli”. A suo dire lo scontento dei cittadini non è qualunquismo ed il successo del comico Beppe Grillo è il diffuso scontento, la carenza di spazio mediatico, a tutto discapito delle esigenze quotidiane della persona.

IL GRIDO DI CORONA:

PARLATE DELL’ACTS

Pietro Corona, consigliere comunale ad Albissola Superiore (prima in maggioranza) all’opposizione: "Sono trent’anni che mi batto contro le porcate che stasera in molti denunciano. Mai avuto risposta. Sulla Carisa in questa sala ci sono persone che dovrebbero vergognarsi. Perché non parlate anche dell’Acts, del fatto che paga otto dirigenti. Di quel consigliere che ha comprato un carroattrezzi in demolizione, l’ha intestato alla moglie che poi l’ha venduto all’Acts. Perché a Celle Ligure hanno venduto le case popolari ad imprenditori privati?".

 

Roberto Cuneo

Peter Gomez

L’INGEGNER ROBERTO CUNEO:

"LE COLPE DEI SINDACATI"

Cuneo è stato direttore generale dell’Asl savonese dal ’95 al ’98. Licenziato in tronco da Bertonali (Ds), vinse la causa e fu risarcito. Nel 2002 fu candidato per la “Casa delle Libertà”, ma venne sconfitto da Carlo Ruggeri.  Cuneo non fece mistero di essere contro il progetto “Bofill-Orsero”, fu boicottato da esponenti di Forza Italia, ammise che "vinse già allora il partito trasversale del cemento". Il suo motto era: "Imprenditori si, speculatori no".

Al dibattito di venerdì è intervenuto per dire di "essere stato cliente dell’Italsider-Omsav, non era un’azienda siderurgica, ma di un gruppo d’affari". Poi ha tacciato i sindacati di "scarsa cultura industriale", che di fronte ad un’azienda obiettivamente decotta, non hanno saputo insistere sulle potenzialità.  Il mercato le offriva, ma certo fare i soldi con le saldature è assai più difficile che operare sul fronte immobiliare. Si poteva cercare acquirenti in Germania, Inghilterra, molto interessati alla siderurgia. Poteva essere creata e salvata una azienda metalmeccanica, pur ridimensionata, ma capace almeno di offrire posti di lavoro industriali tanto utili alla città, al suo futuro. Invece hanno preferito creare alloggi e pensionati.

IL PRESIDENTE SANSA:

"PRESSIONI SUGLI EDITORI"

L’ex sindaco di Genova e presidente del Tribunale dei minori: "Al termine di questo dibattito non vorrei che domattina il procuratore Scolastico fosse obbligato a convocarci su invito del presidente Burlando. E’ accaduto la volta scorsa dopo il dibattito sulla Margonara quando fui invitato a fornire al magistrato inquirente notizie di reato. Qui ci troviamo di fronte a materia di abuso civile ed abuso morale. Ma Burlando ha fatto qualcosa ancora di più scorretto. E’ lui che doveva dimostrare la capacità di affermare il valore morale e della politica onesta. A Savona c’è hi vuole imporre scelte urbanistiche assurde, scriteriate. A queste forze occorre opporre altre forze altrettanto determinate. Penso ai giovani giornalisti, all’orgoglio della loro professione. Ci vuole una reazione civile, no ai grattacieli, la città non li vuole. Facciamo appello a chi deve rivedere gli strumenti urbanistici, a chi ogni giorno invoca nuovi porticcioli. Posso confermare che quando i giornalisti si sono occupati della Margonara sono state fatte pressioni persino sugli editori di giornali. A me, sempre per la stessa ragione, hanno telefonato a casa dei politici".

 

Patrizia Turchi


Pierfranco Pellizzetti

 PATRIZIA TURCHI::

IMPRENDITORI POLITICI

Oggi gli imprenditori sono spesso politici che hanno sposato la filosofia teardiana di dismettere le aree industriali per lo sfruttamento edilizio. I soggetti sono diversi e sono in grado di controllare molteplici settori della società. A Savona si è creata un’oligarchia. Forse non ci saranno reati, nè corruzione, ma i metodi restano umilianti.

 

PETER GOMEZ:

UN INVITO ALLA RAI

"La Rai regionale dovrebbe occuparsi di queste vicende". Scoppia, in sala, una risata. Gomez: "In Italia non è la libertà di stampa che manca, ma sono gli uomini liberi. Savona come molte altre città italiane è piena di brutture degli anni ’60-’70 e non si demolisce mai. Bisognerebbe demolire per ricostruire anziché proporre e realizzare solo nuove colate di cemento".

IL DOCENTE PELLIZZETTI:

"PERCHE’ VI CONTESTO"

"Prima di venire qui ho litigato con Ferruccio Sansa, giornalista del Secolo XIX, di cui anch’io sono collaboratore, oltre che per Micromega. Da Genovese, in tutta franchezza, debbo dirvi che la mia conclusione non è in sintonia con le valutazioni che ho ascoltato finora. 1) Si dimentica che la cultura economica e politica di Savona è legata alla rendita. 2) C’è uno spiccato orientamento al complotto che si nasconde in ogni angolo. 3) Savona è l’unica in Liguria che sta individuando uno specifico settore di sviluppo, cioé il porto che irradia vasti benefici. Si perde di vista il modello produttivo a fronte di un sistema politico e della Camera di Commercio ormai al tappeto. Non si può ignorare come si sta facendo, il discorso dell’innovazione...Dove volete mandare a lavorare i vostri figli?". Dalla sala c’è chi urla ripetutamente “massone, massone”. Forse Pellizzetti non ha recepito e non risponde.

LUIGI BERTOLDI: 

 LO SCANDALO DEL VECCHIO OSPEDALE

"Tutti gli interventi edilizi in corso sono destinati ad aggravare i problemi della città, dei quartieri, ma non accade solo a Savona. Questa società che si vorrebbe civile bada al massimo profitto possibile, a prescindere dai risvolti sociali. Basti pensare a cosa sta succedendo per il vecchio San Paolo. Non importa se poi, nelle nuove zone urbanizzate, o dove si vive, mancano spazi adeguati per gli anziani, per i bambini, i giovani".

SERGIO LUGARO: SOLO IN

QUATTRO CI SIAMO OPPOSTI

E’ uno dei tre consiglieri comunali di Rifondazione comunista, il quarto è la Turchi (indipendente di sinistra), che hanno votato no alla Torre Fuksas, ai grattacieli. "Semmai si sarebbero dovuti costruire degli alberghi, ma a Savona che tipologia di turismo siamo in grado di offrire se non quella dei sacchi a pelo e di chi arriva in spiaggia e si porta da mangiare e da bere. Quali servizi stiamo offrendo per imprimere una svolta? Penso che siamo di fronte allo scollamento della politica, ma non dimenticate che solo 4, su 41 consiglieri comunali, abbiamo detto no al cemento. E pensate che alle prossime elezioni  gli elettori ci premieranno? Saremo ancora una volta dei perdenti..."

STEFANO DE FELICI:

CALENDARIO DEL CEMENTO

"Se la tv non ne parla, ne parleremo noi. Abbiamo deciso di dare vita, con i nostri poco potenti mezzi, alla pubblicazione del “Calendario del cemento”, di gnocche. Saranno inseriti personaggi noti e meno noti della città, con i luoghi e gli angoli più cementizzati. Possiamo fregiarci dell’aiuto di persone come Freccero, Sanguineti, Satragno. Il calendario in distribuzione entro la fine dell’anno conterrà dodici foto pilota...".

Per la cronaca aggiungiamo che la platea includeva anche diversi avvocati che hanno sempre curato gli interessi degli imprenditori o gruppi, chiamati in causa nel libro di Lugaro..

In completo blu Silvio Riolfo Marengo, scrittore, già consigliere Carisa e coscienza critica nella scalata della Carige, per questo a suo tempo considerato un “nemico”, da colpire, dal gruppo di potere allora dominante. C’era anche Rosavio Bellasio, avvocato, già assessore comunale a Pietra Ligure, ex assessore regionale per la Dc, oggi esponente di Forza Italia e dirigente Asl.  Franco Zunino, assessore regionale all’ambiente di Rifondazione comunista. L’assessore provinciale, dello stesso partito, Giampiero Filippi.

Il titolare dei blog “Uomini Liberi” e “Trucioli Savonesi”, Antonio Signorile. Nessuno, tra i presenti, ha ritenuto doveroso citare i due siti per l’impegno civile che portano avanti, dando voce a tutti, senza censure. Molti dei temi affrontati negli interventi, da quasi un anno (vedi l’archivio), sono diventati una “bandiera” dell’informazione non condizionata da poteri economici o politici. Ma questo non fa notizia. E non ci scoraggia.

Luciano Corrado