Un anno senza patente maxi multa e via dieci punti |
Burlando, ecco la stangata: "Ho sbagliato, è giusto pagare" |
Nessuna conseguenza per aver presentato il tesserino da deputato |
Per il presidente contromano una vera e propria mazzata |
A tempo di record e a mezzo stampa le sanzioni del Prefetto |
Deluso lo scampato al frontale: "Se non sta bene è meglio che se ne stia a casa" |
Nei prossimi giorni arriverà anche la multa di 72 euro per guida senza documento |
MASSIMO CALANDRI La Repubblica |
IL FATTO che la Prefettura di Genova
renda nota la «multa» inflitta al Governatore con un comunicato stampa -
distribuito ieri mattina a quotidiani, televisioni, agenzie - dimostra
una volta di più che Claudio Burlando non è un cittadino qualunque.
Anche la rapida scansione temporale - articolo di
Repubblica-reazioni-disposizione prefettizia, tutto in 48 ore: ma non
avevano detto che ci volevano dieci giorni? - regala qualche ulteriore
perplessità. Il prefetto Giuseppe Romano ha deciso per un anno di
sospensione della patente di guida del Governatore (e dieci punti in
meno, a seguire), cui va aggiunta una sanzione amministrativa di 3.508
euro e il fermo amministrativo per tre mesi del mezzo - la ormai
famigerata Mitsubishi Space Runner - che il presidente della Liguria
sostiene essere di proprietà di un misterioso amico. «All´ingegner
Burlando - continua il comunicato - verrà infine comminata nei prossimi
giorni la sanzione pecuniaria (euro 72) prevista dall´articolo 180 del
codice della strada, in quanto, per propria dichiarazione, l´interessato
non aveva al seguito la patente di guida». Il prefetto ha deciso a tempo
di record, dopo aver letto la relazione che di prima mattina gli aveva
inviato il comandante della polizia stradale genovese e preso atto della
«ammissione di responsabilità dell´interessato». L´interessato incassa: «Ho ammesso immediatamente il mio errore, ed è giusto che io paghi», è il primo commento di Claudio Burlando. «Mi sembra che anche da questo atto risulti che sin da domenica mattina, nel momento in cui ho incontrato gli agenti della polizia, ho ammesso e spiegato il mio errore di guida, dichiarandomi immediatamente disposto a corrispondere alle sanzioni del caso, che infatti oggi sono state definite». Nessuna conseguenza invece, almeno per il momento, è derivata dal fatto di aver presentato la tessera della Camera dei Deputati al momento di essere identificato: vale la pena di ricordare che il Governatore dall´aprile del 2005 - eletto al vertice della Regione - ha dovuto inevitabilmente rassegnare le dimissioni dal Parlamento. In altre parole, quella tessera avrebbe dovuto restituirla de tempo e non esibirla ai poliziotti. «L´unica vera preoccupazione per me era stata che qualcuno, a causa del mio errore, potesse farsi male - ha spiegato Burlando - . Per fortuna questo non è avvenuto, e torno a scusarmi con le persone che su quella strada si sono spaventate a causa mia». Quello che si è spaventato più di tutti è senz´altro Lucio B., 59 anni, vigile del fuoco in pensione residente a Cornigliano. Che ieri pomeriggio è venuto a trovarci in redazione. «Soddisfatto della multa a Burlando? A me interessa solo di essere vivo, insieme a mia figlia. Quanto alla multa, mi sembra inadeguata. Secondo me quell´uomo dovrebbe essere un po´ più coerente. E dimettersi». Al volante della sua Opel Merida, ha evitato per un soffio lo scontro frontale. «Subito dopo per la tensione mi sono messo a piangere. Burlando no: se ne stava lì, con quello sguardo fisso nel vuoto, a chiedere scusa. "Ho sbagliato, mi dispiace", ripeteva. D´accordo, lo capisco: mi dispiace per lui, chissà cosa gli era successo. Ma un chilometro contromano, insomma: se non sta bene, se ha dei pensieri in testa, allora è meglio che non si muova. Meglio che resti a casa, Burlando, perché se continua così può causare dei guai grossi». |
LE REAZIONI |
Margini: "L´episodio fa emergere lo scollamento fra cittadini e classe dirigente" |
Attacchi pubblici, conforti privati "E´ il gioco duro dell´anti-politica" |
Tullo: "Episodio spiacevole, ma non credo a gesti di arroganza" |
Novi: "Sproporzionati i commenti rispetto a quello che ha commesso" |
La solidarietà a Claudio Burlando, a
quanto pare, ha soprattutto il carattere di un conforto privato. Se è
vero che in questi giorni sono stati molti a chiamarlo per manifestare
solidarietà è altrettanto vero che sono pochi, anzi pochissimi, coloro
che, soprattutto dal mondo del centrosinistra, decidono spontaneamente
di dare un conforto pubblico al presidente della Regione in queste ore
di bufera mediatica. Mentre infuriano le critiche sul blog personale del
presidente, per sapere cosa ne pensano i personaggi pubblici genovesi
bisogna andarli a cercare, sollecitare una dichiarazione. Risponde senza
esitazioni il presidente dell´Autorità Portuale, Giovanni Novi:
«L´attacco ricevuto da Claudio Burlando è sproporzionato rispetto
all´errore che può aver commesso. Sono choccato», dice. Mario Tullo, segretario regionale diessino ora in corsa per la guida del partito democratico in Liguria, è incredulo. Dice: «Va da sé che è un episodio spiacevole ma conosco troppo bene Burlando per pensare ad un gesto di arroganza da parte sua. D´altronde - ragiona Tullo - anche importanti testimoni come gli agenti di polizia intervenuti e almeno una delle persone coinvolte in un episodio che per fortuna non ha avuto conseguenze, dicono che ha ammesso subito il proprio errore». Probabilmente non è bastato? «Se qualcuno arriva a pensare che Burlando, non avendo un documento d´identità, dovesse essere fermato perché avrebbe potuto scappare per sfuggire a questa contravvenzione, mi sembra eccessivo - dice Tullo - Burlando ha fatto molto bene a chiarire l´accaduto, perché i politici non devono essere trattati diversamente dai cittadini, ma non deve esserci neppure accanimento nei loro confronti». La misura è ciò che invoca Tullo. Mario Margini, assessore comunale, dice: «I fatti si sono chiariti e vanno giudicati per quello che sono: ha commesso un errore nella circolazione stradale. Poi ci sono due questioni aggiuntive». Quali? «Il primo è un tentativo di strumentalizzazione da parte delle forze politiche locali. L´altro, che è la vera cosa su cui riflettere, sono le reazioni da cui emerge uno scollamento tra cittadini e classe politica. Siamo in un momento difficile della vita della Repubblica e la cosa più sbagliata è non cercare di capire da dove nasce questo disagio. Un fenomeno come quello di Grillo e degli anti-Grillo, va interpretato, perché sono a mio avviso tutte e due posizioni sbagliate. Chi guarda a Grillo con superficialità corre il rischio di non capire nel paese, tra la gente». Infine, Giovanni Paladini, segretario provinciale della Margherita genovese che è stato a lungo segretario di un sindacato di polizia, taglia corto. «Burlando ha ammesso di aver sbagliato: può succedere. Non dovrebbe accadere, ma accade. Non capisco quale sia il problema. La polizia ha agito bene, ha fatto la sua relazione e non poteva fare altro dal momento che non ha colto in flagranza Burlando mentre andava contromano. Quando sono arrivati gli agenti aveva già fatto inversione e l´auto era nel senso di marcia corretto. Tutto questo polverone è immotivato. Anzi, una sola motivazione: il fatto che Burlando è un politico». L´unico flusso che continua ad arrivare ininterrottamente è quello delle critiche dei cittadini e di chi, appartenendo alla classe politica, è però sulle barricate opposte rispetto a Burlando. (a. zun.) |
IL TESTIMONE |
"E´ andato via preceduto dalla Stradale ma in caserma non c´è mai arrivato" |
DOPO il chilometro e passa contromano senza patente, domenica scorsa Claudio Burlando è stato "scortato" fino al casello autostradale di Genova-Aeroporto da un pattuglia della polizia. Lo racconta Lucio B., il vigile del fuoco di 59 anni che insieme alla figlia ha evitato per un soffio lo scontro frontale con l´auto guidata dal Governatore. «Si è scusato per un po´ con noi, ha mostrato un documento agli agenti, è rimasto attaccato al telefonino, poi è risalito in auto ed è andato via, preceduto da una macchina della Stradale. A quelli della pattuglia rimasti con me ho chiesto cosa stesse succedendo. "Tutto a posto, lo stanno accompagnando in caserma per accertamenti", mi hanno assicurato. Ma era una balla». |
IL RACCONTO |
Tante telefonate di solidarietà, tantissime critiche. Chi gli è vicino racconta di un uomo provato soprattutto dai toni delle reazioni |
Il sabato più lungo del presidente |
Chiuso in casa, deriso sul blog: "Al prossimo Autovelox voglio i tuoi poliziotti" |
il dubbio-derby Andarci o no? Nonostante tutto Burlando non dovrebbe mancare alla festa di Marassi attesa 12 anni |
gli anti-casta Oltre mille messaggi, alcuni durissimi, un torrente di accuse che investe il presidente della Liguria su Internet |
AVA ZUNINO |
È stata un´altra lunga giornata, ieri, per il presidente della Regione, Claudio Burlando, alle prese con la bufera che lo ha travolto da giovedì mattina, quando è diventato di pubblico dominio l´episodio di domenica scorsa: aver percorso contromano la rampa d´accesso al casello autostradale di Cornigliano. Un po´ di sollievo, dicono, è arrivato nella tarda mattinata quando il Prefetto ha comunicato ai media di aver deciso il tipo di sanzione per quelle violazioni al codice della strada ammesse dallo stesso presidente. Per commentarle, si affida a una nota stampa perché, fa sapere chi gli è vicino, il presidente preferisce prendersi almeno un giorno di pausa nel rapporto diretto con i media. Le eccezioni saranno due, nel corso del pomeriggio, una per Radiorai e l´altra per il Tg4. Per il resto è un sabato che Burlando trascorre al riparo delle mura di casa, augurandosi che la definizione delle sanzioni spenga il fuoco dell´opinione pubblica che si dichiara convinta che in un caso analogo non avrebbe subito lo stesso trattamento. È un torrente di critiche, che sfila sul blog di Burlando diventato, suo malgrado, il bersaglio degli anti-casta. Il tenore lo fanno capire due esempi. Il primo è un messaggio che dice: «al prossimo autovelox spero di incontrare i "tuoi" poliziotti». Il secondo: «Propongo che i lettori di questo blog da oggi in poi ogni volta che prendono una multa telefonino al questore della loro città per sollecitare, nei propri confronti, "il massimo rigore"; ovviamente il questore su richiesta poi rilascerà delle dichiarazioni per confermare questa versione». I messaggi sono più di mille in una sezione del sito e intorno ai 600 nel blog vero e proprio dove, nel primo pomeriggio i blogger si allarmano: attenzione, scrivono, stanno cancellando messaggi. È normale, ribattono gli addetti alla comunicazione del presidente, quando i messaggi sono troppi. Burlando a casa segue tutto. È provato, dicono, dai toni di tante reazioni. Ripete quello che ha scritto nei giorni scorsi, ossia che se la cura per un rinnovamento della politica: «si riduce allo scatenamento irrazionale di odio, credo che il risultato sarà assai peggiore del male». A metà pomeriggio con le persone del suo staff decide di rispondere personalmente alle mail arrivate in questi giorni e prepara un testo, per informare delle sanzioni decise dal Prefetto. La mail si chiude così: «Invio un ringraziamento a tutti coloro che mi hanno dichiarato il proprio sostegno e la conferma di aver letto i messaggi di chi ha invece espresso le proprie critiche, di cui in ogni caso terrò conto». Le ore scorrono lente. Riceve tante telefonate di solidarietà. A molti non risponde, e gli interlocutori si affidano agli "sms". Qualcuno, poi, viene richiamato. Chiamano, tra gli altri, il sindaco di Savona, Federico Berruti, quello di La Spezia, Massimo Federici, l´ex sindaco di Genova Beppe Perìcu, il presidente dell´Autorità Portuale, Giovanni Novi. Il suo atteggiamento è scorato, confida chi gli è più vicino e lo ascolta mentre non si dà pace e continua a dirsi: «ho ammesso subito di aver sbagliato, ho chiesto scusa, ho chiesto anche che mi venissero comminate le sanzioni con il massimo rigore possibile perché nessuno pensasse che avessi avuto dei favoritismi e il risultato che ho ottenuto è esattamente il contrario». Come dire: mi sento inerme davanti a una bufera che considero irrazionale. Il pomeriggio avanza e sul blog, dopo che sono diventate pubbliche le sanzioni come la sospensione della patente e la multa, cominciano ad arrivare messaggi di solidarietà. Ma prevale ancora la pungente ironia di chi lo attacca. Intanto domani a Marassi dopo 12 anni si gioca il derby, il suo Genoa contro la Sampdoria. Andarci o no? Il dubbio fino a qualche giorno fa non gli sarebbe mai venuto. Sarebbe stata una festa cui probabilmente per nulla al mondo avrebbe rinunciato. Ieri, dicono, ci ha pensato poi avrebbe prevalso il "sì" e oggi dovrebbe essere allo stadio insieme a suo figlio Francesco. |