Burlando, incubo sulla cattiva strada
 
le autorità
 
la gente comune
 
"Ero senza patente, per questo ho dato quel vecchio tesserino"
Ma sul suo blog fioccano le critiche e gli insulti: 270 alle otto di ieri sera
"Anzi, ho pregato io il questore di sanzionarmi con il massimo rigore"
Il presidente ammette lo sbaglio ma nega di aver chiesto favori
 
AVA ZUNINO  La Repubblica

«Domenica mattina sono andato agli Erzelli come faccio spesso, per vedere le cose che stanno facendo. Venendo via ho imboccato la strada nel senso di marcia sbagliato»: è cominciata così, ieri mattina alle 11, la conferenza stampa del presidente della Regione Claudio Burlando, una conferenza che non avrebbe mai immaginato di dover tenere. E invece ieri mattina, dopo la notizia pubblicata su Repubblica, ha dovuto raccontare come e perché agli agenti della stradale non ha consegnato la patente ma il tesserino da parlamentare, scaduto due anni fa. «Avevo lasciato la patente a casa, gli agenti mi hanno detto che formalmente avevano bisogno di un documento per identificarmi: avevo solo il vecchio tesserino da parlamentare e ho chiesto se poteva andare bene quello. Non avevo avuto bisogno di farmi conoscere, perché appena mi hanno visto mi hanno riconosciuto». Burlando ha parlato nella sala conferenze della Regione, sotto flash e telecamere e davanti a una platea composta dalla quasi totalità delle testate giornalistiche nazionali. «Ho commesso un errore, il primo dopo 35 anni di patente; non ho mai fatto incidenti e non ho mai perso un punto. Detto questo - racconta - ho ammesso subito le mie responsabilità e ho fatto le mie scuse all´automobilista dell´auto che ho rischiato di scontrare, ma non ci siamo neppure sfiorati: io andavo a passo d´uomo, questo signore ha rallentato e abbiamo subito frenato». Quante auto ha incontrato scendendo contromano da Erzelli verso Cornigliano? «Una». Non è una giornata buona per Burlando, nonostante il fatto che durante la sua conferenza l´agenzia Ansa stesse lanciando le dichiarazioni del Questore e del Prefetto, i quali si schierano con lui e rispondono, per lui, alla domanda di tutti: perché un automobilista senza documenti, che viaggia contromano e sfiora il frontale con l´auto di chi, invece, sale regolarmente lungo la strada, può andarsene senza aver ricevuto un verbale, una multa? «La polizia ha agito in modo corretto - dice il Prefetto, Giuseppe Romano nella nota dell´Ansa - perché in un caso come questo, in cui l´auto si trovava in posizione regolare all´arrivo della pattuglia, sono previsti dieci giorni di tempo per gli organi accertatori per redigere il verbale e mandarlo in Prefettura». Il presidente Burlando a queste domande, invece, non dà risposta. Dice: «Non so cosa dirvi. Io posso solo dire che me ne sono andato dopo che mi hanno detto che potevo farlo. Mi hanno spiegato che, fatto il verbale, mi sarebbe arrivata una sanzione. Ho ammesso il mio errore, non mi sono difeso, e ho telefonato al Questore, che poi ho incontrato allo stadio, per raccomandargli che mi fossero applicate tutte le sanzioni previste».
E il Questore, via comunicato stampa, conferma: «È stato Burlando stesso a chiamarmi al telefono per descrivermi l´accaduto e chiedere che fosse applicata la legge con il massimo rigore, come noi peraltro avremmo e abbiamo sempre fatto». Il presidente della Regione intanto racconta ai giornalisti perché non aveva la patente: «la tengo nella borsa di lavoro, perché uso un portafogli piccolo, in cui non stanno i documenti», e mentre parla mostra un portafogli di pelle nera, stracolmo di tesserini. La visita ad Erzelli, dice, non era programmata e racconta che si trovava al bar con un amico, quando gli è arrivata una telefonata. Lo avvisavano della visita del rappresentante di una importante multinazionale: «che potrebbe essere interessata ad insediarsi qui. Mi hanno detto qualcosa del tipo: se vieni si convince. La visita doveva rimanere riservata», perché chi sta studiando se mettere radici ad Erzelli non voleva farlo sapere. Così, l´amico che è con lui al bar gli dice "vai" e gli presta la propria automobile. Il presidente si dirige verso Cornigliano, sale sulla collina dei container, e quando torna indietro sbaglia a imboccare la corsia per scendere. Quanto ha percorso contromano? «Non so. Pochi minuti, poi è arrivata l´auto nell´altro senso. Abbiamo frenato, eravamo comprensibilmente scossi». Poi cercano di liberare la carreggiata, Burlando fa inversione e si ferma. Arriva la polstrada. Chi l´ha chiamata? «Non lo so, forse passavano». Si spengono i riflettori della stampa ma resta l´opinione pubblica che ieri si è scatenata con messaggi, richieste di dimissioni e insulti sul blog di Burlando: 270 prima delle otto di sera. Uno dice: «vorrei vedere cosa sarebbe successo se, in un caso analogo, avessi dato agli agenti la mia tessera di studente di trent´anni fa». Il presidente, che sul blog ha scritto una lettera per spiegare cosa è accaduto domenica, li legge tutti. Dice: «Nel giro di qualche ora da quando le rassegne stampa hanno rilanciato lo "scoop" di Repubblica, ho ricevuto decine di e-mail di cittadini furiosi, per una colpa che, in tutta coscienza, non ho commesso. La cosiddetta casta ha sicuramente molte responsabilità, ma se la cura alle malattie della politica si riduce allo scatenamento irrazionale di sentimenti di odio, credo che il risultato sarà assai peggiore del male che vogliamo eliminare».

 

LE REAZIONI
 
Durissimi commenti dal centrodestra. Plinio: "Uno che non sa guidare la macchina non può guidare la Regione"
 
L´affondo dell´opposizione "Deve dimettersi, infanga la Liguria"

Il centrodestra, che alle elezioni di due anni e mezzo fa ha dovuto cedere a Claudio Burlando il governo della Liguria, non ha messo tempo in mezzo: nella pausa di pranzo, ieri, ha confezionato e sottoscritto una mozione di sfiducia per chiedere le dimissioni di Burlando. Le firme sono quelle dei consiglieri di An, Fi, Udc, Lista Biasotti, Lega Nord. Perché dovrebbe dimettersi? «Perché Burlando, con la sua guida contromano ha recato gravissimi danni di immagine all´istituzione regionale, cosa che lo rende palesemente inadeguato a rimanere nell´incarico ricoperto».
Sandro Biasotti, l´ex governatore che è stato spodestato dagli elettori che hanno preferito Burlando, ieri pomeriggio era il più documentato. Si è presentato alla conferenza stampa dell´opposizione con tanto di fotocopie degli articoli del codice relativi alle infrazioni commesse (e ammesse) dal presidente Burlando. Precisa di parlare a nome di tutti i consiglieri di minoranza mentre, accanto a lui Matteo Rosso di Fi e Gino Garibaldi annuiscono. Ma Biasotti non ne ha solo per Burlando. Parla anche di: «atteggiamento inopportuno da parte del Prefetto e del Questore, che hanno rilasciato subito dichiarazioni a favore di Burlando e sulla correttezza delle procedure seguite. Io ho parlato con un penalista, in casi come questi la contestazione deve essere immediata e dunque la Polstrada non ha avuto un comportamento esemplare come dicono Prefetto e Questore». Biasotti e Fi e An e la Lega, sostengono che: «Burlando conosce perfettamente Erzelli e la zona attorno; ha lavorato per anni all´Elsag, è stato sindaco, ministro e anche adesso come presidente della società di Cornigliano vede ogni giorno cartine e progetti. Come figura istituzionale deve avere più cautela di tutti i cittadini». Quanto al tesserino da parlamentare, dice Biasotti: «non è credibile che la polizia che lo conosce gli abbia chiesto un documento: è lui che lo ha porto, condizionandone l´atteggiamento». Il centrodestra chiede perché il presidente («come normalmente accade a tutti i cittadini») non sia stato sottoposto alle prove per l´alcol o le sostanze psicotrope «e non sia stato trattato come qualunque altro cittadino, che da una vicenda come questa sarebbe tornato a casa in taxi perché gli avrebbero sequestrato subito l´auto. E comunque, Burlando non doveva aspettare che fossero i giornali a raccontare tutto, ma doveva subito convocare la stampa». Ma per Biasotti la domanda è un´altra: «Che cosa è andato a fare Burlando, di domenica mattina, ad Erzelli? Cosa è successo per far sì che sbagliasse una strada che conosce perfettamente? Perché non ci dice chi c´era ad aspettarlo, su un terreno privato per un affare privato? Chiederemo chiarezza». Rosso, Fi, dice: «Tutti possiamo sbagliare ma lui doveva dirlo il giorno dopo».
Per il Coordinatore Regionale di Forza Italia, Michele Scandroglio, quella di Burlando «è una caduta di stile. È evidente la mancanza di chiarezza ed al contempo la palese disparità di trattamento con qualsiasi altro privato cittadino. In una stagione come questa, difficile per la politica, ci si aspetterebbe da Burlando un comportamento all´altezza della situazione. Rappresentare i liguri è un onore ma anche un onere».
Luigi Morgillo, capogruppo di Fi in Regione: «A tutti può accadere di commettere un errore ma quello che si stanno chiedendo i cittadini liguri in questo momento è: cosa sarebbe successo se questo fosse accaduto a me? Sono queste le ombre che bisogna fugare per evitare che l´opinione pubblica continui ulteriormente ad indignarsi. Se farà finta di nulla, l´indignazione dei cittadini non sommergerà solamente lui, ma tutti noi». Gianni Plinio di An sputa una delle sue battute: «pretendere da uno che non sa guidare l´auto di guidare una Regione è impossibile». Silvana Mura, deputato di Italia dei Valori, annuncia una interrogazione parlamentare per sapere in primo luogo se l´episodio è realmente accaduto e per quale motivo gli agenti della stradale non abbiano sanzionato la grave infrazione». Il vice presidente della Regione Veneto, leghista, dice: «sono atteggiamenti che sviliscono le istituzioni e gettano discredito su tutti noi: io sono stato fermato per eccesso di velocità, ho accettato la sanzione senza battere ciglio».
(a. z.)
LE TESTIMONIANZE
 
Infuriati, sconcertati, poco propensi a perdonare: "Stava lì, freddo, come se non fosse successo niente..."
 
"Noi, salvi per miracolo ma ora chi ha sbagliato paghi"
 
L´ira degli automobilisti sfiorati dal presidente contromano
"È stato furbo a rimettere l´auto nel senso giusto. Abbiamo pensato: qui tutto va a finire in una bolla di sapone..."
"Una panciata di paura pazzesca, non so neppure come ho trovato la presenza di spirito di sterzare tutto sulla destra"
 
MASSIMO CALANDRI

«HO paura che se non ci fosse stata Repubblica, di questa storia nessuno avrebbe mai saputo nulla». Il signor Luciano B., 59 anni, residente a Cornigliano, tutto sommato è contento. Domenica era al volante della sua Opel Merida e stava per raggiungere il casello di Genova-Aeroporto, quando di fronte gli si è parata una macchina. In contromano.
Però oggi dice di essere contento. Tutto sommato.
«Intanto, perché sono vivo. L´altro giorno poteva andare peggio, glielo assicuro. E poi, forse è ancora possibile avere un po´ di giustizia in questo paese. L´importante adesso è che chi ha sbagliato, paghi».
Partiamo dal mancato frontale. È mezzogiorno, lei sta guidando e a fianco c´è sua figlia Marina.
«All´improvviso mi trovo quest´auto davanti. Io sono sulla corsia di sorpasso, a fianco c´è una moto. Per fortuna non vado forte. Una cosa incredibile, una panciata di paura pazzesca. Non so neppure come ho trovato la prontezza di spirito per sterzare sulla destra. Evito la moto. Dietro di noi c´è un´altra vettura, mi sembra un fuoristrada. Altro scontro mancato».
La Mitsubishi Space Runner si ferma.
«In pratica l´abbiamo obbligata noi, a fermarsi. Credo che in precedenza avesse già sfiorato altre macchine. Spengo il motore, e subito tiro un respiro di sollievo: roba che se succedeva dieci metri prima, a quest´ora forse non sarei qui a raccontarvelo. Poi realizzo quel che è successo. E mi incazzo di brutto».
Raggiungete la macchina in contromano.
«Vedo che dentro c´è Burlando. Gli dico di tutto, ma lui s´affretta a chiedere scusa. "Ho sbagliato", dice. Bella scoperta, me n´ero accorto. Nel frattempo qualcuno chiama la polizia».
Arriva una pattuglia della Stradale.
«No, le pattuglie alla fine saranno due. Ma c´è una gran confusione. E lui è stato furbo a rimettere la macchina nel giusto senso di marcia, posteggiandola su di uno slargo davanti a un palazzo».
Cosa fa il Governatore?
«Telefona con il suo cellulare. Parla. Si volta verso di noi, continua a scusarsi, dice: "Potevo farmi male anche io". E chi se ne frega, scusi? Ma poi è il suo atteggiamento che mi fa saltare i nervi. Freddo, distaccato. Come se non fosse accaduto nulla».
Burlando parla ora di "deplorevole distrazione", spiega che non aveva con sé la patente e che ha mostrato il tesserino da deputato: ma non per avere un qualche trattamento di favore.
«Davvero? Ma perché non l´hanno portato in caserma? Di solito in questi casi ti sequestrano la macchina, ti fanno il palloncino, insomma: un mazzo così. E poi glielo ha pure detto ai poliziotti, Burlando, che s´era fatto tutta quella strada contromano. Posso chiedere io una cosa?».
Prego.
«Ma perché ha tirato fuori il tesserino da deputato? Non se n´era andato dal Parlamento?».
Non aveva altri documenti con sé.
«Perfetto. E allora le dico una cosa: uno così si deve dimettere. Voglio dire: uno che fa tutta quella strada in contromano e non se ne accorge neppure, non è in grado di badare a sé stesso. Figuriamoci se può rappresentare gli altri».
Il Governatore ammette di aver sbagliato, vuole pagare.
«Allora non ci siamo capiti. A me non interessa che paghi la multa, e me interessa che uno così non si metta più al volante. Se ha dei pensieri, che se ne stia a casa. Oppure si muova con l´autista. E comunque, se davvero vuole pagare, allora si dimetta dalla sua carica».
Ma lei per chi vota, signor Lucio?
«Lasci perdere, perché è proprio sulla strada sbagliata. Sapesse... Io dico solo che se in contromano c´eravamo io o lei, a quest´ora eravamo a piedi. Altro che chiamare il questore e andarsene via. Queste persone non possono fare quello che vogliono e andarsene via».
Alla guida del fuoristrada che a sua volta ha evitato il frontale con Burlando c´era invece Marco G., 31 anni, di Sestri Ponente. Che ripensandoci, scuote la testa. «Meno male che qualcuno l´ha raccontata, questa storia», dice. «Perché l´altro giorno l´impressione era che tutto sarebbe finito in una bolla di sapone».
Cioè?
«Ma cosa vuole che le dica, sarà stata un´impressione. Pareva che ogni cosa fosse già accomodata. Burlando col telefonino, i poliziotti anche. Sono stato io a chiamarli, gliel´ho detto subito che quello in contromano era il governatore».
Però non l´ha sentito dire: "Lei non sa chi sono io", o qualcosa del genere.
«No, certo. Ho visto che parlava con gli agenti. E ammetteva di avere torto, chiedeva scusa. posso solo dire che siamo stati fortunati. Perché quello è un tratto molto trafficato, e credo che in precedenza Burlando avesse incrociato altre vetture, che gli hanno lampeggiato. Non capisco perché non si sia fermato subito. Ma vi giuro che è un miracolo, se nessuno si è fatto male».