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UN'ALTRA BUFERA sull'Acts dopo quella dello scorso anno
culminata nell'azzeramento dell'intero cda mentre l'azienda
trasporti era sull'orlo della bancarotta.
Questa volta a provocare un terremoto è stata la scelta del
presidente Paolo Marson di avvalersi ancora della
collaborazione dell'ex presidente Luca Delbene (Ds) e
dell'ex direttore Franco Delfino, ai quali sono stati
rispettivamente promessi 20 mila e 32 mila euro. Una normale
prassi aziendale negli avvicendamenti, ha spiegato Marson.
Senza convincere né il presidente della Provincia, Marco
Bertolotto, né Rifondazione comunista che ieri è partita
all'attacco, prendendo nettamente le distanze dalla
posizione di difesa del cda assunta dal sindaco Federico
Berruti, al quale peraltro neppure i Ds, fino ad oggi in
silenzio, hanno osato accodarsi.
Ma l'iniziativa più dura arriva dai gruppi di minoranza di
Palazzo Nervi che chiedono le dimissioni di Marson se lo
stesso non provvederà alle revoca delle delibere che
elargiscono altro denaro a due dei responsabili del dissesto
dell'Acts.
«Luca Delbene, indicato da tutti come unico responsabile
delle disgrazie dell'Acts, non è stato che l'esecutore
materiale delle scelte sbagliate fatte dal Comune di Savona
e dalla Provincia, in particolar modo quella riferita al
metrobus, progetto, peraltro, definitivamente naufragato con
ignominia e con uno strascico di debiti non ancora pagati»,
scrivono Forza Italia, Gruppo Bellasio, An e Gruppo Misto in
una nota .
Secondo i partiti di minoranza la delibera a favore di
Delbene e Delfino non è solo «è una caduta di stile ma una
vera e propria presa in giro della gente». E' stata inoltre
richiesta la convocazione urgente della commissione Enti
Partecipati alla presenza di Marson e dell'assessore
competente.
Rifondazione comunista scrive: «L'abbattimento dei privilegi
e del carrierismo nei consigli d'amministrazione e nelle
presidenze delle società partecipate, rappresenta un
obiettivo di fondo da perseguire per la necessaria riforma
della politica. Non va certamente in questa direzione la
proposta, da parte del cda dell'Acts, di affidare una
onerosa consulenza all'ex presidente Delbene, protagonista
di una gestione non certo esemplare. Come non ricordare, ad
esempio, l'aumento di stipendio dell'allora presidente
denunciato dagli organi di controllo? Quasi linciato per il
suo operato - prosegue la segreteria provinciale del Prc -
oggi Delbene viene improvvisamente riabilitato da quel cda
che avrebbe dovuto voltare pagina. Una scelta inaccettabile
che non può essere certo liquidata come "normale prassi".
Forse, anche in questo caso, i problemi stanno a monte.
L'attuale cda è stato sostanzialmente imposto da quanti
avevano proposto il precedente; senza alcuna riflessione
critica, senza il coinvolgimento di tutti i comuni soci e
senza alcun tipo di ragionamento sul trasporto pubblico in
generale e sull'Acts in particolare».
Il Partito comunista dei lavoratori consiglia ai dipendenti
uno sciopero di protesta «per questa scandalosa
elargizione». In una lettera aperta ai lavoratori
dell'azienda, la sezione provinciale "Bruno Luppi" scrive:
«Crediamo vi faccia piacere sapere che il vostro ex
presidente, tale Delbene, si becchi (a quanto è dato
apprendere dai giornali) una prebenda di 20 mila euro per
raccontare i fatti pregressi dell'Acts. Annotiamo che ad un
qualunque autista che procuri un danno, anche senza colpa,
si detraggono dalla busta paga i danni stessi; o, caso
ancora più eclatante, gli si comminino sanzioni per
eventuali proteste per mezzi inadeguati o carenti di
sicurezza».
Bruno Lugaro
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