Vado, ora è scontro in maggioranza sulla piattaforma IL SECOLOXIX
assemblea infuocata
La Margherita chiede una consultazione popolare nel caso contrario, tre assessori pronti a dimettersi
Vado. Non si attenuano le nubi di tempesta sul progetto della piattaforma container di Vado. Sul tavolo delle trattative c'è una richiesta sempre più pressante di una consultazione popolare, ma sono anche in gioco gli equilibri politici di Vado. E la tensione si è avvertita nell'ultima assemblea, svolta l'altra sera nella Sms Baia dei pirati di Portovado.
La consultazione dei cittadini è chiesta dall'opposizione, ma anche da una parte della maggioranza. Il referendum è già stato dichiarato impraticabile dalla commissione tecnica che ha valutato il piano regolatore portuale, ma l'obiettivo dei gruppi che frenano sul progetto è almeno sondare il parere dei vadesi. «Vogliamo una consultazione seria - spiegano i rappresentanti del movimento delle firme - con tutti gli abitanti. Se il 51% si dirà contrario bisogna chiudere la questione. Il problema è che ci sono troppe incognite e una scarsa informazione. E il progetto attuale non è compatibile con quanto discusso nel 2002».
Tre assessori (Caviglia, Abrate e Illarcio, della Margherita e del Movimento delle firme) potrebbero addirittura rassegnare le dimissioni se non si modificherà la rotta di collisione con il resto della giunta, altri due consiglieri degli stessi gruppi sono uniti nella battaglia, e i consiglieri di opposizione di Vivere Vado, che con Franca Guelfi sostengono a gran voce la necessità della consultazione, e del Prc sono da sempre contrari. Al momento c'è una situazione di stallo, la partita ne metterebbe sette contro sette, se si arrivasse allo scontro vero e proprio. Anche per questo è iniziato il corteggiamento ai restanti tre consiglieri del gruppo che fa capo a Pietro Bovero. Ieri mattina il segretario dei Ds vadesi, Ivano Sciutto, ha fatto visita all'ex vicesindaco, e le sirene dell'opposizione suonano all'orecchio di Bovero per tirarlo dalla propria parte. «Io sto tranquillo e beato con le mie idee - commenta il diretto interessato -, non mi faccio certo impallinare. Sarebbe giusto che i vadesi possano pronunciarsi». Ancora più drastico il Prc: «Su questo tema - spiegano il segretario vadese, Simone Falco, e Giorgio Barisone - la maggioranza non è mai stata compatta, se non riesce a prendere una posizione chiara e dire tutta la verità, si deve andare a elezioni anticipate. La giunta deve chiarire cosa ha realmente intenzione di fare».
«Siamo in una fase di conoscenza del progetto, il nostro obiettivo è arrivare a definire i tempi precisi e gli interventi a favore della città con un progetto che dovrà dare un forte impulso all'economia dell'intero comprensorio - spiega Giacobbe -. Vado ha bisogno di garanzie sulla realizzazione degli interventi di riqualificazione urbana e ambientale previsti. C'è persino chi pronostica per Giacobbe un futuro al vertice dell'Autorità portuale: «Credo che ci siano le stesse probabilità che io faccia carriera ecclesiastica», ribatte il sindaco.
Giovanni Vaccaro