CGIL, CISL E UIL
SCENDONO IN CAMPO PER IL TERMINAL LA STAMPA L’opposizione attacca I sindacati difendono la piattaforma di Vado Assemblee e proposte di referendum dividono la maggioranza di sinistra “Un’opera strategica e decisa ormai da tempo” |
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VADO LIGURE «La piattaforma di Vado rappresenta una grande opportunità». Cgil, Cisl e Uil con un comunicato unitario difendono con grande energia la realizzazione del terminal contenitori. Un’opera che nelle ultime settimane è stata oggetto di forti contestazioni a Vado e di divisioni all’interno della maggioranza di Giacobbe. «Siamo molto preoccupati per le tensioni che si stanno verificando nella giunta di Vado sul progetto della piattaforma - affermano Francesco Rossello della Cgil, Maresa Meneghini della Cisl e Roberto Fiore della Uil -. Non vogliamo che si pensi che il sindacato ritiene quest’opera fondamentale solo per le ricadute occupazionali che comunque non sarebbero certo poca cosa. In realtà il terminal rappresenta una formidabile opportunità di rilancio economico per l’intera provincia a cominciare dalle aree della Valbormida destinate a svolgere nuovamente un ruolo strategico in funzione retroportuale». Aggiungono i sindacati: «Anche dal punto di vista ambientale, è bene ricordare che sono legati al nuovo terminal il trasferimento del carbone a Savona, la copertura dei carbonili di Bragno oltre a tutta una serie di opere di viabilità per Vado. E’ giusto naturalmente effettuare tutte le assemblee e i confronti pubblici in modo che Vado possa ottenere la miglior contropartitra socio-economica e non bisogna sottovalutare il peso politico che assumerà un Comune che frutterà allo Stato un gettito fiscale di 500 milioni di euro l’anno. Non siamo insensibili alle problematiche che crea una struttura del genere ma in prossimità dell’avvio della fase esecutiva, dopo anni di confronti, dibattiti e atti formali licenziati da tutte le istituzioni compreso il comune di Vado non è accettabile né serio rimettere in discussione la strategicità dell’opera». \ L’opposizione in Consiglio dà battaglia sul caso della piattaforma Maersk, specie dopo le assemblee dei giorni scorsi al circolo «Marinella» e alla società «Baia dei Pirati» di Portovado. La strada del Referendum fu già bocciata in sede di commissione tecnica per il piano regolatore portuale. Il problema è sovracomunale e non di esclusiva pertinenza di Vado. Tuttavia il movimento «Firme» e la Margherita chiedono al sindaco e alla giunta di poter indire comunque una consultazione, tra i cittadini. Gli ecologisti di «Vivere Vado», non hanno dubbi : «Da una nostra ricerca risulta che solo il 21% dei 275 intervistati ci ha detto che la approva, ma il 48%, ha risposto di non approvarla e il restante 31% ha dichiarato di essere indifferente o di non saper rispondere. Questo dimostra che Vado non vuole né questa né altre piattaforme». Aggiunge Rifondazione rincara la dose: «Questa amministrazione non ci soddisfa e non offre chiarezza sulla piattaforma e sull’ocupazione». \ |