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IL DECRETO legge del ministro Santagata sul taglio ai costi
della politica avrà pesanti ripercussioni anche a Savona.
Sulla scorta delle fasce stabilite per numero di abitanti,
il consiglio provinciale passerà dalla prossima legislatura
da 24 a 20 membri (previsti per le province con meno di 300
mila abitanti), mentre il consiglio comunale di Savona avrà
un dimagrimento ancora maggiore: dai 40 consiglieri attuali
a 24 (numero previsto per le città tra i 30 mila e i 100
mila abitanti, con una parziale risalita a 28 o forse a 32
se verrà introdotta una deroga riservata alle città
capoluogo). Spariranno, inoltre, le circoscrizioni. Il
presidente della Provincia Marco Bertolotto plaude e non ha
dubbi: «Per le funzioni che ha la Provincia, che non sono
funzioni legislative, consiglieri e assessori potrebbero
tranquillamente essere ridotti del 50% e le commissioni
abolite». Più cauto il sindaco Federico Berruti: «A me pare
necessario distinguere tra l'esigenza autentica di riforma
della politica, per restituirle autorevolezza ed efficienza,
e provvedimenti invece sull'onda dell'emozione: ridurre il
numero dei consiglieri ha un effetto risibile dal punto di
vista dei costi. Più importante mi sembra parlare di
"qualità" della politica». Ma torniamo ai numeri. Come si
diceva, il consiglio comunale nella prossima legislatura
scenderà a 24 membri. Se le regole che il decreto Santagata
ha introdotto fossero state già in vigore al momento delle
elezioni 2006 il consiglio comunale avrebbe avuto un volto
ben diverso. Si tratta di un gioco (nessuno tocca l'attuale
consiglio che muterà solo con la prossima legislatura), ma
serve a capire quanto le modifiche potranno andare ad
incidere anche sulla sostanza politica del parlamentino.
Come si può vedere nel grafico pubblicato sopra, l'Unione
avrebbe 16 consiglieri, la CdL 8, mentre resterebbe esclusa
"A Sinistra per Savona", peculiarità tutta savonese che ha
portato in consiglio la combattiva Patrizia Turchi.
All'interno delle coalizioni, i Ds passerebbero dagli
attuali 13 consiglieri a 8, la Margherita da 4 a 3,
Rifondazione da 3 a 2, lo Sdi da 4 a 2, il Pdci perderebbe
il suo consigliere mentre lo conserverebbe Gente di Liguria.
Nella CdL, situazione invariata per la lista Delfino (2),
Forza Italia scenderebbe da 7 a 4, l'Udc da 2 a 1, An da 2 a
1. Fuori, come detto, la Turchi. Ma i tagli previsti del ddl
Santagata non riguardano solo i consigli. Anzi. Le
circoscrizioni verranno azzerate: il governo ne ha infatti
previsto l'abolizione nelle città con meno di 250 mila
abitanti. Oggi, Savona, che ha poco meno di 62 mila
abitanti, ne ha cinque (ciascuna con presidente, consiglio
di 15 e commissioni). Il decreto prevede anche la riduzione
dei compensi e del numero degli amministratori nelle società
partecipate dagli enti locali, le Comunità montane saranno
riservate esclusivamente ai Comuni la cui altitudine sia di
almeno 600 metri sul livello del mare (in provincia di
Savona fanno attualmente parte delle Comunità montane
praticamente tutti i Comuni costieri). Per restare in tema
di cost: il sindaco Berruti, appena insediato, si era
battuto per tenere i consigli al pomeriggio anziché la sera.
D'estate, però, si torna all'antico. Ebbene: il consiglio
pomeridiano costa 3 mila 954 euro. Il consiglio serale costa
quasi mille euro in più, 4 mila 891 euro, aumento dovuto in
buona parte al costo doppio sostenuto per i consiglieri
lavoratori dipendenti (che al superamento della mezzanotte
hanno diritto a doppia giornata di assenza dal lavoro).
Antonella Granero
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