LETTERE  ALLA  REDAZIONE
                                    

 

 

                  

     Lavoro nero in parlamento          

E così, con una manovra bipartisan, come s'usa dir oggi, i "nostri" parlamentari sono i primi a promulgar leggi contro il lavoro nero e contestualmente i primi ad usarlo. I loro collaboratori sono in nero, e quindi costano meno. A loro, ovviamente, visto che lo Stato paga una somma forfetaria calcolandoli sia presenti sia in regola, " a libri" come si suol dire.
"Loro", quindi, i parlamentari, si incassano i contributi e i versamenti dovuti per legge, e con l'occasione anche un po' di netto al alvoratore, pagandolo anche meno. Io capirei se uno dicesse "ti pago in nero, ma quel che non verso a fisco e inps lo stecchiamo, metà per uno" cioè reciproca convenienza. Invece in questo caso la caonvenienza è del più ricco (non dimentichiamo che un parlamentare tra fisso ed extra "gira" già vicino ai 10.000 -euro- mese, se non di più). E l'altro, il portaborse, ci sta per convenienza differente, o presunta tale: fa curriculum (ho lavorato per un parlamentare, manco fosse una garanzia di chissà cosa.. spesso è l'esatto contrario), qualcosa si incassa (bè..500 Euro sono meglio di zero), si conoscono persone (forse troverò qualcuno che mi offre un vero-economicamente- lavoro) soddisfo una legittima ambizione (sono in politica, quella grande e vera... un po' come gli uscieri sono in Regione, del resto) e forse capirò meglio i meccanismi per un giorno provare io ad essere un Onorevole (qualcuno ci sta ancora provando oggi dopo anni).
Questa formula vale per tutti, compresi gli ex sindacalisti "prestati" al Parlamento.
E al solito..fatta la legge trovato l'inganno. Provato a regolamentare la cosa fornendo i pass solo a chi dimostra un regolare contratto di collaborazione, è passato velocemente un "emendamento" che prevede che i collaboratori possano anche essere degli "autonomi" con la loro partita iva, e volontari, quindi senza retribuzione (come se davvero ciò potesse essere credibile - per quanto in effetti sì).
 
Insomma.. La lotta all'evasione parte dal Parlamento.. appena fuori da Montecitorio.
 
Ad onor di cronaca... oggi il Secolo XIX afferma che un po' meno del 25% dei parlamentari è in regola...
Ciascuno è in grado di farsi i propri (e altrui) conti.
 
Angelo Lessi

---------------

Adesso qualcuno deve spiegare.

La stampa ha riportato una dichiarazione che sarebbe stata fatta da uno dei titolari dell’operazione “Torre Bofill”, circa il fatto che, se del caso, loro sarebbero pronti ad alzare l’edificio.

Immaginando che questa affermazione da parte di un responsabile dell’operazione sia attendibile, si confermerebbe intanto che le strutture della torre furono dimensionate per un numero di piani maggiore di quello assentito in concessione.

Naturalmente immagino che il ventilato intervento verrebbe eseguito per dare una casa degna al “povero” Istituto Nautico (l’aspetto speculativo dell’aumento volumetrico, ancorché del tutto lecito in linea di principio, si tiene volutamente sfumato), ma anche e soprattutto per abbellire l’opera che - come si pretende - sarebbe il nuovo fiore all’occhiello di Savona.

Peccato che ‘sto fiore sia venuto un po’ male, anzi è un’autentica schifezza e lo dicono tutti: sembra un capannone industriale esteso in altezza, anziché in lunghezza.

Ma è questione di gusti e finché una direttiva europea non li vieterà (magari perché inquinanti), i gusti personali restano legittimi.

Resta dunque anche legittimo sostenere che basterebbe alzare di 5 o 6 piani l’edificio, per farlo diventare un’autentica meraviglia dell’architettura. Annoto perfidamente che, con lo stesso criterio, si potrebbe sostenere che, semplicemente allungando di 10-15 cm le gambe – poniamo – di Rosy Bindi, se ne potrebbe ottenere una specie di sosia di Daniela Santanché (politica a parte).

Politicamente ed amministrativamente il vero interrogativo è però un altro ed a questo qualcuno deve dare alla Cittadinanza Savonese una risposta seria e convincente, non “alla Prodi”, per intenderci.

L’interrogativo è semplice: perché l’Imprenditore, sostenendo presumibilmente costi ben maggiori del necessario, decise di sovradimensionare le strutture della torre, tanto che esse, a quanto si afferma oggi, sarebbero in grado di sopportare quei 5 o 6 piani in più che tanto piacere farebbero al Vice-Sindaco?

Il sospetto che la riduzione del numero dei piani (necessario in allora per ottenere il permesso di edificare) fosse soltanto “una finta”, con tacita intesa sottostante per recuperare in seguito i piani persi, verrebbe anche ad un bambino innocente.

Allora, che venga data ai Savonesi una risposta che anche un bambino possa capire e riconoscere come accettabile.

Tanto sarebbe dovuto, proprio per non alimentare deprecabilii – ma giustificati – pensieri.

Stella, 16 luglio 2007.                                                                      Emilio Barlocco

------------------

BUCA CORSO MAZZINI

All'altezza della posta di Albisola Superiore, in Corso Mazzini , si sono formate due buche ravvicinate larghe alcuni centimetri e profonde una decina.

Il fatto è stato segnalato agli organi competenti. Mi auguro che il comune intervenga in maniera celere poichè il dissesto del manto stradale può essere causa di incidenti. In questo caso si potrebbe formare un buco unico estremamente pericoloso.

La sicurezza del cittadino deve essere la priorità dell'amministrazione comunale

Diego Gambaretto Coordinatore Forza Italia Albisola Superiore

 16 luglio 2007

---------------------