Regione, scivola il centrosinistra sul Santa Corona IL SECOLOXIX
stop al ridimensionamento
Non passa l'ordine del giorno della maggioranzacontestato dalla delegazione savonese ieri a Genova
Il CENTROSINISTRA si è spaccato, ieri, in Regione, sulla discussione dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza sul Santa Corona. Ordine del giorno che era stato peraltro contestato apertamente dai sindaci del territorio della Comunità Montana, da sindacati medici e dalla Rsu, arrivati a Genova a bordo di un pullman e presenti alla seduta del consiglio con tanto di bandierine bianche riportanti slogan "A difesa del Santa Corona".
Dopo l'abbandono dell'aula da parte del centrodestra, uscito a seguito della bocciatura di un suo ordine del giorno, a far mancare il numero legale in aula sono stati il consigliere Giacomo Conti, di Rifondazione Comunista, e Roberta Gasco consigliere dell'Udeur. Quest'ultima aveva a sua volta presentato, insieme all'Udc, un ordine del giorno bocciato dal consiglio.
Il sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi, come aveva già annunciato nel caso dal consiglio regionale non fossero arrivate le rassicurazioni richieste, organizzerà prima del nuovo consiglio regionale di lunedì 25 giugno, nel quale si approverà il piano sanitario regionale, il "Santa Corona Day". Probabilmente la data sarà anticipata da sabato 30 a sabato 23 giugno e forse già oggi arriverà la conferma.
Intanto, ieri pomeriggio, il gruppo consigliare dell'Ulivo ha chiesto di avviare una verifica di maggioranza contestando l'uscita dall'aula di «diverse forze politiche che avevano già firmato e condiviso l'ordine del giorno in discussione». Ad aver fatto scattare l'ira dei sindacalisti e dei sindaci - che prima della discussione, avevano incontrato i capigruppo regionali di maggioranza e di minoranza, ribadendo la necessità che nulla venisse deciso sul Santa Corona al di fuori del piano di riorganizzazione regionale della sanità - è stata l'aggiunta di una frase che lasciava supporre «la possibile modifica degli assetti istituzionali finalizzata al risparmio di risorse e all'integrazione dei servizi». Una frase che lasciava appunto ampio spazio alla deaziendalizzazione ed alla creazione di una sola Asl, prima dell'approvazione del piano regionale sanitario. Bastava che la maggioranza - nella quale spiccavano le assenze del presidente Claudio Burlando oltre che di Lorenzo Castè (Unione a Sinistra), Giovanni Paladini (Ulivo), Cristina Morelli (Verdi), Vincenzo Nesci (Rifondazione Comunista- Sinistra Europea) e Moreno Veschi (L'Ulivo) e Fabio Broglia (Italia di mezzo) - eliminasse le premesse iniziali per raggiungere la condivisione di tutte le forze politiche e dei sindaci e quindi anche l'approvazione.
Il sindaco di Loano, Angelo Vaccarezza, ha detto: «L'assessore Montaldo era evidentemente disponibile a cancellare quella premessa aggiunta all'ultimo momento e non condivisa. E' stato Miceli a non voler andare incontro alle richieste della delegazione presente in aula. Speriamo che la Regione ripensi la politica sanitaria visto che la maggioranza non è coesa per quanto riguarda il Santa Corona».
Replica il consigliere Miceli: «L'intera maggioranza, ad esclusione della consigliere Gasco, aveva sottoscritto l'ordine del giorno di cui io sono primo firmatario ed in cui si chiedeva il mantenimento ed il rafforzamento di queste funzioni sanitarie ed impegnava in tal senso la giunta regionale a posticipare ogni decisione riguardo l'ospedale Santa Corona, così come richiesti dai sindaci della comunità del Pollupice». Una versione che non collima con quella riportata dai sindaci e dai sindacati e dalla stessa consigliera di maggioranza Gasco: «E' chiaro che la maggioranza a cui appartengo va verso la deaziendalizzazione dell'ospedale, che osteggerò in tutti i modi. Pur continuando a far parte di questa compagine politica, in questa battaglia sarò al fianco della mia gente e dei malati del Savonese». I consiglieri regionale di AN, Gianni Plinio e Alessio Saso, definiscono la mancata approvazione dell'ordine del giorno «una grande figuraccia della maggioranza».
Silvia Andreetto
«Ora speriamo che montaldo ci ripensi»
le reazioni
 
LA BATTAGLIA continua e nessuno è disposto a mollare la presa. «Sono dispiaciuto di come sono andati i fatti in Regione - ha detto il sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi - anche perché avevo chiesto un incontro preventivo con tutti i capigruppo da cui avevo ricevuto rassicurazioni che le nostre richieste sarebbero state accolte. A questo punto sono molto preoccupato per quello che potrà succedere e per questo a Pietra si terrà il "Santa Corona Day". Il sindaco di Finale, Flaminio Richeri, ritiene che a questo punto si debba instaurare un dialogo con i sindaci dell'Albenganese: «E' assurdo che, nell'ambito del piano di riorganizzazione sanitaria, si debba dar vita ad una contrapposizione territoriale - ha detto Richeri -. Ma visto che la maggioranza in Regione non è coesa sul futuro del Santa Corona, spero che sia l'assessore Montaldo sia il consigliere Miceli possano riflettere e quindi ripensare a quanto previsto». Sparano a zero i consiglieri regionale dell'Udc Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro: «La maggioranza non sa far altro che accusare l'opposizione di fare polemiche e si prende i meriti di tutto quello che è stato fatto al Santa Corona negli ultimi 30 anni, compresa l'apparecchiatura PET, acquistata con un contributo della Fondazione De Mari ed inaugurata in pompa magna da Burlando che però ieri, quando si parlava di posti di lavoro, non si è presentato in consiglio». La segreteria provinciale di Rifondazione comunista approva chi è uscito dall'aula facendo mancare il numero legale: «Non si può dare ai cittadini, ed anche ai primi cittadini, la sensazione che la Regione è impermeabile alle loro richieste. Ci auguriamo che nel corso del prossimo consiglio si sappia trovare una posizione comune che risponda alle giuste richieste e aspettative di quanti oggi hanno manifestato a difesa del Santa Corona». Stefano Quaini della Cgil medici, dichiara: «Or attendiamo il piano regionale della sanità». La Rsu, che oggi si riunirà per decidere la linea di protesta da seguire, ha chiesto al sindaco di Pietra di poter organizzare un'assemblea pubblica sul Santa Corona: «Anche ieri hanno proposto un ordine del giorno che di fatto era una spada di Damocle».