TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni |
Fantanimalia
Veramente subito pensavo di scrivere un articolo sulla visita di Bush a Roma e l’intervista nello spettacolo “In mezz’ora” in cui Lucia Annunziata ha presentato il presidente della Comunità di Sant’Egidio per discutere sul fatto che il presidente americano avesse dichiarato che era venuto espressamente a Roma per incontrare i componenti di questa Associazione da sempre nota per la sua splendida attività in favore dei bisognosi e dei sofferenti. Mi aveva incuriosito in particolare la domanda posta all’intervistato sul perché Bush avesse scelto proprio loro . La giornalista chiedeva in modo incalzante se fosse stata operata, di fatto, una legittimazione della politica estera americana. L’Annunziata insisteva in particolare sulla presenza di cortei pacifisti che dimostravano la loro aperta ostilità nei confronti dell’importante ospite. Perché? Erano due modi diversi di intendere la pace? Di interpretare l’idea di guerra? La risposta almeno per me è stata insoddisfacente e volevo esprimere la mia opinione in proposito. Quando mi sono messa al computer, però ho pensato che sarebbero state parole inutili rivolte al buon senso ( e quindi al cielo, come mi capita di pensare tutte le volte che in questo periodo sento parole, per me sagge, ma sempre inascoltate ) e mi è sembrato più distensivo parlare di una mostra, sicuramente non seriosa, ma tanto carina che si svolge a Riccione in questo periodo: “Fantanimalia: atlante di zoologia parallela.” La mostra si propone di salvare il ricordo di tanti animali fantastici che dai cartoons , dai giornalini, dai mitici Caroselli pubblicitari hanno allietato i bimbi – e non solo – nella prima parte e anche un po’ dopo, del secolo XX. La mostra non è poi così frivola perché analizza il rapporto con gli animali, con l’immaginario, col mito dei giovanissimi. Mi hanno detto che esiste addirittura un sito che ripropone i Caroselli della mia infanzia assai frequentato da nostalgici, ma anche da studiosi della psicologia del costume. Io ricordo benissimo Carosello , era un annuncio importante. Dopo Carosello si andava a letto perché segnalava il fine giornata. Anche ora certi spot pubblicitari sono dei veri e propri capolavori di analisi della mentalità popolare e dimostrano una notevole preparazione a monte degli autori, ma la pubblicità è troppo inflazionata e, quando si intuisce che inizia, cala l’attenzione. Qualche segnale a livello subliminale passa ugualmente e certi modi di dire o certi motivetti musicali sono diventati veri e propri tormentoni, ma in generale la pubblicità genera un moto di fastidio. Carosello era un’altra cosa. Del resto lo era anche la televisione. Era il mito che creava miti. I cartoni animati poi, piuttosto ingenui e non digitali, erano qualcosa che non si poteva dimenticare. I fantastici animali umanizzati della Disney sono i Grandi - gli indimenticabili. Questi però resistono all’usura del tempo e pare abbiano scoperto l’elisir della giovinezza infatti “Bambi”, il cerbiatto che lentamente impara a rapportarsi col mondo è già in DVD . Per gli altri però non esiste più o sta per scomparire il ricordo. I bimbi non conoscono la “Mucca Carolina” o il tenero “Calimero” La Carolina era stata creata da Osvaldo Cavandoli e, fornita in omaggio con i punti dei formaggini, era gonfiabile e faceva bella mostra di sé sulle spiagge estive. Calimero era il pulcino nero che tutti bistrattavano e, al termine della sua disavventura, in cui alla fine dimostrava di essere stato bravo chiedeva soltanto di poter fare il bucato con i detersivi di una marca di cui era testimonial. Ricordo ancora Jo Condor che si credeva furbissimo e quando gli proponevano un affare rispondeva immancabilmente con “E che, c’ho scritto Jo Condor?” e finiva sempre per ficcarsi in qualche guaio. Sono ricordi teneri ( molto più simpatici del passerotto che ora reclamizza una marca di acqua minerale e che ha stancato anche gli interpreti dello spot ) Poi c’erano due simpatici scoiattoli della Disney, Cip e Ciop che vivevano nel bosco e incontravano tutti i generi di avventure. Anche poco ricordata è la Pantera Rosa che camminava con un passo felpato segnato da una musichetta che, l’ho constato allo zoo, riprendeva l’andata delle pantere autentiche. Si potrebbe parlare ancora per molto di questi personaggi e mi fa piacere che sulla riviera adriatica qualcuno ( molto astutamente del resto ) abbia pensato a non farli cader nel dimenticatoio. Basta con l’amarcord e concludo, riallacciandomi all’inizio, che dovremmo forse ricrearci quella purezza e umiltà mentale del tempo dei cartoons non violenti e ripartire da qui per ritrovare quell’equilibrio di rapporto col mondo e la società che ora manca. Se invece di sbraitare ad ogni occasione, provassimo a credere con fiducia in noi stessi migliori e provassimo a non pensare all’altro che è in qualche modo diverso come un nemico,forse le cose migliorerebbero.
Margherita Pira
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