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PIAGGIO, IL VICE SINDACO FERRARI: "SIAMO TUTTI SOTTO RICATTO,

 LE AREE FRUTTERANNO TRE VOLTE IL COSTO DEL NUOVO STABILIMENTO"

 

 di LUCIANO CORRADO

L’assessore all’urbanistica, durante un convegno, ha ricordato che il progetto prevede 240 mila metri cubi di nuove costruzioni sulle aree Piaggio mentre altri 90 mila nell’ex cava Ghigliazza. Ha ricordato che l’amministrazione comunale nell’agosto 1990 con una delibera di consiglio aveva sostenuto che stava subendo un ricatto. Chi ci guadagna e chi ci rimette dal trasferimento della fabbrica e dallo sfruttamento immobiliare dell’area? La nuova Piaggio di Villanova, secondo l’assessore all’urbanistica, costerà cento milioni di euro, mentre le attuali aree sul mercato edilizio frutteranno tre volte di più. Tra i nuovi insediamenti abitativi Piaggio e quelli dell’ex cava Ghigliazza sorgerà una città alla stregua di Spotorno. Con un’Aurelia già oggi al limite del collasso. Il by pass previsto dalla Regione non risolve il problema.

Il sindacalista Perotto replica: "Ditemi dove sta il ricatto, non ci sentiamo ricattati. Non si sta stravolgendo l’economia del territorio, semmai la Piaggio si rivelerà un grosso affare per tutti. Dal 1994 ad oggi, ci davano già per falliti, da allora sono stati assunti 370 giovani, oggi siamo 830 lavoratori. "
Il comune, da parte sua, potrebbe incassare per gli oneri di urbanizzazione dell' area piaggio 50 milioni di euro.

 

Finale Ligure – La sorte della Piaggio, il suo trasferimento a Villanova d’Albenga e soprattutto la destinazione edilizia delle aree occupate dallo stabilimento. I dubbi, gli interrogativi, le certezze. Finale, senza Piaggio, ci guadagna o ci rimette?

La collettività, insomma, trarrà più danni o benefici? Come si sono mossi e si stanno muovendo gli enti pubblici (Regione, Comune, Provincia) che istituzionalmente dovrebbero tutelare gli interessi collettivi, evitando quelle speculazioni immobiliari che generano ingenti profitti da una parte e lasciano spaventosi problemi dall’altra? Gli organi di informazione locale si sono finora lasciati influenzare dall’immancabile potenza dei soliti poteri forti? Ha prevalso l’autocensura o il sostenere tesi che vanno incontro a certi interessi? Quale tipo di informazione è stata data ai cittadini, ma anche alle maestranze Piaggio? La soluzione che finora si è data è la migliore possibile?
Il nuovo complesso immobiliare frutterà oltre 300miliono di euro e dovrebbe essere affidato ad un immobiliarista torinese ( Pontia ?)

 

PARLA L’ASSESSORE FERRARI – Nella sala Gallesio, la settimana scorsa, è stato promosso un dibattito sulla speculazione edilizia nel ponente. La più grande e devastante emergenza – purtroppo nascosta, sottovalutata, ignorata, con la sordina – che sta vivendo ormai da qualche anno questo angolo di Liguria. Una belva selvaggia che crea una falso sviluppo, genera ingenti guadagni, spaventose evasioni fiscali, finisce per distruggere per sempre il vero grande tesoro disponibile, l’ambiente. Ha già impoverito oltre ogni limite il turismo alberghiero, cancellato migliaia di posti di lavoro (mentre lo sviluppo edilizio, pur necessario se razionale, crea posti di lavoro provvisori), dirottato verso altre zone i flussi di turisti di qualità, in particolare stranieri. Un tema su cui la politica si sta rovinando la reputazione.

Un dibattito, quello svoltosi a Finale, grazie all’iniziativa del consigliere indipendente Gloria Bardi e del blog indipendente “Trucioli Savonesi”, che ha visto la presenza del vice sindaco ed assessore all’urbanistica, Giovanni Ferrari, avvocato, per anni scrupoloso ed attento corrispondente del Secolo XIX del Finalese.

Forse, non è un caso, che la sua sensibilità l’abbia portato a scegliere proprio la sede del convegno non per propaganda partitica, ma per l’esigenza di informare senza il rito della reticenza.

assessore Ferrari Gloria Bardi

IL RICATTO SCRITTO IN DELIBERA L’assessore Ferrari ha esordito riconoscendo con lealtà che "in molte delle cose ascoltate in questa sede, mi riconosco e mi trovano consenziente". Ha dato atto allo scomodo consigliere Gloria Bardi di aver fatto emergere il problema edilizio di Punta Crena a Varigotti.

Un’operazione edilizia, oggi al centro di un sequestro del cantiere, ad opera di una società molto introdotta a Noli, Pietra Ligure, Loano ed Alassio. Tanto che merita un capitolo a parte, visto il silenzio assoluto attorno alle operazioni diramatesi nel tempo. Un silenzio tra interessi trasversali. Un quadro eloquente in cui la politica, i partiti che la rappresentano, dovrebbe fare una salto in alto. Non per il gusto di colpire un privato, una società per azioni molto potente, ma per impedire che alcuni continuino a fare ciò che vogliono. Portandosi, tra l’altro, via ingenti utili e lasciando alle comunità locali tutti gli oneri. Uno spettacolino poco edificante.

Fronte Piaggio. Il vice sindaco Ferrari ha dato ai presenti una notizia per chi l’avesse dimenticata o nascosta. "L’amministrazione comunale di Finale Ligure – ha scandito – attraverso il suo massimo organo democratico, cioè il consiglio comunale, nell’agosto 2004, ha scritto che la città, con le scelte della Piaggio, sta subendo un ricatto. Sono qui – ha proseguito Ferrari – non per creare ulteriori polemiche, ma per chiedere aiuto ed attenzione, per fare chiarezza. Oggi siamo al punto che la Piaggio potrà realizzare il 40 per cento degli attuali volumi, vale a dire nuovi insediamenti residenziali per 240 mila metri cubi. Costruire il nuovo stabilimento a Villanova, secondo quanto sostiene la proprietà della Piaggio, costa cento milioni."

L’assessore pone però l’attenzione su uno degli aspetti principali dell’operazione. "A quanto è finora emerso le aree Piaggio trasformate in zona residenziale producono un utile tre volte maggiore il costo del nuovo stabilimento."

DA CHE PARTE STA LA REGIONE   L’assessore Ferrari ha quindi accennato, pur nella brevità, al ruolo della Regione Liguria che ha risposto con un voto del CTU regionale. "Voglio solo ricordarvi – ha rimarcato il vice sindaco – che l’assessore all’Urbanistica della Regione, Ruggeri, ha scritto al mio sindaco Flaminio Richeri per chiedere se il mio pensiero, già espresso in più sedi, corrisponda a quello di Finale, del suo governo. Il sindaco ha risposto dicendo che non parlavo a titolo personale."

Ferrari: "La mia non è certo una guerra contro la Piaggio, sarei un autolesionista.  Semmai mi chiedo e vi chiedo per quale ragione non si sia mai affrontato il tema, il nodo che in quell’area si sta ricavando il triplo del costo del nuovo stabilimento. I benefici devono andare solo in un’unica direzione? La comunità finalese deve essere esclusa e chi l’ha deciso?  Mi domando ancora e vi domando: e se quell’area fosse acquisita dalla comunità? Sicuramente ora si sta andando nella direzione opposta."

Poi Ferrari dà altre notizie utili: le aree Piaggio, a monte dell’Aurelia, sono diventate private dopo una sdemanializzazione "costata un pugno di monete."

Infine quasi una provocazione. Se si trovano risorse differenti e capacità di scelta si potrebbe arrivare a non far costruire neppure un metro cubo. Ovvero trovare i cento milioni per il nuovo stabilimento. Ma è una strada tutta in salita. "Non è difficile, guardandoci attorno – conclude l’assessore all’urbanistica – trovare un immobiliarista che acquisisca senza difficoltà le aree ed ancora più facile trovare una banca che  finanzi tutta l’operazione immobiliare" . Cosa può fare il Comune? "Quell’area – risponde Ferrari – è sotto la regia della Regione Liguria."

 

UNA NUOVA CITTA’ COME SPOTORNO – 240 mila metri cubi sulle aree Piaggio, con i conseguenti pesi abitativi e commerciali, ma anche 90 mila metri cubi nell’ex area delle Cave Ghigliazza. "Vorrei che tutti sapessimo – dice l’avvocato Ferrari – che è come se costruissimo una cittadina tipo Spotorno, con i suoi residenti. Con un evidentissimo problema di viabilità e come col piano urbano del traffico si è votato per la Galleria. La Regione dice che si può fare un by pass sulla Via Aurelia, ma tutti sapete a quale grado di congestione la vecchia statale è sottoposta."

Gloria Bardi, a sua volta, ha parlato della necessità di creare un movimento d’opinione, non contro qualcosa o qualcuno, non per fare dell’estremismo ambientale, ma per poter informare correttamente l’opinione pubblica, cosa che finora non è stata possibile per i troppi interessi in ballo e che vanno in un’unica direzione. "Il caso Piaggio e io aggiungo Cave Ghigliazza sono e restano dei ricatti alla comunità."

 

LA RISPOSTA DEL SINDACALISTA – Tra il pubblico che affollava la sala Gallesio anche Gianni Perotto, storico rappresentante del consiglio di fabbrica della Piaggio. Non è un sindacalista per tutte le stagioni, abita a Villanova d’Albenga e conosce a fondo le realtà che si sono susseguite negli anni. Perotto ha risposto a muso duro chiedendosi: "Dove sta il ricatto? I lavoratori Piaggio non sono sotto ricatto, non paragonateci ai lavoratori dell’Italsider o della Ferrania. Vorrei ricordarvi che nel 1990 volevano chiudere la Piaggio di Finale per trasferirla in Lombardia." Giusto tutelare gli interessi della maestranze, "ma è altrettanto giusto ed equo – aggiunge Perotto – che la popolazione di Finale abbia il suo tornaconto. Resto del parere che il trasferimento non sconvolge l’economia del territorio, semmai è un grosso affare per tutti. Non dimenticate che la Piaggio è l’ultima industria aeronautica di questo paese. Gli 830 lavoratori della Piaggio di Finale non sono sotto ricatto, concludo con un dato. Nel 1994 qualcuno ci dichiarava falliti, da allora sono stati assunti 370 giovani di un vasto comprensorio."

              Luciano Corrado

 

COSA SCRIVEVANO I GIORNALI?

 

"Una stupidata  la notizia del trasferimento a Villanova.

Cervone (ex sindaco): "ci opporremo con forza, l'area Piaggio resterà industriale."

Tra i 270 ritagli stampa dell’archivio di Luciano Corrado sulla Piaggio, ne riportiamo per ora solo uno, del non lontano 24 novembre 2000.

Scriveva Antonella Granero sul Secolo XIX: "Piaggio, niente leasing. Le aree dell’azienda non saranno messe in vendita. L’annuncio del consulente del ministro che definisce “fantasioso” il trasferimento a Villanova."

Una nuova collocazione produttiva della Piaggio, magari a Villanova d’Albenga, accanto all’aeroporto? La voce-tabù, inconfessata ed inconfessabile, l’ha smascherata Mario Margini, consulente del ministro dell’industria Bersani. Sia pure per definirla – letteralmente "una stupidata."

"Si ragioni pure su tutto quello che si vuole, sul futuro, su Villanova ed altro – ha detto Margini che ieri ha incontrato i sindacalisti, il consiglio di fabbrica nel palazzo della Provincia, alla presenza del vice presidente Carlo Giacobbe. Ma quello che è fuori dubbio è l’inderogabilità di forti investimenti tecnologici lì, dove la Piaggio  è". E proprio su Finale, e sulla questione delle aree, Margini è venuto ieri a portare una parola del tutto nuova e per molti versi clamorosa: l’azienda ha deciso di rinviare l’operazione di cessione in leasing di parte delle aree di sua proprietà. Un’operazione complessa e finanziariamente ardita che aveva suscitato un vespaio di polemiche e non poche preoccupazioni. (Resa nota dal Secolo XIX con un documentato servizio di Luciano Corrado che scatenò molte ire, ai vertici del giornale a Genova e della regia di comando della Piaggio, n.d.r di questa riproduzione dell’articolo della Granero).

I miliardi arrivati hanno cambiato il quadro economico dell’azienda – ha commentato Margini. In pochi giorni, infatti, la situazione finanziaria della Piaggio si è radicalmente modificata, si sono sbloccati oltre 20 miliardi sui fondi di incentivo all’occupazione e, soprattutto – è notizia di ieri – è arrivato finalmente il via libera per la commessa statale di 9 P 180 da destinare all’aeronautica  militare per un valore di cento miliardi.

E così l’azienda ha subito congelato una manovra sempre giustificata con la necessità di denaro fresco. Il consulente di Bersani ha poi insistito sulla necessità di ricapitalizzare l’azienda. "L’ingresso di nuovi soci, previsto per i prossimi mesi, dovrà essere un’operazione finanziaria, ma anche e soprattutto industriale" ed ha aggiunto "Ora la partita determinante diventa quella della qualità"...

Una parte significativa delle aree Piaggio insiste sugli spazi demaniali prospicienti il mare e la spiaggia. Ed è un connubio, quello tra turismo e industria, realizzato solo a Finale grazie alla particolare produzione aeronautica, definita un’industria pulita.

Tuttavia quelle aree sul mare, storicamente, hanno fatto gola a molti, nell’ottica degli investimenti turistico - immobiliari.

E proprio per questo, la notizia della cessione in leasing di alcune aree aziendali aveva suscitato tante reazioni.

Il sindaco Pierpaolo Cervone ribadisce: "La nostra posizione è sempre stata univoca. Il consiglio comunale ha ribadito di recente, che quelle aree non possono avere altra destinazione. E qualunque disegno in merito non può prescindere dalle nostre valutazioni."