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PRIMARIE: UNA NECESSITA’ PER UNA DEMOCRAZIA MALATA

di Mauro Cerulli

primarie

Voglio essere sincero: alle scorse elezioni politiche avevo avuto la forte tentazione di astenermi dal votare come segno di protesta verso chi aveva avuto il coraggio di far approvare una legge elettorale definita “una porcata” dai suoi stessi ideatori; una legge infame che aveva espropriato i cittadini dalla possibilità di scegliere i suoi rappresentanti obbligandoli a pescare in liste bloccate di politicanti, burocrati di partito, qualche pregiudicato da salvare dall’arresto e così via.

 Poi aveva prevalso sia il senso civico sia la voglia di punire chi aveva fatto strame della legalità e delle finanze pubbliche, nella speranza che coloro a favore dei quali avevo votato mantenessero la promessa di togliere subito di mezzo la legge vergognosa.

A distanza di un anno la riforma della legge elettorale è impantanata in parlamento ma è possibile che lo spettro del referendum, che ci lascerebbe non più la porcata intera ma solo tre quarti di porco, faccia muovere il parlamento e che questo, in un sussulto di dignità, ci restituisca il diritto di scegliere i nostri rappresentanti, magari solo ripristinando la vecchia legge “Mattarella” che, pur con i suoi difetti, aveva almeno il pregio di essere stata emanata per rispettare, sia pure solo in parte, la volontà del popolo italiano.

Ma sono partito da lontano per arrivare ad una cosa che mi sta molto più a cuore: il desiderio non solo di scegliere il mio rappresentante ma anche quello di scegliere il candidato attraverso primarie, un po’ come avviene negli Stati Uniti e come è avvenuto in Italia nell’Ottobre del 2005 quando l’Unione votò per scegliere il candidato premier o a Genova quando si votò per scegliere il candidato a sindaco.

Non sfuggirà al lettore più attento che sotto l’imperio della legge maggioritaria spesso vennero paracadutati a Savona candidati che con la città avevano poco a che fare (uno per tutti, il senatore Pedrini) e che a Savona non abbiamo mai visto né prima né dopo.

Giudico quindi necessario che per le prossime politiche, se ci sarà una nuova legge elettorale, che i due schieramenti indicano delle vere primarie per sentire il polso della gente e scegliere il loro candidato.

Così dovrebbe avvenire anche per i candidati sindaci: comincio ad essere stufo di vedere candidati imposti dall’alto e che spesso si rivelano essere delle delusioni.

Questo mio intervento non è casuale: dopo che l’attuale sindaco dr. Berruti ha annunziato pubblicamente che non intende ricandidarsi alla prossima tornata, ho cominciato a sentir girare delle voci sui possibili assetti che si potrebbero realizzare, ovviamente nelle buie (ma non più fumose) stanze di partito, senza che i cittadini possano dire la loro.

Quei tempi debbono finire, anche e soprattutto perché cominciamo ad essere in molti ad essere stufi di personaggi di terza o quarta categoria da premiare con un posto di assessore o peggio di deputato, alla faccia del popolo bue che tanto vota chiunque gli si venga proposto.

La semplificazione della geografia politica, che tutti auspichiamo, con la creazione del Partito Democratico, della Sinistra alternativa e del Partito Unico della Destra, dovrebbe avvenire nel senso di un riavvicinamento alla politica dei cittadini e questo si può solo verificare se li si coinvolge nelle scelte di base, proprio a partire da quella dei rappresentanti.

Bisogna avere il coraggio di dire basta alle oligarchie di partito ed ai fossili che si perpetuano attraverso cooptazione, ai sindaci ed ai deputati scelti nelle stanze segrete: tutto deve avvenire alla luce del sole. Perlomeno, se ci accorgeremo di aver eletto un sindaco o un deputato o un senatore non all’altezza, non potremo che prendercela con noi stessi o con altri cittadini di sponda opposta.

Il Partito Democratico è il primo appuntamento per far corpo a certe istanze di base: è bene che chi si appresta a costituirlo parli subito chiaro e metta in un angolo chi vorrebbe far prevalere le solite logiche di potere che hanno portato alla classe politica fra le più sputtanate del globo.

 MAURO CERULLI