Rivoluzione sugli autobus cambiano percorsi e orari IL SECOLOXIX
gestione unificata sar-acts
Novità sulla linea Andora-Savona. Più collegamenti extraurbani
 
DA LUNEDÌ parte il nuovo servizio di trasporto pubblico sperimentale "Una riviera, un autobus", gestito unitariamente dalle due società operanti sul territorio savonese, Acts e Sar. Nella sostanza, il percorso tra Savona ed Andora verrà gestito dalle due aziende come se fosse un'unica tratta. Unificati i titoli di viaggio (cioè i biglietti) ed anche i percorsi degli autobus (anche se su questo aspetto non manca già qualche polemica, si veda il box a lato). E' questo il primo passo - per ora sperimentale - per l'unificazione dei bacini di utenza. L'obiettivo finale - esplicitato dal presidente di Acts Paolo Marson - è di «arrivare ad un'unica impresa attiva in ambito provinciale, e non solo provinciale. In quale forma, lo vedremo».
L'assessore provinciale alla viabilità e trasporti Pierluigi Pesce ha definito questa iniziativa «un momento storico, il frutto di una riorganizzazione complessa. Ci siamo preoccupati che l'utenza non abbia disagi, se all'inizio ci sarà qualche sbavatura speriamo nella loro comprensione».
Il presidente di Sar Tpl, Franco Maria Zunino, ha invece sottolineato l'importanza del «comune volere» che le due aziende hanno messo in mostra negli ultimi anni: «Sono imprese, fanno gestite in maniera imprenditoriale, i soldi sono dei cittadini che sono i nostri "azionisti" e ai quali dobbiamo rendere conto». Marson, dal canto suo, ha sottolineato la necessità di «ristrutturare l'azienda in modo efficientista: quest'operazione si inserisce in questa linea». Aggiunge: «Si tratta di applicare la supervisione della mano pubblica, ma con criteri di efficienza economica: dove prima c'era competizione, oggi gestiamo il servizio in comune».
La linea verrà sdoppiata in due tratte: la prima da Andora ad Albenga, la seconda da Albenga a Savona.
Con l'avvio di "Una Riviera, un autobus", Acts vedrà scendere le corse giornaliere sulla linea litoranea da 64 a 39: «La soluzione - spiegano in Provincia - consentirà all'azienda di attuare un "reinvestimento" dei chilometri effettuati in meno sulla fascia costiera per svolgere servizi migliorativi ed integrativo».
In particolare, l'azienda annuncia che verranno incrementati alcuni servizi extraurbani (Spotorno-Vezzi, Altare-Cabur e Lavagnola-Marmorassi per 30 mila chilometri all'anno). Inoltre, appena sarà possibile, verrà spostato il capolinea di Porto Vado con la modifica della linea 6 e il potenzialmento del collegamento con Sant'Ermete, per altri 60 mila chilometri all'anno. Inoltre, annuncia Acts, verranno inserite negli orari stabili le linee scolastiche urbane e extraurbane per altri 30 mila chilometri annui. Ancora, verranno inserite negli orari stabili le cosiddette "corse dirette", per ulteriori 100 mila chilometri all'anno. Infine, è atteso per settembre il rafforzamento delle corse sul tratto della linea 9 Savona-Quiliano.
An. Gran.
 

 

Contro il progettoc'è già una petizione
la protesta
 
PETIZIONE in arrivo. La sperimentazione non è ancora partita è gli utenti già protestano. Il motivo principale è l'unificazione dei percorsi nella tratta urbana savonese che, di fatto, elimina il tratto litoraneo (via Nizza, corso Vittorio Veneto) dalle percorrenze di Sar e Acts: «Si lascia scoperta la zona a mare - lamenta il gruppo di utenti che sta organizzando la raccolta di firme - ovvero via XX Settembre, corso Vittorio Veneto e via Nizza, i cui pendolari erano raccolti da Sar, mentre l'Acts percorreva via Stalingrado. Da lunedì gli abitanti di tali zone sono costretti a prendere due bus: ovvero a servirsi della linea 6 per raggiungere il capolinea di piazza del Popolo e raggiungere quindi il Ponente. E viceversa». Ma nel mirino ci sono anche orari e coincidenze: «Gli orari festivi del mattino, in particolare, non coincidono con l'inizio del lavoro per la maggior parte delle persone che lavorano nel settore alberghiero e turistico nella Riviera. Così saremo costretti, oltre ad un duro giorno di lavoro, anche ad alzarci un'ora prima al mattino. Non parliamo poi degli studenti che sono sul piede di guerra». Concludono: «Confidiamo in una revisione degli orari».