UOMINI E BESTIE
8: Prospezioni dell’immaginario
Le Amazzoni
Ottava parte
Le testimonianze iconografiche cominciano nel VII sec., ma si fanno significative all’inizio del VI nella ceramica attica a fn: le Amazzoni indossano un lungo berretto frigio, una giubba aderente colle maniche lunghe, brache, arco e faretra e si presentano montate, oppure a piedi in atto d’armarsi, combattere, fuggire, salire sul carro, far inginocchiare il corsiero per cavalcarlo, oppure impegnate in azioni tratte dalla saga di Ercole, tra cui frequente quella ove l’eroe insegue ed afferra colla sinistra un’Amazzone fuggente col capo volto all’indietro e sguaina colla destra la spada, essendo i due soli, o accompagnati da spettatori dell’una e dell’altra parte, o da descrizioni d’altri duelli.
Ercole in lotta con due Amazzoni, anfora attica a FN, 525-500 a. C. ca., da Tarquinia, University of Pennsylvania Museums, particolare.
Pittore di Antimene(?), Ercole e tre Amazzoni, anfora attica a FN, 530-520 a. C. ca., University of Mississippi Museums, particolare.
Pittore della cerchia di Leagro, Ercole in lotta con due Amazzoni, anfora attica a FN, 510-500 a. C. ca., Tampa Museum of Art, particolare.
Un’anfora a fn di Essechia, conservata a Vienna, ritrae la saga di Achille e di Pentesilea.
Essechia, Achille uccide Pentesilea, anfora attica a FN, 530 a. C. ca., Londra, British Museum.
Essechia, Achille uccide Pentesilea, cit., particolare.
Manca invece la saga di Teseo, ciò che tra l’altro ne conferma la recenziorità. Quando però si attesta la tecnica a fr, il tema di Ercole, che pur rimane nella scultura, ad es. nelle metope del Teseo di Atene, o del tempio di Zeus ad Olimpia,
Metopa dell’Amazonomachia dalle Fatiche di Ercole
nel tempio di Zeus ad Olimpia.
Ricostruzione della precedente
o del tempio di Era a Selinunte, viene scomparendo a favore di quello dell’eroe nazionale, ritratto in un gran numero di vasi che pare riprendano l’iconografia della perduta arte maggiore del V sec., e cioè i dipinti di Micone (AR. Lys. 678-9) probabilmente nel Teseo, la decorazione esterna dello scudo dell’Atena Vergine e dello Zeus olimpio di Fidia (PAUS. V 11, 4), fors’anche le metope del lato occidentale del Partenone. In ogni modo il berretto frigio è sostituito dall’alōpekís tracia, la giubba e le brache da un corto chitone allacciato ad una spalla che lascia in parte scoperto il petto dal fianco opposto, e compaiono gli attributi della bipenne:
Sagaris: pugnale, ascia. Si dice pure sagari senza la sigma. Cosí Senofonte [exp. Cyr. IV 4, 16]: “Venne conducendo con sé un tale che portava un arco persiano, una faretra e una sagaris, come quella che usano le Amazzoni”.
(SUID. s. v. Ságaris, sigma 15).
e dello scudo semilunato o doppio:
Lo scudo delle Amazzoni, come dice Senofonte abbastanza simile ad “una foglia d’edera”.
(POLL. on. I 134).
Il termine gherra indica gli scudi intrecciati, simili a quelli che nei dipinti sono attribuiti alle Amazzoni.
(PHRYN. praep. soph. 60 DE BORRIES).
Il Graves, non so su quali basi, attribuisce loro il segno della benedizione di Mirina, le prime tre dita tese e le ultime due ripiegate. Secondo il Dictionnaire des mythes littéraires di Brunel hanno per emblema il giglio e quale strumento musicale d’elezione la cornamusa.
Nella prossima scheda faremo un elenco, ove possibile sostenuto da riproduzioni grafiche, delle rappresentazioni più note.
Ipside, Tre Amazzoni, hydria attica a FR, 500 a. C. ca., da Vulci, Monaco, Antikensammlungen, particolare.
Pittore di Diosfo (?), Amazzoni, epinetron attico a FN, 500-480 a. C. ca, Parigi, Musée du Louvre.
Pittore di Diosfo (?), Amazzoni, cit., particolare
MISERRIMUS