CHE ci sia un problema di baby criminalità in centro è un
dato di fatto che ogni giorno trova conferme. Basta scorrere
gli ultimi mesi di cronaca per leggere episodi sempre più
inquietanti: diciottenni che sequestrano un coetaneo e gli
puntano una pistola per punire le avances ad una ragazza;
minorenni che fumano hashish in piazza Sisto in mezzo ai
bambini e confabulano di pastiglie (extasy) e "bonza"
(cocaina) incuranti di chi può sentirli; persino studenti di
una scuola superiore che durante la ricreazione non trovano
niente di meglio che uscire per strada e distruggere le auto
posteggiate dal concessionario vicino. E l'elenco potrebbe
proseguire a lungo. Abbastanza per chiedersi: che succede?
La Procura e le forze dell'ordine di fronte a
quest'esplosione di criminalità giovanile si attrezzano ma
con difficoltà. L'estorsione di piazza Sisto, per esempio,
ha visto protagonista la squadra mobile della polizia con
una brillante operazione ma ora la partita si è già spostata
a Genova. «Non se ne occuperà la Procura di Savona ma il
tribunale dei Minori di Genova» confermano gli inquirenti.
Significa che per il baby estorsore si prepara una punizione
che tutto sarà meno che esemplare: mal che vada andrà ospite
di una casa d'accoglienza dove dovrà scontare qualche giorno
di pena e sottoporsi a ciclici incontri con psicoterapeuti.
Significa, in concreto, che sarà presto libero e
probabilmente più considerato e rispettato dai suoi
coetanei.
La prova già ieri pomeriggio in piazza Sisto IV dove la sua
"banda" che ormai staziona nottetempo con auto potenti e
fare sospetto parlava di lui come di una vittima della
polizia e dell'altro minorenne (la vittima) come di un
«infame traditore». Per sentire questi commenti bastava
transitare davanti al Comune all'ora dell'aperitivo. Ed è lo
stesso gruppo di giovani che residenti e commercianti
segnalano da mesi, invano, alle forze dell'ordine e ai
vigili per gli schiamazzi e la presenza costante a tutte le
ore. «Ma per ora nessuno ha fatto nulla».
D. Frec.
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