Ordine del giorno in consiglio contro il piano Tirreno Power
vado  IL SECOLOXIX
CONSIGLIO comunale rovente, ieri pomeriggio a Vado.
La discussione sul progetto di potenziamento della centrale Tirreno Power si è protratta per oltre due ore e al termine l'ordine del giorno, elaborato dal consiglio per bocciare sostanzialmente la proposta, è stato approvato senza l'appoggio del gruppo di opposizione che fa capo a Pietro Bovero, che ha lasciato l'aula senza votare giudicando il documento ancora poco energico.
Il consiglio comunale esprime comunque la contrarietà alla proposta di Tirreno Power, che aveva chiesto di potenziare gli impianti, passando dagli attuali 660 Mw totali dei due gruppi a carbone (a cui si aggiungono i 760 Mw della nuova unità a metano) ad una potenza superiore di altri 460 Mw con l'adozione di un nuovo supergeneratore a carbone. Secondo il consiglio le motivazioni di Tirreno Power sarebbero dettate da esigenze aziendali di competitività e non dalla necessità di soddisfare un pubblico fabbisogno energetico. Inoltre l'assicurazione secondo la quale le emissioni risulterebbero ridotte rispetto ad oggi non appare ai consiglieri dimostrata dalla documentazione e non è rispettata per quanto riguarda l'anidride carbonica.
Resta anche il dubbio riguardo l'utilizzo del carbone, considerando le prospettive future della tecnologia, che rischierebbe di far adottare impianti che tra qualche anno potrebbero essere già superati.
Infine, mancano ancora i riscontri sull'impatto ambientale dei gruppi alimentati a gas, appena avviati.
Il consiglio ha demandato quindi al sindaco Carlo Giacobbe e alla giunta il compito di operare affinché il progetto venga respinto.
Ma anche di sollecitare alcuni provvedimenti migliorativi della situazione attuale, come l'approvvigionamento idrico da fonti alternative, la riduzione delle polveri, la copertura del parco carbone. E il miglioramento dei sistemi di controllo.
Infine viene tenuta in considerazione la fattibilità, indipendentemente dal potenziamento della centrale, dei progetti per lo sviluppo delle energie alternative.
Giovanni Vaccaro