MARTEDÌ, 15 MAGGIO 2007 |
Tredicimila metri quadrati con vista mare a due passi dal confine e di proprietà di Montecarlo. Progetto dell´architetto Mar |
Il principe, i Balzi Rossi e l´Università |
Scuola di botanica, albergo e case nell´enclave di Alberto di Monaco |
la storia Le terre tra la Mortola e il borgo di Grimaldi non sono mai passate allo Stato italiano. E ora il principato ha un´idea rivoluzionaria |
l´insediamento Una scuola di specializzazione del paesaggio collegata a Villa Hanbury e un trenino per scendere sulla strada romana |
"Il presidente della Regione ha dichiarato la sua disponibilità. E non è un´operazione di puro investimento immobiliare" |
MARCO PREVE La repubblica |
dal nostro inviato GRIMALDI (VENTIMIGLIA) - Una dépendance del Principato in terra italiana, a pochi passi dal confine. E visto che si parla di Montecarlo non aspettatevi qualcosa a bon marché. Già, perché i 13 mila metri quadrati e i 40mila metri cubi che l´architetto veneziano Giampaolo Mar plasmerà per conto del committente Alberto di Monaco, al dilà della forma che prenderanno, costituiranno, come dice il progettista, «un intervento importante, di alta qualità, per un turismo culturale», un centro di "supporto" all´area archeologica dei Balzi Rossi con dentro una scuola di specializzazione in botanica collegata ai giardini di Villa Hanbury. Che poi il direttore dei giardini, Piergiorgio Campodonico, non sappia nulla del progetto, è un altro problema. Cominciamo dall´inizio, da 8 anni fa, anzi dal 1200, quando il casato genovese dei Grimaldi prende possesso della rocca di Montecarlo. Come estrema propaggine di quel piccolo impero manterrà fino ai giorni nostri le terre comprese tra la Mortola e il borgo di Grimaldi. Un costone della collina che scende fino al mare in uno degli angoli più belli della riviera, raccontato dallo scrittore Nico Orengo, che alla prima speculazione edilizia della vicina frazione di Latte ha dedicato uno dei suoi romanzi più apprezzati. Sono 22 ettari, perlopiù di pineta su una ripida scarpata (oggetto di ripetuti quanto misteriosi incendi anche recenti), di arbusti a ridosso della scogliera sul mare e, lassù in cima, di un paio di ettari che hanno ospitato in passato una cava. Proprio la presenza dell´ex cava consente al principe Alberto di edificare attraverso la procedura del ripristino ambientale. Cosa sorgerà nell´enclave monegasca? Ce lo racconta Giampaolo Mar, l´architetto che ha firmato il nuovo aeroporto di Venezia. «Il progetto originale con cui siamo partiti otto anni fa è cambiato. Prima c´era più residenziale», e all´epoca la Regione impose un drastico cambio di rotta. «Oggi - prosegue l´architetto - si è trasformato. Una scuola di specializzazione post universitaria del paesaggio e di botanica collegata a Villa Hanbury. Anzi un pezzo di terreno lo concederemo ai giardini. E con il recupero dell´antica strada romana - la Regione dovrebbe poter accedere a fondi europei - e il collegamento ai Balzi Rossi e ai giardini, noi diventeremo un supporto. Oggi non ci sono parcheggi per i visitatori degli Hanbury. Sotto a questa struttura abbiamo pensato a un park interrato per 12 bus e inoltre 60-70 posti auto a rotazione. E poi un sistema di trasporto meccanizzato per scendere sulla strada romana. Stiamo pensando alle monorotaie delle Cinque Terre, necessarie per superare il dislivello di 500 metri. Naturalmente oltre alla scuola di botanica ci sarà del residenziale e poi un albergo di prestigio». Il progetto è in dirittura d´arrivo. «Il Comune - spiega il professionista veneziano - ha già fatto una variante del piano. Siamo alla fase di discussione con la Regione con cui ci siamo visti più volte. Adesso dobbiamo stabilire le percentuali di dimensionamento e le funzioni ma siamo in conclusione. Il presidente della Regione ha dichiarato la sua disponibilità. Non è operazione di puro investimento immobiliare. E´ qualificata perché il principe è molto attento a queste cose. Certo a Monaco hanno idee diverse dalle nostre. Al posto di una villa fanno subito un grattacielo perché lì hanno poca terra». A dire il vero il terreno serviva anche agli ultimi residenti di Grimaldi. Qualche anno fa i dirigenti della storica Società Operaia di Mutuo Soccorso chiesero al principe di poter utilizzare l´ex cava per allestire un campo da calcio. La risposta fu negativa. |