Scajola rilancia Forza Italia«Cambiare per vincere» IL SECOLOXIX

l'intervista
A ottobre congresso provinciale. Obiettivo: conquistare la Provincia

 

ROBERTO SANGALLI
È UN PO' deluso ma comunque sorretto da una buona dose di ottimismo. Amareggiato per il mancato decollo di alcune importanti operazioni industriali, prima fra tutte quella relativa al salvataggio di Ferrania, da lui fortemente voluta quando era ancora ministro alle Attività produttive, ma convinto che il futuro della provincia di Savona si stia tingendo di rosa.
Per l'economia e per il suo partito, Forza Italia, che nel savonese da alcuni anni non attraversa un momento particolarmente favorevole.
Lui è Claudio Scajola, attuale presidente del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza per il segreto di stato (Copaco), e uomo forte di un centro destra più che mai deciso ad assaltare il fortino "rosso" del savonese. E fissa un obiettivo: le elezioni provinciali del 2009. Ancora due anni ma la rincorsa è già iniziata.
«In provincia di Savona il dato politico sottolinea la prevalenza del centrodestra. Poi, salvo che nel ponente, dove le amministrazioni comunali sono governate da sindaci molto bravi, negli altri comuni non siamo riusciti a presentare candidati in grado di farci vincere. Così si è pensato di cambiare. Abbiamo nominato Ico Mozzoni, persona seria e stimata, commissario provinciale e ci stiamo preparando al congresso che si svolgerà ad ottobre. Mi auguro che in quella sede ci sia quel risveglio che permetta a Forza Italia di costruire una classe dirigente in grado di vincere».
A Savona Forza Italia ha un ruolo secondario, sembra quasi che giochi per perdere.
«È necessario dedicare maggior impegno e più attenzione ai problemi».
Ad un certo punto avete tentato di giocare la carta di Federico Delfino.
«È un giovane, intelligente, capace che sta facendo molto bene all'Università dove lavora. È il nostro capogruppo nel consiglio comunale di Savona: una risorsa per il domani».
A proposito di futuro, come vede quello della provincia di Savona?
«Nel complesso il giudizio sul futuro è positivo. C'è una classe imprenditoriale di qualità, c'è voglia di fare e ci sono eccellenze importanti come, ad esempio, il direttore dell'Unione Industriali, Luciano Pasquale, che ritengo un manager di caratura nazionale. E lo stesso presidente del porto nazionale, Rino Canavese, in ambito portuale è molto stimato».
Tra gli industriali non si può dimenticare Raffaello Orsero.
«La perdita di Orsero è stata importante, grave. Era uno degli imprenditori più significativi di tutta Italia, un uomo che ha saputo creare un vero e proprio impero. Poco prima di morire era venuto a trovarmi nel mio ufficio e gli chiesi come stava: mi rispose che non voleva parlare di lui ma di alcuni progetti che aveva . Un uomo forte, eccezionale».
Su cosa deve puntare il savonese?
«Mentre Genova stagna, Savona è in pieno rilancio. Bisogna però investire nelle infrastrutture. Innanzitutto, è necessario accelerare sul progetto della Albenga-Carcare- Predosa collegata con Garessio perchè non potendo raddoppiare l'Autofiori bisogna aumentare il collegamenti a pettine con il nord per alleggerire il nodo di Genova dove la miopia degli amministratori di sinistra ha fatto perdere il finanziamento per la nuova bretella già nel 1992.Con il governo berlusconi si è ripartiti con il progetto "est-ovest" ma mi pare che ora chi governa stia perdendo tempo. Se poi riusciamo a dare un accelerata anche al raddoppio ferroviario tra Andora e Finale, ecco che il rilancio della provincia di Savona diventa una possibilità concreta».
C'è anche l'aeroporto di Villanova d'Albenga.
«L'aeroporto è un punto interessante ma mi dicono che è utilizzato più dagli imperiesi che dai savonesi. Ed è un peccato: è necessario che anche i savonesi utilizzino con maggior frequenza lo scalo»
Un altro punto dolente è Ferrania. Fu lei a firmare il protocollo d'intesa in prefettura.
«Sono deluso per la lentezza con cui si sta affrontando il problema. Rilanciare l'azienda non significa solo puntare sulla centrale elettrica ma portare in Valle Bormida alta tecnologia. Ma qui tutto dorme.
E questa purtroppo è una caratteristica della sinistra che dove governa, sia a livello nazionale che locale, è sempre condizionata dai comitati del no.
Ho investito molto sulla provincia di Savona. Voglio ricordare che già nel febbraio del 2006 ho portato al Cipe il progetto di trasferimento delle industrie Piaggio da Finale a Villanova d'Albenga. Progetto che prevedeva anche l'allungamento della pista dell'aeroporto. Anche in questo caso c'è stata molta lentezza nell'affrontare l'operazione ma ora mi sembra che sia arrivato il momento della partenza».
La Regione Liguria ha recentemente varato una legge per arginare la trasformazione alberghiera in seconde case. Il settore l'ha accolta con molte critiche.
«Non può esserci un continuo depauperamento del settore alberghiero. Il turismo è dato in crescita, nei prossimi anni farà registrare un incremento a livello mondiale ma
anche nazionale e la stessa Liguria ne avrà dei benefici. Ma serve un turismo estremamente qualificato. Bisogna stringere le maglie pur cercando di comprendere le difficoltà di un sistema che richiede aiuti».