IERI A GENOVA ANCHE IL PUNTO SUL MEGASCALO TURISTICO DI IMPERIA
Porto della Margonara scattano altre verifiche
La ditta Salso dovrà trasferirsi a Oneglia ma non c’è l’accordocon Comune e privati
Studio di Regione e Arpal sulla posidonia oceanica
MIRIANA REBAUDO  LA STAMPA
IMPERIA
La Regione effettuerà uno studio per verificare la presenza di piante di posidonia in prossimità dello scoglio della Madonnetta. E’ la risposta che l’assessore regionale all’Ambiente Franco Zunino ha dato al consigliere verde Carlo Vasconi che aveva presentato un'interrogazione in merito alla realizzazione del porto turistico della Margonara. Va da sé che questi ulteriori accertamenti (che verranno effettuati dagli uffici tecnici della Regione e dall'Arpal) causeranno quanto meno uno stop nell'iter progettuale anche perché i dati che emergeranno da questa analisi verranno confrontati con quelli già rilevati il 10 marzo scorso dal professor Maurizio Wurtz del Dipartimento di Biologia dell'Università di Genova. Si è trattato di una serie di monitoraggi presso i fondali coinvolti nel progetto del porto turistico e della costruzione del grattacielo che, ha ricordato il rappresentante dei Verdi, hanno evidenziato la presenza di posidonia oceanica, una flora marina protetta. «Occorre certificare la presenza e la consistenza di questa prateria di posidonia - ha spiegato Carlo Vasconi - ma la Regione, finora, non aveva mai effettuato accertamenti su questa problematica specifica, di qui la mia richiesta che è stata accolta. Noi - ha aggiunto - vogliamo utilizzare ogni strumento in grado di salvaguardare l’area della Margonara e bloccare il progetto del porto, così come già accaduto per il porticciolo di Noli-Spotorno».
Lo studio preliminare che svolgeranno Regione e Arpal verrà avviato a breve e consiste in un’indagine ricognitiva attraverso una videocamera subacquea, utile per una descrizione sommaria dei fondali e per la valutazione degli impatti diretti ed indiretti sugli habitat naturali marini.
La disputa intorno al porticciolo turistico della Margonara sta andando avanti da mesi e la presenza di Poseidonia (nonché quella di colonie di madrepore rarissime) è solo il punto qualificante di questa battaglia ambientalista, non certo la sola criticità sottolineata da chi si oppone al progetto che non credono al fatto che l’eventuale struttura possa riqualificare l’intera area: «Il litorale della Margonara - ha ricordato ancora Vasconi - è una delle poche zone intatte della costa di Savona eccezion fatta per la presenza di una vecchia discarica di materiali di risulta. A preoccupare, poi, anche la futura viabilità, perché l'intero traffico portuale andrebbe a riversarsi su un sistema viario già oggi al limite».
Dal porticciolo della Margonara alla maxi struttura turistica di Imperia, altro argomento discusso nella seduta di ieri. Al centro del caso il ritardo del trasferimento dei silos della Salso (azienda attiva a Imperia dal 1915). A sollevare la questione, chiedendo «quali provvedimenti si intendono prendere perché vengano rispettate le prescrizioni regionali» è stato il consigliere di Unione a sinistra Franco Bonello. La realizzazione del maxi porto (che una volta terminato ospiterà 1400 posti barca) impone infatti lo spostamento dei silos da Porto Maurizio a Oneglia. L’azienda è in attesa di risposte precise circa il suo trasferimento, anche perché la Salso ha già ribadito più volte l’impegno ad investire nello scalo imperiese con l’obiettivo di creare una linea privilegiata tra Spagna e Italia per il trasporto degli oli d’oliva. L’assessore Carlo Ruggeri ha risposto che causa del ritardo è la mancanza di un accordo economico tra la ditta imperiese, il Comune e Caltagirone, costruttore del maxi porto. Quanto al mantenimento dell’attività commerciale nello scalo imperiese, sempre Ruggeri ha assicurato tutti, promettendo anzi un rilancio, «anche perché - ha concluso - fino ad ora il traffico è poca cosa».