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Il CANTIERE della piscina di corso Colombo è ufficialmente
ripartito. Dopo lo stop dei lavori per il fallimento della
ditta "Edilmar" che aveva vinto la gara adesso il Comune è
finalmente riuscito a risolvere la pratica
dell'avvicendamento e affidare all'Impresa Freccero di
Savona il proseguo dell'opera. Non è stato facile perché in
mezzo c'è stato un fallimento e tutto ciò che ne consegue.
«Da ieri il cantiere è di nuovo operativo - ha detto
l'assessore ai lavori pubblici Livio Di Tullio - per il
momento non potrà compiere operazioni di scavo perché c'è
ancora da risolvere il problema dei residui inquinanti
trovati nel terreno, ma una parte di operativitàè già
ripristinata. L'importante era ripartire. Adesso dobbiamo
correre e non perdere altro tempo».
Tecnicamente il via libera è arrivato dopo la conferenza dei
servizi cui hanno partecipato rappresentanti di Comune,
Provincia e Arpal. La conferenza doveva decidere il da farsi
sulla base dell'accertamento geologico sul terreno inquinato
ma anche considerando la voglia della città di veder
ripartire un'opera tanto attesa. Alla fine è stato deciso di
fissare un'ulteriore conferenza per delimitare con
precisione l'area da bonificare ma allo stesso tempo
consentire l'immediato ripristino del cantiere almeno per
quello che riguarda le lavorazioni superficiali, la posa
della nuova gru, la verifica delle recinzioni, la pulizia
del sito, la rimozione dei detriti e l'asportazione
dell'acqua stagnante dal cratere della vasca. E così da ieri
in corso Colombo sono ricomparsi tecnici e vita che da mesi
mancavano. «Adesso torneremo a marciare a ritmo sostenuto»
ribadisce Di Tullio.
E' una speranza per l'Amministrazione ma anche per tanti
savonesi che passeggiando al Prolungamento assistevano
avviliti all'abbandono del cratere dove sorgerà la nuova
piscina. I lavori fermi erano un pugno nello stomaco doppio
ricordando l'entusiamo che quattro anni fa (2003) aveva
accompagnato l'affidamento dell'opera. La giunta Ruggeri
aveva ufficializzato con enfasi la vittoria della "Edilmar"
di Alberto Rossi che si era aggiudicata l'appalto per 4,1
milioni di euro. La commissione tecnica del Comune considerò
il piano della Edilmar migliore rispetto a quello della
società"Ing In Sint" di Genova. «Ha avuto rilievo la
soluzione tecnica da noi prospettata per la copertura della
nuova piscina: un sistema di apertura e chiusura elettrica
del tetto che prevede l'impiego di tecnologie d'avanguardia.
E' una bella soddisfazione anche per il lavoro savonese»
aveva detto l'imprenditore Rossi. «Superato questo passaggio
- aggiungeva la giunta Ruggeri - nel gennaio 2004 sarà
possibile dare il via ai lavori che proseguiranno per due
anni, fino al 2006».
Fantascienza alla luce di com'è andata. La Edilmar è
fallita, il 2006 è trascorso senza che l'opera sia neppure
avviata, e nel frattempo tutte le attività sportive legate a
pallanuoto e nuoto hanno fatto i salti mortali tra enormi
disagi per traslocare nella vasca di Luceto (Albisola
Superiore) che doveva essere provvisoria e invece è
definitiva da anni. Per fortuna adesso la giunta Berruti è
riuscita a coinvolgere l'impresa Freccero e farla subentrare
nell'intervento senza altri ritardi.
Dario Freccero
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