Piscina, ripartito il cantiere «Ora dobbiamo correre» IL SECOLOXIX
il caso
Da ieri operai di nuovo al lavoro in corso Colombo. Comune soddisfatto
 
Il CANTIERE della piscina di corso Colombo è ufficialmente ripartito. Dopo lo stop dei lavori per il fallimento della ditta "Edilmar" che aveva vinto la gara adesso il Comune è finalmente riuscito a risolvere la pratica dell'avvicendamento e affidare all'Impresa Freccero di Savona il proseguo dell'opera. Non è stato facile perché in mezzo c'è stato un fallimento e tutto ciò che ne consegue.
«Da ieri il cantiere è di nuovo operativo - ha detto l'assessore ai lavori pubblici Livio Di Tullio - per il momento non potrà compiere operazioni di scavo perché c'è ancora da risolvere il problema dei residui inquinanti trovati nel terreno, ma una parte di operativitàè già ripristinata. L'importante era ripartire. Adesso dobbiamo correre e non perdere altro tempo».
Tecnicamente il via libera è arrivato dopo la conferenza dei servizi cui hanno partecipato rappresentanti di Comune, Provincia e Arpal. La conferenza doveva decidere il da farsi sulla base dell'accertamento geologico sul terreno inquinato ma anche considerando la voglia della città di veder ripartire un'opera tanto attesa. Alla fine è stato deciso di fissare un'ulteriore conferenza per delimitare con precisione l'area da bonificare ma allo stesso tempo consentire l'immediato ripristino del cantiere almeno per quello che riguarda le lavorazioni superficiali, la posa della nuova gru, la verifica delle recinzioni, la pulizia del sito, la rimozione dei detriti e l'asportazione dell'acqua stagnante dal cratere della vasca. E così da ieri in corso Colombo sono ricomparsi tecnici e vita che da mesi mancavano. «Adesso torneremo a marciare a ritmo sostenuto» ribadisce Di Tullio.
E' una speranza per l'Amministrazione ma anche per tanti savonesi che passeggiando al Prolungamento assistevano avviliti all'abbandono del cratere dove sorgerà la nuova piscina. I lavori fermi erano un pugno nello stomaco doppio ricordando l'entusiamo che quattro anni fa (2003) aveva accompagnato l'affidamento dell'opera. La giunta Ruggeri aveva ufficializzato con enfasi la vittoria della "Edilmar" di Alberto Rossi che si era aggiudicata l'appalto per 4,1 milioni di euro. La commissione tecnica del Comune considerò il piano della Edilmar migliore rispetto a quello della società"Ing In Sint" di Genova. «Ha avuto rilievo la soluzione tecnica da noi prospettata per la copertura della nuova piscina: un sistema di apertura e chiusura elettrica del tetto che prevede l'impiego di tecnologie d'avanguardia. E' una bella soddisfazione anche per il lavoro savonese» aveva detto l'imprenditore Rossi. «Superato questo passaggio - aggiungeva la giunta Ruggeri - nel gennaio 2004 sarà possibile dare il via ai lavori che proseguiranno per due anni, fino al 2006».
Fantascienza alla luce di com'è andata. La Edilmar è fallita, il 2006 è trascorso senza che l'opera sia neppure avviata, e nel frattempo tutte le attività sportive legate a pallanuoto e nuoto hanno fatto i salti mortali tra enormi disagi per traslocare nella vasca di Luceto (Albisola Superiore) che doveva essere provvisoria e invece è definitiva da anni. Per fortuna adesso la giunta Berruti è riuscita a coinvolgere l'impresa Freccero e farla subentrare nell'intervento senza altri ritardi.
Dario Freccero