Negozi del centro, affitti alle stelle IL SECOLOXIX
Allarme della Confesercenti
Fino a 3 mila euro mensili per 70-80 metri quadrati. E c'è chi pretende la "buona entrata"
GLI AFFITTI dei negozi e dei pubblici esercizi in città sono più che raddoppiati negli ultimi anni. E, nello stesso periodo, tra i proprietari degli immobili e i gestori delle varie attività, è apparso anche un fenomeno in odore di estorsione. Quello che gli addetti ai lavori chiamano la "buona entrata" (ne parliamo nell'articolo a fianco) da versare al padrone di casa per poter rinnovare il contratto di locazione che normalmente viene sottoscritto con durata di sei più sei anni.
I dati, le rilevazioni e la denuncia sono della Confesercenti che indica come le quotazioni di un immobile per il commercio siano passate dalle vecchie 20 mila lire al metro quadrato fino al 1999, ai 20 euro e oltre attuali, mentre per le zone periferiche si è passati dalle 10 mila lire a metro ai dieci euro di oggi.
L'introduzione dell'euro che subito aveva presentato il conto ai consumatori, con le famose mille lire diventate un euro, ha provocato effetti altrettanto pesanti, anche se in ritardo, sui commercianti. Attraverso esempi concreti, il campionamento dell'associazione di categoria è significativo.
Tre riguardano quelli di via Paleocapa. Per un negozio di 28 metri quadrati si pagano 688 euro al mese; per uno di cento metri 1.200 euro, ma il contratto è in via di rinnovo; per altri tra i 70 e gli 80 metri quadrati le quotazioni variano tra i 2.000 e i 3.000 euro mensili. In via Pia, per un negozio di 80 metri ci vogliono 1.200 euro, che passano a 2.500 per la stessa metratura in corso Italia, e che scendono nuovamente a 1.200 euro al mese per la stessa superficie in via Mistrangelo.
In via Montenotte l'affitto di 90 metri di negozio costa 1.000 euro. Cento metri in via Brignoni 1.200 euro, che salgono a 1.400 per un esercizio di 80 metri in via Gramsci. In piazza Saffi lato Villapiana, per un negozio di 90 metri quadrati al rinnovo del contratto di 700 euro, la richiesta è stata di 1.200.
Quotazioni aggiornate che fanno paio con i centri turistici del Savonese, dove per un negozio in una zona centrale di superficie tra i 50 e i 60 metri quadrati, ci vogliono tra i 1.000 e i 2.000 euro. «Tutti costi fissi con i quali deve fare i conti l'imprenditore - commenta Francesco Zino, presidente della Confesercenti - e che alla fine sono destinati a ribaltarsi assieme agli altri sui prezzi finali delle merci».
Quali le soluzioni possibili?
«Difficile definirle. Da na parte siamo di fronte a un mercato senza regole precise sugli immobili per uso commerciale, mentre dall'altra non ci sono spazi da acquistare. E così i costi fissi per il commerciante e l'esercente sono destinati solo ad accumularsi progressivamente».
Qualche conferma al commento di Zino arriva dalle rilevazioni sul secondo semestre 2006 sul mercato immobiliare savonese, effettuate dall'Associazione Assimil, aderente alla Camera di Commercio. In base a queste, tra gli immobili commerciali destinati alla vendita, l'importo medio a metro quadrato è poco sotto i 2.000 euro (seppur con picchi attorno fino ai 4.200 euro), mentre appaiono lunghi i tempi di definizione dei contratti (oltre i 200 giorni) stipulati tramite agenzia, a riprova che le alte quotazioni frenano molto il mercato della compravendita di questa tipologia di immobili.

Angelo Verrando