IL SINDACO Berruti a ruota libera: sul tormentone delle
nuove nomine, sui conflitti d'interessi dei consiglieri,
sulla contesa con la Regione, sui rapporti con gli
architetti Fuksas e Botta.
Allora è fatta: Casalinuovo nuovo controllore della qualità
urbana?
«La cosa più sentita dalla gente è la pulizia della città:
tanti savonesi mi fermano tutti i giorni per segnalare lo
stato del proprio percorso quotidiano. D'altra parte che
l'igiene pubblica fosse una priorità lo sapevamo e per
questo nel bilancio triennale abbiamo stanziato più soldi
per l'Ata, per i mezzi di raccolta rifiuti, per il
personale. Quindi non si capisce perché tutto questo stupore
nella delega al capogruppo della Margherita Casalinuovo che
presiederà una nuova commissione di verifica della qualità
urbana. Che non significa fare le pulci all'Ata, ma
collaborare, chiedere conto del rispetto del contratto di
servizio, portare segnalazioni e un contributo costruttivo.
Casalinuovo è perfetto per il ruolo perché ha tanti contatti
con la città ed è vicino alla gente. Adesso resta solo da
chiarire chi farà parte di questa commissione: io penso a
rappresentanze dell'amministrazione comunale, delle
circoscrizioni e dei commercianti. E mi aspetto che anche la
minoranza, a parte le polemiche, vorrà partecipare».
L'opposizione grida al conflitto d'interesse: Casalinuovo
sarà controllore dell'Ata che però gli pagherà il gettone.
«Cosa vuol dire? Tutti gli organi di controllo sono pagati
dalle società che controllano. I revisori dei conti non sono
forse pagati dalle società che verificano? È un'accusa
insensata».
È fatta anche per Livio Giraudo alla pianificazione
urbanistica?
«Anche questo è un incarico di cui troppo si è discusso in
modo strumentale. Premesso che la pianificazione urbanistica
è una delega che avevo tenuto per me perché ritengo abbia un
ruolo centrale, ho ritenuto di avvalermi dell'intelligenza
dell'ingegner Giraudo che è una persona le cui opinioni
hanno influenzato il nostro programma elettorale. Teniamo
conto che questo incarico sarà gratuito e di semplice
istruttoria. Non saremo io e Giraudo a decidere cosa fare
del frontemare ma Giraudo metterà a disposizione la sua
professionalità per analizzare le varie ipotesi e sottoporle
alla giunta e al consiglio che decideranno. Sul caso della
Margonara ho dimostrato quanto tengo alla collegialità delle
scelte e la supervisione di Giraudo non cambia questa idea.
Sarà un collaboratore, non un regista».
Anche su questo c'è chi urla al conflitto: l'ingegner
Giraudo è progettista di interventi privati in città.
«Io con l'incarico a Giraudo do un segnale di volontà
politica, toccherà al segretario generale valutare come
prevenire eventuali conflitti d'interesse. È chiaro che la
sua delega non potrà valere per aree che lo vedono coinvolto
come progettista. In ogni caso decidiamoci: o mi criticano
perché do incarichi a persone senza qualifiche o perché le
do a professionisti qualificati. Sempre critiche sono: è ora
di finirla».
L'architetto capo del Comune, Luciano Campagnolo, non
rischia di sentirsi commissariato?
«Non l'ho mai pensato e non sarà così. A Campagnolo ho
parlato varie volte chiarendogli che lo considero un punto
di forza del Comune. Rispetto profondamente il suo lavoro
che tra l'altro è il lavoro di un professionista capace e
molto competente».
Il vicesindaco Caviglia ha detto che la distanza tra lei e
l'assessore regionale Carlo Ruggeri penalizza la città.
«Ha ragione, è una preoccupazione fondata, ma io credo che
la concertazione tra istituzioni, che pure non è sempre
semplice, vada cercata ad ogni costo. Sono certo che Comune,
Provincia e Regione lavoreranno fattivamente a una
piattaforma comune anche sulle infrastrutture».
Ha sentito le voci su possibili cambiamenti nella compagine
privata che finanzierà il porto di Fuksas?
«Come voi giornalisti anch'io sento tante voci e ho sentito
pure questa. Finora il nostro referente è sempre stato
l'ingegner Gambardella che ha dichiarato di credere nel
progetto e essersi molto impegnato. Sono fermo a questa
dichiarazione. Se ci saranno cambiamenti, ingressi di soci o
altro, ce lo comunicheranno. Al momento nessuno ci ha detto
nulla».
E del progetto di Binario Blu in piazza del Popolo: ha letto
le parole dell'architetto Mario Botta giorni fa?
«Le ho lette e devo dire non mi sono piaciute. Capisco che
l'architetto Botta, che è un grande nome, non sappia del
dibattito in corso a Savona, ma non mi è piaciuto il modo in
cui parlava dell'intervento. Su quelle aree avevo chiarito
giorni prima che sarebbe stato il Comune a presentare un
proprio masterplan cui i privati dovevano adeguarsi. Quindi
avrei preferito altri discorsi. Nello specifico sullo
sviluppo di piazza del Popolo voglio che la città si esprima
come ha fatto per il porto della Margonara. Credo che in
generale le due operazioni urbanistiche delle ex Squadre
Rialzo e degli Orti Folconi debbano dialogare. E che la
città debba ottenere dei vantaggi: in primis l'interramento
del park di piazza del Popolo con una nuova piazza pubblica
in superficie più grande dell'attuale. E poi magari un ponte
o qualcosa di collegamento. E infine desidero che la città
partecipi al dibattito su cosa inserire in quei contenitori:
un polo culturale? impianti sportivi? È questo di cui
dobbiamo parlare e parleremo».
Dario Freccero
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