14 Aprile 2007
LA STAMPA
PROGETTO DI AMPLIAMENTO A
CARBONE DELLA CENTRALE |
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ANTONIO AMODIO QUILIANO L’amministrazione Isetta chiama a raccolta cittadini e istituzioni per fare fronte comune contro l’eventualità che il progetto di potenziamento a carbone della centrale Tirreno Power, possa ottenere il via libera del governo. Tutto è legato al Via, la valutazione di impatto ambientale. A questo proposito nei prossimi giorni si terranno incontri con associazioni, partiti, sindacati e industriali. Un primo incontro pubblico è stato già convocato per mercoledì prossimo alle 20,45 in Comune. «Dobbiamo tenere informati i cittadini – ha spiegato il sindaco Nicola Isetta - sulla richiesta di autorizzazione unica e di valutazione di impatto ambientale per la costruzione di una nuovo gruppo da 460 Mw, nella centrale termoelettrica. Per questo abbiamo avviato un percorso di approfondimento rivolto in primo luogo ai gruppi consiliari e poi anche alle forze politiche, economiche e sindacali. La richiesta di autorizzazione unica è stata presentata in base alla legge 55 del 2002 al fine di evitare interruzione di fornitura di energia elettrica e di garantire il fabbisogno la costruzione di opere sopra i 330 Mw termici sono dichiarate opere di pubblica utilità e soggette ad autorizzazione unica, rilasciata dal ministero delle Attività produttive. Questa autorizzazione sostitusice ogni altro titolo. L’autorizzazione è rilasciata a seguito di un procedimento unico nazionale, al quale partecipano le amministrazioni statali e locali interessate per l’ autorizzazione ambientale e integra e sostituisce le singole autorizzazioni ambientali di competenza delle amministrazioni interessate. Un esito positivo del Via costituisce parte integrante e condizione necessaria per avviare il piano». Insomma, la partita si giocherò a livello nzionale e il sindaco di Quiliano intende presentarsi al tavolo con le carte giuste in mano. Isetta insiste sull’importanza in questa fase della più ampia partecipazione popolare alle scelte che si stanno per operare. «Le amministrazioni locali in vista di questo passaggio delicato in sede nazionale devono poter esprimere le proprie osservazioni, in modo consapevole e informato, così come prescrive la legge. Per questo è importante che all’iter di discussione partecipi il più ampio numero di persone, senza firmare deleghe in bianco ad altri». |