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ANTONIO AMODIO
VADO LIGURE
Un altro autorevole «niet», va ad aggiungersi a quelli già
espressi nei giorni scorsi da altri rappresentanti delle
istituzioni locali, al progetto di ampliamento e potenziamento
della centrale Tireno Power di Vado–Quiliano. Questa volta a
scendere in campo è l’assessore vadese alle Attività produttive
Enrico Illarcio: «Tirreno Power ancora una volta – ha detto-
dimostra di non ascoltare gli abitanti di Vado Ligure e Quiliano
e le amministrazioni che li rappresentano. Già congiuntamente le
due amministrazioni avevano espresso un «no» senza se e senza
ma, anche in riferimento agli studi fatti da più parti, a
dimostrazione che il carbone, oltre ad essere dannoso alla
salute, non rappresenta la fonte energetica del futuro, visto
che Italia e Europa, avendo sottoscritto i termini dell’accordo
di Kyoto, debbono orientarsi su altre fonti. Quindi capisco gli
interessi di parte volti a far diminuire i costi di esercizio,
ma sarebbe una scelta miope da parte delle amministrazioni
locali farsi trascinare in questo campo. Ben vengano i 180 Mw di
fonti energetiche alternative, peccato che le stesse vengano
distribuite in altri territori, confermando ancora una volta che
Vado ne sarebbe assolutamente svantaggiata».
E l’assessore Illaecio ha proseguito: « Ricordo che già 40 anni
fa questa centrale, allora di Enel,avrebbe dovuto garantire il
teleriscaldamento all’intera zona di Vado e Quiliano, con
vantaggi economici per tutti, ma nel tempo abbiamo anzi dovuto
accollarci un contenzioso che limitava le risorse dei Comuni
interessati. Prima di parlare di potenziamento la Tirreno Power,
dovrebbe trasformare a metano anche i due gruppi mancanti, e
fino ad allora coprire il «carbonile», che nelle giornate
ventose distribuisce polverino in tutto il comprensorio. Vorrei
anche ricordare come Vado sul fronte dello sviluppo,
dell’occupazione, e della riqualificazione urbana si sta già
impegnando per la crescita del porto, la realizzazione della
piattaforma contenitori, e la contestuale realizzazione delle
opere previste dal Master-Plan, non è il caso quindi di gravare
ulteriormente sul comprensorio con un potenziamento della
centrale, già ampiamente rifiutato».
Nei giorni scorsi anche il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta,
aveva lanciato un monito al Governo Prodi, affinchè cambi rotta
nella politica energetica, in particolare per quanto riguartda
un più rigoroso rispetto dei contenuti del protocollo di Kyoto. |