12 Aprile 2007  LA STAMPA

IL POTENZIAMENTO A CARBONE DELLA CENTRALE
Vado si ribella a Tirreno Power ANTONIO AMODIO
VADO LIGURE
Un altro autorevole «niet», va ad aggiungersi a quelli già espressi nei giorni scorsi da altri rappresentanti delle istituzioni locali, al progetto di ampliamento e potenziamento della centrale Tireno Power di Vado–Quiliano. Questa volta a scendere in campo è l’assessore vadese alle Attività produttive Enrico Illarcio: «Tirreno Power ancora una volta – ha detto- dimostra di non ascoltare gli abitanti di Vado Ligure e Quiliano e le amministrazioni che li rappresentano. Già congiuntamente le due amministrazioni avevano espresso un «no» senza se e senza ma, anche in riferimento agli studi fatti da più parti, a dimostrazione che il carbone, oltre ad essere dannoso alla salute, non rappresenta la fonte energetica del futuro, visto che Italia e Europa, avendo sottoscritto i termini dell’accordo di Kyoto, debbono orientarsi su altre fonti. Quindi capisco gli interessi di parte volti a far diminuire i costi di esercizio, ma sarebbe una scelta miope da parte delle amministrazioni locali farsi trascinare in questo campo. Ben vengano i 180 Mw di fonti energetiche alternative, peccato che le stesse vengano distribuite in altri territori, confermando ancora una volta che Vado ne sarebbe assolutamente svantaggiata».
E l’assessore Illaecio ha proseguito: « Ricordo che già 40 anni fa questa centrale, allora di Enel,avrebbe dovuto garantire il teleriscaldamento all’intera zona di Vado e Quiliano, con vantaggi economici per tutti, ma nel tempo abbiamo anzi dovuto accollarci un contenzioso che limitava le risorse dei Comuni interessati. Prima di parlare di potenziamento la Tirreno Power, dovrebbe trasformare a metano anche i due gruppi mancanti, e fino ad allora coprire il «carbonile», che nelle giornate ventose distribuisce polverino in tutto il comprensorio. Vorrei anche ricordare come Vado sul fronte dello sviluppo, dell’occupazione, e della riqualificazione urbana si sta già impegnando per la crescita del porto, la realizzazione della piattaforma contenitori, e la contestuale realizzazione delle opere previste dal Master-Plan, non è il caso quindi di gravare ulteriormente sul comprensorio con un potenziamento della centrale, già ampiamente rifiutato».
Nei giorni scorsi anche il sindaco di Quiliano, Nicola Isetta, aveva lanciato un monito al Governo Prodi, affinchè cambi rotta nella politica energetica, in particolare per quanto riguartda un più rigoroso rispetto dei contenuti del protocollo di Kyoto.