Anche a Savona deve essere consentito chiedere un'architettura come "protesi della natura" con unità urbane eco-compatibili.

CRONACHE DI QUALITA' URBANA

Antonia Briuglia

 Un grande palazzo colorato di arancione segnala l'inizio del quartiere, raggiungibile in dieci minuti di bicicletta dal centro; voltando a destra, su un viale spazioso, si affacciano le prime case, di tipologia diversa: quasi tutte non più alte di due o tre piani.

Intorno hanno tutte giardini privati, con un annesso a famiglia, per gli attrezzi da giardinaggio e le numerose biciclette; di fronte isole ecologiche  per la raccolta differenziata dei rifiuti. 

Tutte le case sono costruite con principi di architettura bio-climatica, non solo sotto il profilo ecologico, ma anche per l'efficienza energetica e possono, nella maggior parte dei casi, produrre più energia di quella che consumano. Esse hanno infatti le falde dei tetti  ben esposte e ricoperte da  pannelli fotovoltaici  che, oltre a non inquinare l'aria del quartiere, sono fonte di guadagno per i proprietari.

Le case ricoperte in facciata da rivestimenti in legno coloratissimo, hanno anche un consistente sistema di isolamento termico e le finestre con profili colorati rispondono tutte ai dettami degli edifici passivi. Alcune, in facciata, hanno serre solari, alcune balconi che ombreggiano le parti esposte a sud.

Edifici, giardini, strade e pavimentazioni, tutto in materiali naturali, con un buon design e un atmosfera" affascinante" e salubre che sa di benessere.

Ogni casa ha un impianto di fitodepurazione  per l'acqua piovana, che viene raccolta in vasche esterne ,simili a gradevoli laghetti privati.

Le automobili sono quasi assenti in tutto il quartiere, percorso da rotaie per lunghi tram articolati dai colori accesi. Ampi marciapiedi e piste ciclabili portano anche ad un ruscello e ad un grande parco urbano con animali liberi, attrezzature per bambini che liberi giocano e vivono felici.

Gli abitanti hanno costituito un FORUM, nel lontano 1994, dove ancora oggi partecipano con le loro idee, riunendosi ogni quattro settimane per collaborare al "processo -progettuale" e realizzare un quartiere socio-ecologico modello.

  38  ettari per differenti gruppi sociali: 5000 abitanti e 600 posti di lavoro, in una commistione gradevole di funzioni abitative, lavorative, commerciali e di servizi anche scolastici. 

 Non vi ho raccontato un sogno, inattuabile, nè descritto un quartiere snob per "anime belle", ma una realtà come ce ne sono tante nell'Europa del Nord. 

Questa è VAUBAN , a  due chilometri da FRIBURGO ,nella Germania del Sud. 

Qui il termine "qualità urbana" ha assunto il suo vero significato!!!! 

FRIBURGO,Vauban,5 aprile 2007

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    SAVONA, aprile 2007

  

     Il Sindaco Berruti premia il provvidenziale cambio di opinione dei Consiglieri della Margherita, che ora condividono la "cementificazione della Margonara", ricompensandoli con due "poltrone": la prima a Giraudo (supervisore al Piano Regolatore ), la seconda a Casalinuovo come controllore della qualità urbana.

Così a  Savona, oltre all'assessore Di Tullio, già designato alla qualità urbana, esisterà un'altra carica,quella di controllore, pagato dalla stessa ATA (la società da controllare) che deve supervisionare la qualità in tema di raccolta rifiuti, pulizia strade e quant'altro.

Chi ci governa,continua a non comprendere che la "qualità urbana" è un valore importante che un 'Amministrazione TUTTA  deve perseguire in prima istanza: per questo  è stata eletta ed è stipendiata dagli elettori.

 

E' tempo, ormai, che gli intellettuali, i politici, le donne e gli uomini della società civile savonese: tutti coloro che sono ancora aggrappati ai loro sogni, contrastino, in ogni forma, l'attuale tendenza.

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 "L'immagine ambientale comprende desideri e sogni. Per realizzare questi desideri l'individuo cerca di cambiare il suo ambiente: In altre parole,l'architettura concretizza l'immagine che oltrepassa l'ambiente preesistente e riflette sempre l'aspirazione a migliorare le condizioni umane".   SHULZ -1977

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A Savona, la macchina edificatoria messa in moto,indifferente al rapporto tra se stessa e l'ambiente, propone forme autocelebrative (...Fuksas, Boffil, Botta ...).

Le aberrazioni progettate per le aree urbane e le forme di degrado, sono di fatto la rinuncia ad un vero progetto di città e, oggi, appaiono ormai l'unico scenario futuribile.

Se l'espansione e il rinnovamento degli insediamenti umani sono insiti nel concetto di progresso e di crescita di una civiltà e in questo senso di "città ideale"; a Savona non ci resta che una " provocatoria rivolta", sintomo di ottimismo verso la gente che la abita e la sua capacità di autorigenerarsi con la forza delle idee e le utopie che non devono morire.

Manifestiamo la nostra opposizione agli squilibri economico-sociali che sostengono i VANDALISMI ARCHITETTONICI e URBANI a Savona e nei paesi della costa, per una QUALITA AMBIENTALE E ABITATIVA, UNA QUALITA' SOCIALE E DI LIBERTA', DI AUTODETERMINAZIONE DI VERA PARTECIPAZIONE DEL CITTADINO. 

Se si analizza la proposta di sviluppo economico a Savona, si evince come questa non sia sostenibile, perchè  mentre sembra voler rispondere alle esigenze attuali, non salvaguardia quelle delle generazioni future, compromettendone i cicli naturali.

Essa non affronta seriamente la riconversione dei processi industriali, non affronta una sempre più urgente "rivoluzione  anti -consumistica" dello stile di vita degli abitanti, che induca anche alla riduzione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti.

Non progetta forme di energia alternativa.

 

A Savona e nelle cittadine costiere: BISOGNA RIFONDARE L'ARCHITETTURA!!

In queste realtà l'eccedenza dei vani rispetto agli abitanti è da tempo nota, ma si continua ugualmente a costruire in maniera intensiva.

Bisogna chiedere, a gran voce un progetto di des-urbanizzazione di quella edilizia costruita in contrasto con gli equilibri naturali.

Bisogna chiedere una  ri-naturazione che ripristini gli equilibri violati, ma soprattutto ostacolare i futuri progetti di cementificazione delle aree dove ciò continuerà ad avvenire!!

 Anche a Savona deve essere consentito chiedere un'architettura come "protesi della natura" con unità urbane eco-compatibili. 

Bisogna aprire una frontiera ECO-POLITANA, che non potrà più avere muri ideologici, nè lotte di quartiere ,anche perchè davanti alla trasversalità politica degli interessi ad "edificare": è necessario che nasca la trasversalità del "BUON SENSO" !!!!! 

 ANTONIA BRIUGLIA