POTREBBE essere Vado il laboratorio in cui sperimentare il
futuro Partito democratico. La proposta del sindaco Carlo
Giacobbe è già stata ufficializzata con una lettera ai
segretari dei partiti della coalizione che amministra la
cittadina. «Partiamo con un'iniziativa locale a configurare
ciò che potrà essere il Partito democratico - spiega
Giacobbe - Ciò non comporta la richiesta di un'adesione
acritica al progetto nazionale, ma un esperimento per
promuovere nuova partecipazione politica. Penso a una realtà
cui aderiscano gli appartenenti ai partiti e ai movimenti
che sostengono la maggioranza in consiglio e ogni altra
persona che ha fiducia o speranza nell'Ulivo. A questa
realtà dovrebbe fare riferimento in modo unitario il gruppo
consiliare: attraverso assemblee, seminari, gruppi di
studio, ci si dovrà misurare sui principali temi locali e
sul rapporto tra questi e la politica nazionale. Un
ristretto gruppo di coordinamento dovrebbe essere almeno un
partenza proposto da Ds, Margherita e Movimento delle firme,
ma saranno poi i gruppi di lavoro e la partecipazione a cui
si darà vita a determinare i modi di funzionamento.
L'obiettivo dovrebbe essere quello di giungere al più presto
ad una rappresentatività tale per cui nel suo seno verranno
assunte le decisioni principali della politica locale». Per
Giacobbe occorrerà saper immaginare il futuro, proporre
trasformazioni che vadano oltre gli interessi costituiti e
riscoprire la forza degli interessi generali da condividere:
«Serve un partito partecipato e popolare, che sia punto di
incontro di tre affluenti: i singoli cittadini, le
competenze intellettuali, l'associazionismo democratico, di
interessi e di valori».
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