FINALE LIGURE POLEMICA LA STAMPA

Il sindaco “boccia”l’ipotesi di istituire un parco regionale

Niente Ente parco perchè toglierebbe ai cittadini di Finale il controllo del territorio. E’ quanto sostiene il sindaco Flaminio Richeri che riallontana un’ipotesi d’intesa sull’istituzione dell’ente che vuole la Regione.
Dice Richeri: «Oltre il 75% dell’area dell’istituendo parco ricadrebbe in territorio del nostro Comune, area fino ad oggi gestita con oculatezza dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute e dai finalesi residenti o operanti, tanto che non vi si possono individuare scempi o scandali edilizi. L’istituzione di un Ente sovraordinato per la gestione di un così ampio tratto di territorio, sottraendolo, di fatto, alla gestione diretta dell’amministrazione comunale, priverebbe i cittadini del diritto dovere di controllo e verifica della bontà dell’azione amministrativa sul loro territorio, controllo che si esplica tramite il passaggio elettorale, inteso come massima espressione democratica della partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica». Aggiunge: «Nulla o poco è cambiato per quanto riguarda l’atteggiamento della nostra Amministrazione nei confronti dell’ipotetica costituzione del Parco. Infatti, nel corso delle varie riunioni tenutesi sull’argomento da dicembre ad oggi, i rappresentanti dell’Amministrazione hanno sempre ribadito la netta contrarietà all’Ente così come previsto dalla legge regionale vigente. Infatti, al di la degli approfondimenti in corso in merito alla possibilità di svolgere attività venatoria, alla possibilità di prevedere statutariamente la rinuncia dell’Ente al diritto di prelazione sui beni immobili compresi nella perimetrazione dell’istituendo parco, alla possibilità di inserire integralmente nel Piano del Parco le norme previste dall’istituendo Puc di Finale, rimane, a monte di tutto questo, la netta contrarietà rispetto all’istituzione di un ente al quale il Comune finalese dovrebbe delegare tutta una serie di diritti e doveri oggi in capo all’amministrazione comunale della nostra città. Fino ad oggi non s’intravedono spiragli che ci convincano sulla condivisione delle nostre preoccupazioni e tesi».\