Di nuovo crepe in darsena: fermato il cantiere dell'albergo
piazza d'alaggio IL SECOLOXIX
Dopo la comparsa di fessure in alloggi di via Pavese il Comune ha ordinato lo stop dei lavori e una perizia
A DISTANZA di due anni dalle prime crepe del porto che avevano messo in crisi l'edificio di via delle Fucine 4, altre crepe adesso minacciano un nuovo stabile della darsena: quello di via Pavese 1, dietro piazza d'Alaggio.
Questa volta il cantiere nel mirino è quello del nascituro albergo di piazza d'Alaggio di cui proprio nei giorni scorsi sono state posate le fondamenta. Gli scavi avrebbero trasmesso (è la tesi dei residenti) vibrazioni al palazzo che dista pochi metri provocando microcrepe in particolare in due appartamenti. Sono stati gli stessi occupanti a dare l'allarme sabato scorso chiamando i vigili del fuoco che hanno fatto un sopralluogo prendendo nota di effettive "fessurazioni" apertesi in alcune pareti. Gli stessi pompieri nel relativo fonogramma d'intervento spedito in Comune hanno fatto presente l'urgenza di ulteriori accertamenti per la messa in sicurezza. E ieri il Comune di Savona ha preso i provvedimenti del caso: ha firmato un'ordinanza per disporre l'immediato stop dei lavori dell'albergo e un'indagine immediata per capire se la colpa è effettivamente dello scavo e quali sono i rischi attuali.
L'ordinanza è stata recapitata alla ditta Sailor Srl (albergo), all'impresa Alfa Costruzioni (gruppo Barbano) che sta eseguendo i lavori, all'amministratore di condomonio del palazzo interessato (Guido Ciarlo) e ai due privati che hanno riscontrato le crepe.
Ciascuno ora dovrà dare un incarico ad un proprio perito per accertare la situazione e valutare il da farsi.
«Onestamente non ho ancora visto queste cedimenti - ha risposto ieri l'amministratore del palazzo, Guido Ciarlo - Mi è appena arrivata l'ordinanza del Comune che conferma la situazione anticipatami dai condomini. A quanto mi risulta finora i danni dovrebbero essere solo sulle parti private e non condominiali ma farò al più presto un sopralluogo per accertarmene. Ovviamente nomineremo subito un perito».
Nell'ordinanza comunale c'è chiarito che hanno tutti quindici giorni, a partire da ieri - responsabili del cantiere e privati - per consegnare relazioni tecniche che possano chiarire la situazione ed evidenziare eventuali responsabilità. Dopodiché sarà il Comune stesso a decidere il da farsi, ovviamente a partire dagli interventi di messa in sicurezza.
Storia già vista, insomma. Esattamente due anni fa (era marzo 2005) un'emergenza in fotocopia aveva colpito alcune famiglie di via delle Fucine 4, la strada che collega sempre piazza d'Alaggio con via del Molo. In quel caso i danni erano stati provocati dagli scavi del cantiere di Bofill (oggi completato). Sulla scia di quell'emergenza, tra l'altro, che in poche settimane provocò una sorta di effetto domino dell'ansia tra i residenti, nacque un comitato di quartiere denominato "Un porto per vivere" per tutelare gli abitanti e chiedere di coinvolgerli di più nelle pianificazioni urbanistiche della zona. Ora - è facile prevedere - quello stesso Comitato dovrà riattivarsi per via Pavese.
Dario Freccero