LUNEDÌ, 19 MARZO 2007
  La Repubblica
L´INTERVENTO
Margonara, la vera difesa nel nome dell´ambiente
GABRIELLO CASTELLAZZI *

È molto interessante il dialogo che si è instaurato fra due persone di grande levatura come Adriano Sansa e Bruno Gabrielli. Noi «Verdi ambientalisti» siamo tentati di inserirci in questo dialogo, pur con tutti i nostri limiti, in quanto siamo certi che gli interessati, nel divulgare il loro pensiero, intendano comunque sottoporlo a un confronto pubblico. L´esperienza tecnica del Professor Gabrielli difficilmente può essere messa in discussione. Egli ha formato generazioni di architetti ed è autore di molte pubblicazioni; quando dice che «Il progetto Fuksas non è fattibile perché non vi sono nel sito le infrastrutture necessarie» i margini del ragionamento scientifico si riducono di molto e noi condividiamo le sue valutazioni.
Non riusciamo però a capire il suo pensiero là dove scrive: «occorre dire sinceramente che certo l´ambientalismo può provocare danni alla società e persino anche all´ambiente quando si avvale non di argomenti, ma di posizioni etico-ideologiche». Probabilmente vi è stato un errore di stampa, perché secondo noi è molto importante distinguere fra le due possibili affermazioni: «l´ambientalismo può provocare danni», o «certo ambientalismo può provocare danni».
Chiariamo subito che «certo ambientalismo» di chi a parole dice di difendere la natura e contemporaneamente sperpera le risorse di questo ormai piccolo pianeta, non ci convince. Si dichiarano ambientalisti i cacciatori che incidono profondamente sull´equilibrio delle specie; si diçhiarano ambientalisti i costruttori di bellissimi, verdeggianti campi da golf, che richiedono enormi quantità di acqua là dove acqua ce n´è sempre meno; si dichiarano ambientaliste le compagnie petrolifere quando finanziano e propagandano, in grande, alcuni limitati interventi di disinquinamento, ecc. ecc.
Sul fatto che l´ambientalismo possa provocare danni, non siamo d´accordo: i movimenti in difesa della natura sono nati molti anni fa; i partiti «Verdi», in Italia e in Europa, sono attivi da circa vent´anni - tutti nati per la legittima difesa di un patrimonio naturale comune. Qui si innesta il discorso etico-ideologico tra Sansa e Gabrielli. L´atteggiamento etico rifugge di per sé l´uso della clava per imporre agli altri le proprie opinioni, perché è l´atteggiamento di colui che «subordina la propria azione a un principio razionale rifuggendo gli eccessi». L´ideologia, nel pensiero marxiano, è «l´insieme delle concezioni culturali con cui una classe dominante giustifica i propri interessi, oppure, più in generale, il sistema di idee che costituisce la base per l´azione politica e sociale».
La base dell´ambientalismo è per noi la coerenza dei comportamenti umani che tengono conto innanzi tutto dell´importanza di quei fattori che influiscono sugli equilibri naturali: questa è la premessa da cui muove la nostra azione politica e sociale.
La Professoressa Eugenia Totàro, Docente di Ecologia, dice: «la violenza contro la natura è forse il problema più grave che oggi si pone all´attenzione dell´umanità, poiché da questa violenza scaturisce la minaccia di un futuro impossibile per la sopravvivenza di tutte le specie. L´intervento culturale dell´uomo nell´adattare l´ambiente alle sue necessità, storicamente testimoniato da molteplici esempi, pone l´uomo stesso in una posizione strategica di dipendenza e di gestione rispetto all´ambiente». Queste parole le facciamo nostre.
Condividiamo le preoccupazioni di Adriano Sansa quando dice di temere nuove ondate speculativo-immobiliari-cementificatorie, in sintonia con quanto affermato da Nanni Russo.
* Portavoce dei «Verdi»