COMUNE contro Prefettura. Comune contro Tribunale. Comune
contro Autorità portuale. Comune contro Provincia.
Il Comune contro tutti? Non è proprio così ma estremizzando
non sono poche le situazioni degli ultimi mesi che hanno
messo in contrapposizione (per usare un eufemismo) Palazzo
Sisto con altre istituzioni cittadine.
Esempi? L'ultimo è bello servito dalla lettera che il
prefetto di Savona, Nicoletta Frediani, ha spedito proprio
nei giorni scorsi all'indirizzo del Comune per contestare
una richiesta di risarcimento che Palazzo Sisto ha
recapitato in piazza Saffi. Il motivo riguarda emergenze
strutturali (cornicioni pericolanti) patite dall'edificio
della Prefettura tra il 2005 e il 2006. Nello specifico il
contenzioso è per lavori di messa in sicurezza che il Comune
ha eseguito transennando piazza Saffi e via Mentana e
mantenendo il cantiere per mesi. Il tutto è costato a
Palazzo Sisto qualcosa come 50 mila euro complessivi. Soldi
che gli uffici comunali hanno tentato di farsi rimborsare
dalla Prefettura spedendo mesi fa una lettera riepilogativa.
Invano però. Nei giorni scorsi il prefetto Frediani ha
infatti risposto picche: «Non credo che questa cifra si
possa esigere dalla Prefettura e dal Ministero degli Interni
da cui dipende». E ovviamente, per opportunità
istituzionale, nessuno in Comune si è sognato di insistere
nella richiesta.
Ma non è l'unico episodio di contrasto al limite della crisi
diplomatica. Un altro caso emblematico è legato ai rapporti
difficili tra il Comune e il Tribunale. Palazzo Sisto è
responsabile della manutenzione del palazzo di Giustizia di
Savona e questo significa guai continui. Non c'è mese che il
presidente del tribunale (il precedente e l'attuale) non
segnali un lungo elenco di "magagne" che giudici, dipendenti
e avvocati segnalano: l'acqua che entra dai vetri quando
piove, gli ascensori spesso rotti, le porte anti-panico
chiuse, l'insicurezza generale, la sporcizia, la carenza di
spazi. Segnalazioni che ogni volta in Comune irritano.
«Bisognerebbe avere il coraggio di scrivere quanto il Comune
spende ogni anno per il tribunaleȏ la frecciata masticata.
E così la tensione sale.
Altra crisi diplomatica recente, anche se risolta, è quella
con l'Autorità portuale. Il motivo, per la verità, era
banale: i basoli della banchina portuale di via Gramsci.
Eppure per poco ha rischiato di trascinarsi dietro una lite
estesa a questioni ben più rilevanti come il destino del
porto della Margonara. Com'è andata? L'Ente porto non voleva
cambiare la pavimentazione a basoli (quelli che ci sono
oggi) della banchina che il Comune prevedeva invece di
sostituire per l'intervento "Panissa e champagne" (ha
ridisegnato piazza del Brandale e piazza della Rovere). E
per qualche ora, per questo nodo, si è rischiato grosso. Poi
il sindaco Federico Berruti ha sottoscritto con Rino
Canavese un protocollo d'intesa generale su varie questioni
contese tra Comune e Authority (Margonara compresa) e il
sereno è tornato.
Dario Freccero
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