DIBATTITO La Repubblica |
Grazie Sansa a Savona ci sentiamo meno soli |
NANNI RUSSO |
L´articolo di Adriano Sansa («No a
Fuksas, fermatelo») mi ha allargato il cuore. Non siamo soli, noi
cittadini savonesi, non pochi, ma poco visibili, contrari al progetto
della Margonara. Poco visibili perché la stampa locale è schierata a
favore, o perché affascinata dai nomi dei progettisti (prima Bofill, ora
Fuksas), e anche un po´ dai grandi grattacieli, o perché intimidita
dalle ricorrenti accuse di non essere sufficientemente «moderni». Nei
resoconti delle consultazioni del Consiglio Comunale si sono letti
confronti assurdi sul numero dei favorevoli e dei contrari senza alcuna
considerazione per gli argomenti degli uni e degli altri e senza alcuna
attenzione al «peso» culturale delle voci contrarie. E´ irrilevante che
tutte, dico tutte, le associazioni impegnate nella valorizzazione della
cultura, della storia, dell´ambiente della città, da Italia Nostra al
Wwf, dall´Istituto di Studi Liguri alla Società di Storia Patria, alla
Campanassa, si siano pronunciate contro il progetto? La stessa redazione
genovese di Repubblica, che pure ha il coraggio di ospitare voci
contrarie come quella di Sansa, non ha mancato di mettere in cattiva
luce gli oppositori presentandoli, addirittura per la penna di Franco
Manzitti, come i «soliti liguri» contrari a tutto che non sanno
apprezzare il grande «dono» offerto, con il suo progetto, da un
architetto di fama mondiale come Fuksas. Il punto non è se Fuksas sia o
non sia un grande architetto e se il suo progetto sia, in sé,
prescindendo dal contesto in cui è inserito, bello o brutto. Il punto è:
è giusto, è accettabile, risponde alle esigenze della nostra Liguria, ed
in particolare di Savona e di Albissola, che, dopo tutti gli scempi del
passato (ed è lo stesso Fuksas, si noti bene, a puntare il dito contro
questi scempi, sarebbe interessante capire se vi includa anche il
grattacielo di Bofill ed il prossimo Crescent), si continuino a
cementificare le nostre coste? A me pare che la risposta non possa
essere che un «no» fermo e deciso
Il mare non è della Autorità Portuale o degli
Amministratori comunali, non lo sono le coste, non lo sono le spiagge.
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