A rischio la bocciofila Familiare «Sfrattati da Cri e Comune»
il caso di via scarpa  IL SECOLOXIX
DA UNA PARTE la bocciofila "La Familiare" che rischia di chiudere dopo sessant'anni di gloriosa attività. Dall'altra la vicina Croce Rossa che rischia di restare senza posteggio per i suoi mezzi. In mezzo il Comune di Savona che ha sfrattato i mezzi della Cri per ricavare uno spiazzo da destinare a parcheggio pubblico e così facendo ha messo nei guai la stessa bocciofila, cui la Cri, forte della proprietà del terreno, si è rivolta con una lettera di sfratto per recuperare il parcheggio perso.
E' scoppiato il caos in via Scarpa. I vertici della bocciofila hanno chiesto aiuto in Comune (trovandolo nell'assessore ai quartieri Franco Lirosi) e stamattina l'argomento sarà al centro della discussione della giunta. All'ordine del giorno lo ha messo l'assessore al patrimonio Rosario Tuvè che è competente del settore patrimonio. Il problema è urgente in quanto La Familiare è pressata dalla Croce Rossa che chiede di lasciare una grossa parte dei suoi spazi (otto campi da bocce più tribune) e di pagare tutti i canoni d'affitto arretrati finora non pagati (per circa 12 mila euro). «Siamo di fronte a un rischio grave - ha scritto il presidente della Familiare al Comune - Se dovremo lasciare l'area, la nostra associazione, che ha compiuto di recente 60 anni di vita, dovrà chiudere. Per questo chiediamo aiuto al Comune facendo presente che per i nostri 180 iscritti, ma anche per il quartiere, questa bocciofila è una realtà d'aggregazione importantissima e pressoché unica». Mettere d'accordo tutti però non sarà facile. Perché il Comune insiste per avere lo spazio della Cri dove oggi ci sono i mezzi di soccorso e protezione civile per farne nuovi parcheggi. E la Cri, messa in crisi per questo sfratto comunale, chiede alla bocciofila di arretrare non del tutto ma di molto rispetto agli attuali campi («ma non c'è lo spazio per ricavare nuovi campi» replica La Familiare). Da qui la discussione di oggi in giunta.