DA UNA PARTE la bocciofila "La Familiare" che rischia di
chiudere dopo sessant'anni di gloriosa attività. Dall'altra
la vicina Croce Rossa che rischia di restare senza posteggio
per i suoi mezzi. In mezzo il Comune di Savona che ha
sfrattato i mezzi della Cri per ricavare uno spiazzo da
destinare a parcheggio pubblico e così facendo ha messo nei
guai la stessa bocciofila, cui la Cri, forte della proprietà
del terreno, si è rivolta con una lettera di sfratto per
recuperare il parcheggio perso.
E' scoppiato il caos in via Scarpa. I vertici della
bocciofila hanno chiesto aiuto in Comune (trovandolo
nell'assessore ai quartieri Franco Lirosi) e stamattina
l'argomento sarà al centro della discussione della giunta.
All'ordine del giorno lo ha messo l'assessore al patrimonio
Rosario Tuvè che è competente del settore patrimonio. Il
problema è urgente in quanto La Familiare è pressata dalla
Croce Rossa che chiede di lasciare una grossa parte dei suoi
spazi (otto campi da bocce più tribune) e di pagare tutti i
canoni d'affitto arretrati finora non pagati (per circa 12
mila euro). «Siamo di fronte a un rischio grave - ha scritto
il presidente della Familiare al Comune - Se dovremo
lasciare l'area, la nostra associazione, che ha compiuto di
recente 60 anni di vita, dovrà chiudere. Per questo
chiediamo aiuto al Comune facendo presente che per i nostri
180 iscritti, ma anche per il quartiere, questa bocciofila è
una realtà d'aggregazione importantissima e pressoché
unica». Mettere d'accordo tutti però non sarà facile. Perché
il Comune insiste per avere lo spazio della Cri dove oggi ci
sono i mezzi di soccorso e protezione civile per farne nuovi
parcheggi. E la Cri, messa in crisi per questo sfratto
comunale, chiede alla bocciofila di arretrare non del tutto
ma di molto rispetto agli attuali campi («ma non c'è lo
spazio per ricavare nuovi campi» replica La Familiare). Da
qui la discussione di oggi in giunta.
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