Il diktat di Monteleone«Il segretario sarà Boffa» IL SECOLOXIX
bufera nella margherita
Biamino risponde: «Una scelta indecorosa, da prima repubblica»
RISSA CONTINUA nella Margherita. Piero Biamino reagisce alla scelta di Michele Boffa quale segretario provinciale e questa volta il coordinatore regionale Rosario Monteleone contrattacca: «Se qualcuno pensa di governare con i numeri sbaglia - dice - perché i numeri che pensa di avere non sono reali». Messaggio chiaro: il gruppo di mischia che era stato chiamato "Tgb" (Tuvè, Garassini, Biamino) probabilmente si è già spacchettato, le tessere chissà quale direzione hanno preso. E ancora: «Chi cerca soddisfazioni personali se ne vada, non tollereremo oltre vecchi metodi».
Ma partiamo dall'inizio. In qualità di presidente dell'Asinello, Rosario Tuvèè ora anche il segretario reggente dopo le dimissioni di Alfio Minetti. Succoso: di fatto, si sfila dalla partita. I congressi? Si limita a precisare che si faranno, secondo regolamento. Chicco Garassini e Biamino, invece, non ci stanno. Vogliono i congressi. «Veri». Biamino attacca Boffa: è«una favoletta - dice - che sarebbe un segretario di garanzia». Appare certo dei numeri, ma, soprattutto, sostiene che nessuna interferenza esterna può cambiare la volontà delle convenzioni locali.
Il coordinatore regionale Rosario Monteleone, sinora mai intervenuto in pubblico - neppure dopo lo scontro di mercoledì - risponde al Secolo XIX e questa volta va giù pesantissimo. Domani la commissione di garanzia savonese sarà al suo cospetto. Tuvè (al posto di Minetti), Biamino, Buschiazzo, Roascio, Scrivano, Valsecchi, Margheritino sentiranno parole chiare. Spiega Monteleone al Secolo XIX: «I congressi ci saranno e saranno congressi veri. Saranno un momento di discussione sul futuro del partito e sul partito democratico. Si voterà anche. Ma pure a Savona avremo una candidatura unitaria come in tutta Italia». E, per chiarire ancora meglio, aggiunge: «Il nostro candidato sarà Michele Boffa e certamente sarà lui a guidare la transizione della Margherita savonese». E ancora: «C'è qualcuno che pensa di usare metodi vecchi e superati dalla storia. Sappia che non gli consentiremo di gestire così il partito. A Savona ci sono alcuni personalismi di troppo». Il coordinatore regionale prosegue: «Lo statuto non mi dà poteri per intervenire su Savona? Loro sanno bene quali sono i poteri del coordinatore regionale». L'epitaffio: «Se qualcuno non vede appagate le proprie ambizioni personali, che vada in un altro partito. Noi non tollereremo oltre certi atteggiamenti».
Ora un passo indietro. Biamino aveva diffuso nella serata di venerdì un documento contro la candidatura di Boffa e per chiedere, come si diceva, «congressi veri». Spiega: «Boffa è candidato antagonista, non terzo. Da mesi pone veti su candidature a lui non gradite e ha lavorato a lungo promuovendo la candidatura, debole ed inidonea, di un suo collaboratore (il riferimento è ad Alberto Rovida, ndc) ricevendo netti rifiuti e dissensi in tutta la provincia». Aggiunge Biamino. «Non è affatto vero che gli accordi romani abbiano indicato in Boffa il segretario del partito a Savona. E ciò perché sono gli iscritti i circoli e gli amministratori che decidono chi sarà il segretario provinciale e ciò in forza di un normale principio di democrazia». Prosegue Biamino: «Lo statuto e regolamenti prevedono altresì che il segretario provinciale sia eletto a livello provinciale senza alcuna interferenza nazionale e regionale. A Roma, molto seplicemente, è stato chiesto al partito ligure di evitare faide e di pervenire ad un'equa ripartizione dei delegati al congresso nazionale». E continua: «Chi cerca di non fare i congressi o di farli con i risultati predefiniti non vuol far partecipare chi è membro della Margherita alle scelte inerenti la vita del partito, imponendole dall'alto». Biamino definisce tutto ciò«inamissibile, indecoroso», una «vergogna mai vista anche nei tempi più bui della prima repubblica».
Antonella Granero