Il ministro dei Trasporti
Alessandro Bianchi ha deciso, un po’ a sorpresa, di chiedere un parere
al Consiglio di Stato prima di bandire la gara per assegnare le Funivie
di Savona. Una doccia gelata per la società che si era appena costituita
(formata da Campostano e Barone con il 47% delle azioni, il terminalista
Bianchi con il 2% e la Port Authority con il 4%) dvanti al notaio.
L’intera procedura per l’assegnazione dell’importante infrastruttura
centenaria, rischia ora di subire un forte rallentamento.
I sindacalisti non fanno mistero del sentimento di delusione:
«Nell’ultimo incontro a Roma il governo ci aveva assicurato che la
procedura per l’affidamento delle Funivie era ben avviata e che si
sarebbe conclusa entro maggio-giugno - dice Maresa Meneghini della Cisl
-. Invece il ministro Bianchi ci ha scritto per annunciare che avrebbe
chiesto un parere al Consiglio di Stato che notoriamente impiega qualche
mese a pronunciarsi. Ora non vorremmo che questo intoppo facesse saltare
l’intera procedura, visto che anche gli imprenditori avevano
sottolineato l’importanza di chiudere in fretta». |