«GRAVI irregolarità nell'alveo del Letimbro». E' la denuncia
partita ieri dalla terza Circoscrizione all'indirizzo di
sindaco Berruti, Provincia di Savona, Regione e
Sovrintendenza. Una denuncia firmata a quattro mani dal
presidente della Terza, Bruno Larice, e dal presidente della
commissione territorio, Fulvio Parodi. In tutto sono tre
pagine di esposto scritto più una trentina di foto scattate
nel Letimbro per documentare quello che la Circoscrizione, e
tanti cittadini di Santa Rita e corso Tardy e Benech,
considerano un vero e proprio «scempio».
Tutta l'accusa ruota sul cantiere in corso tra i ponti di
corso Mazzini e Santa Rita per allargare l'argine. Lavori -
è l'accusa - che non hanno tenuto in considerazione la
delicatezza ambientale dell'alveo e soprattutto i severi
vincoli che lo tutelano. Non a caso l'esposto-denuncia si
chiude con una triplice richiesta di verifica: «Della
conformità dei lavori rispetto al progetto approvato in
Conferenza dei servizi; il rispetto delle leggi in materia
di alveo; il rispetto delle autorizzazioni rilasciate dagli
enti competenti». Dopo l'annunciata torre-grattacielo
davanti al Matitino, insomma, scoppia una nuova disputa tra
il "parlamento" dell'Oltreletimbro e il Comune.
«A seguito delle richieste di numerosi cittadini abbiamo
ritenuto di dover monitorare l'attività in corso nel
Letimbro - hanno scritto Larice e Parodi - Le preoccupazioni
sono riconducibili a problematiche legate all'ambiente e al
suo inquinamento ma soprattutto al crescente pericolo di
esondazione del torrente a causa dei lavori che pare stiano
comportando un innalzamento del livello dell'alveo per il
continuo deposito di pietrame e terra di riporto».
In soldoni l'accusa è di non aver vigilato sul continuo
trasferimento di pietre e terra dal cantiere all'alveo o
peggio di averlo avallato. Trasferimento effettuato
attraverso la creazione di una rampa di sabbia di dubbia
regolarità con cui camion e ruspe fanno tutti i giorni
avanti e indietro nel greto. «Desta molto preoccupazione la
rampa che in caso di forti piogge causerà un tappo al fiume
- hanno aggiunto - Ma non è l'unica anomalia: nell'alveo
sono stati fatti diverse buche poi riempite con materiale
prelavato dal cantiere. E qualcuno si è chiesto se non si
tratti di materiale inquinato proveniendo da aree ex
industriali? E ancora: nel greto sono stati spalmati vari
camion di terra come evidente dalle nostre foto sul "prima"
e "dopo". Questo ha aumentato il livello dell'alveo e
cambiato le caratteristiche del terreno. Qualcuno ha chiesto
le autorizzazioni per farlo? Va inoltre sottolineato che
l'altezza sotto il ponte di corso Mazzini è molto diminuita
dopo le pose di alcuni massi di rinforzo: passeranno in
futuro eventuali mezzi che dovessero risalire il greto? E
poi è stato distrutto il basamento del ponte trecentesco
sotto il ponte di Santa Rita. Anche questo è documentato con
foto. Chi dobbiamo ringraziare?».
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