INTERVENTO SUL SITO “ TRUCIOLI SAVONESI” LA STAMPA
Aldo Pastore propone di liberalizzare la droga
“Per stroncare i guadagni dei narcotrafficanti”
SAVONA
L’ex parlamentare del pci Aldo Pastore ha proposto la liberalizzazione delle sostanze stupefacenti in un articolo pubblicato sul sito internet «Truciolisavonesi». L’iniziativa che certamente è destinata a suscitare un vivace dibattito, scaturisce da una lunga disamina del problema droga a cui il dottor Pastore ha dedicato addirittura quattro puntate arrivando alla conclusione che l’unico sistema per stroncare il mercato degli stupefacenti sia quello di liberalizzarne la vendita.
«Per interrompere il malavitoso percorso fluviale della droga occorre uscire in tempi rapidi dallo sterile proibizionismo attuale per approdare ad una politica di liberalizzazione di tutte le sostanze stupefacenti; le statistiche fornite, in gennaio, dalla polizia indicano chiaramente che la guerra attuale contro i narcotrafficanti si combatte ad armi impari e, alla lunga, risulterà perdente, malgrado il fattivo impegno di polizia e carabinieri - scrive Pastore -. So benissimo che questa mia proposta può essere interpretata come una provocazione inutile e temeraria; ma così non è. Riflettiamo un attimo e cerchiamo di immaginare quale liberazione sarebbe, per tutti noi, questa proposta di depenalizzare totalmente il ricorso alla droga. Abbiamo l’esempio calzante fornito dal proibizionismo antialcolico stabilito negli Stati Uniti nel periodo intercorrente tra le due grandi guerre del secolo scorso: fu il modo migliore per finanziare il gangsterismo e per incrementare, invece di ridurre, l’uso degli alcolici; appare francamente strabiliante che, allora, l’opinione pubblica non lo comprendesse. La cosa si ripete perfettamente ai giorni nostri: il veto di coltivare e spacciare la droga è, senza dubbio, la miglior fonte di finanziamento per la criminalità organizzata che può anche approfittare del reclutamento di mano d’opera presso le vittime dello spaccio, indotte a procurarsi, ad ogni costo, la sostanza desiderata».
Prosegue Pastore: «L’obiezione, che consegue a questo mio ragionamento, è facilmente comprensibile: se la droga diventa libera, chi salverà la nostra gioventù da un abbrutimento sistematico, da una caduta generale nel vizio? Con questa domanda siamo giunti alla fine del nostro percorso fluviale e, cioè, agli sbocchi terminali, realisticamente rappresentati dai consumatori. Non possiamo delegare questi compiti di prevenzione e cura soltanto ai Sert. E’ necessario creare opportunità di vita, cioè di studio, lavoro, cultura, divertimento, cioè infondere alle nuove generazioni alti valori etici e ideali».